Non fosse che in Italia i tetti si abbassano all’improvviso, l’Umbria dovrebbe cavarsela abbastanza dai processi di riduzione della spesa che interessano le Regioni.
”Con un numero di dipendenti al di sotto della dotazione organica e un livello di spesa per il personale notevolmente inferiore al tetto massimo fissato dalle normative nazionali, l’Umbria si presenta con tutte le carte in regola agli adempimenti previsti dalla Legge di stabilita’ per il contenimento della spesa pubblica”. E’ quanto sottolineato dall’assessore regionale alle Risorse finanziarie e umane Gianluca Rossi.
Dalla ricognizione annuale risulta infatti che ”per il 2012 l’incidenza della spesa di personale sulla spesa corrente dell’amministrazione regionale e’ pari al 21,1%, nel pieno rispetto del tetto massimo del 50% previsto dalle normative nazionali e non ci sono eccedenze di personale ne’ personale in posizione soprannumeraria.
Ad oggi, infatti, le unita’ di personale a tempo indeterminato risultano 1187, a fronte di una dotazione organica complessivamente pari a 1342 posizioni”.
”L’assenza di eccedenze – ha rilevato l’assessore – e’ frutto della volonta’ decisa della Giunta di ridurre i costi relativi al funzionamento e al personale della macchina regionale, nella consapevolezza del difficile momento che sta attraversando il nostro Paese, al fine di indirizzare i risparmi conseguiti a sostegno dei servizi per le famiglie e le imprese”. L’osservanza dell’obbligo ricognitivo rappresenta il ”necessario presupposto – ha concluso – per la programmazione triennale delle politiche di copertura dei fabbisogni di personale e ci consentira’, ove necessario, di poter procedere ad assunzioni o instaurare qualsiasi rapporto di lavoro”.