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Presentata al pubblico, a Monte Castello di Vibio, una nuova pubblicazione sulla chiesa già della Croce curata dallo storico tuderte Giorgio Comez  e dall'architetto Pamela Montecchiani.

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Come annunciato, con una cerimonia ufficiale è stata presentata al pubblico, a Monte Castello di Vibio, una nuova pubblicazione: ‘La chiesa di Santa Maria delle Grazie (già della Croce)"’  curata dallo storico tuderte Giorgio Comez  e dall’architetto Pamela Montecchiani.

Il libro, editato dall’associazione Image ed entrato a far parte della prestigiosa collana Res Tudertinae, si compone di una minuziosa ricostruzione delle vicende storiche dell’antico santuario mariano (eretto probabilmente intorno al 1500) curata da  Comez attraverso la consultazione di molte carte d’archivio contenute nell’archivio vescovile di Todi ed in quello comunale di Monte Castello di Vibio.

L’architetto Montecchiani ha invece descritto i lavori di restauro conservativo della struttura e degli  affreschi avvenuti nel corso dell’anno 2011
, finanziati dalla Regione dell’Umbria e dal Comune.

La cerimonia di presentazione del volume, presieduta da Simone Mazzi (presidente dell’associazione Image) è stata svolta da Filippo Orsini (Direttore dell’Archivio Storico Comunale di Todi) coadiuvato, per l’occasione, dall’attore Virginio Gazzolo che ha letto ai presenti  alcuni brani tratti dalle visite pastorali effettuate nelle varie epoche dai vescovi della Diocesi presso la chiesa stessa.

Come è stato ricordato anche dal sindaco, Roberto Cerquaglia, la chiesa della Madonna delle Grazie, di proprietà comunale, collocata poco lontano dalla cerchia delle mura medioevali, lungo la strada principale che conduce a Monte Castello di Vibio, ha rappresentato per lunghi secoli uno dei tanti edifici religiosi dedicati al culto mariano ed alle virtù salvifiche e taumaturgiche che la devozione popolare attribuiva all’immagine della Madonna da cui trae, appunto, origine il nome ‘delle Grazie’.
All’interno dell’edificio si può ammirare, in buono stato di conservazione, un pregevole ciclo di affreschi, alcuni dei quali, risalenti al XVI secolo ed attribuibili alla scuola del perugino Domenico Alfani.
Dal 1877, anno in cui è stato realizzato l’attuale cimitero comunale, la chiesa stessa è stata inglobata all’interno dello stesso
ed è divenuta praticamente la cappella cimiteriale

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