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Anche da Narni partito, per restare per lungo tempo, un manipolo di esperti della protezione civile locale
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Prosegue su più fronti l’impegno umbro in favore delle popolazioni dell’Emilia colpite dai terremoti.
Una squadra di cinque persone di  Narni è ormai da giorni nel cratere del terremoto,  in quel San Carlo di sant’Agostino, che sta contando grandi dolori e distruzioni.
Il manipolo di narnesi è stato chiamato direttamente dal Dipartimento Nazionale della Protezione Civile ed è stato inserito in un’organizzazione che prevede un lungo periodo d’impiego ed un impiego d’eccellenza.
Intanto è partita ieri una task force dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale Umbria Marche (ZSUM) per il Comune di San Prospero nella provincia di Modena. Uno dei comuni più colpiti dal terremoto dei scorsi giorni.
La Protezione Civile della Regione Umbria impegnata sul posto per le attività di soccorso, ha chiesto il supporto di alcuni esperti, in materia di emergenze non epidemiche dell’IZSUM, per organizzare nel Comune di San Prospero l’area della cucina del nuovo campo tende.

E’, infatti, in corso l’installazione di un nuovo campo tende per le migliaia di sfollati (14.000) a seguito degli ulteriori recenti crolli che hanno colpito la zona.
L’IZSUM già da tempo è impegnata nella formazione/aggiornamento del personale addetto alla preparazione e somministrazione pasti della Colonna Mobile Integrata della Regione Marche e Umbria.
Tanto che sono state fornite alla Protezione Civile delle stesse regioni, le linee guida elaborate in Istituto, per la corretta prassi igienica nelle mense campali.
L’IZSUM è intervenuto in diverse calamità naturali: proprio da queste esperienze si è concretizzata l’idea di disporre di personale adeguatamente preparato da mettere a disposizione di coloro che operano sul territorio.

La gestione dei soccorsi sanitari è complessa, anche a causa dei problemi imposti dall’evento calamitoso stesso.
I sistemi gestionali tradizionali risultano essere insufficienti data la mole di informazioni necessarie per fronteggiare le emergenze non epidemiche e i tempi molto rapidi richiesti per prendere decisioni. Tutti gli organi preposti alle emergenze, quindi, devono riuscire ad organizzare risposte rapide, ma efficaci che possano permettere di prendere decisioni univoche, adeguate e condivise.
 

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