Il certosino controllo di sette anni di movimenti bancari ( dal 2005 al 2011) ha permesso alla GdF di Foligno di portare alla luce circa la metà del reale fatturato incassato da un imprenditore edile che s’era “scordato” di denunciare tutto al fisco.
L’emerso equivale a 2,5 milioni di euro che sono stati sottratti alla tassazione mentre l’Iva evasa ammonta a circa 200mila euro.
Peraltro la stessa impresa si era avvalsa, per aumentare in modo fittizio i costi, di fatture per operazioni inesistenti.
Le somme non denunciate erano provenienti dalla vendita di appartamenti costruiti dalla impresa il cui titolare ora è stato denunciato per frode fiscale ed è in attesa di vedersi sequestrare beni corrispondenti per valore all’importo evaso.
- Redazione
- 4 Luglio 2012
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