La notizia più interessante è sicuramente che il gruppo massetano sta “per firmare un contratto per 32.000 tubi ricevitori con un consorzio cinese, per una centrale da 50 MW a sali fusi in Tibet. Sarà il primo passo di un impianto gigantesco, da 15 GW, che si estenderà su 2.000 kmq a oltre 3.000 metri, dove le condizioni di irraggiamento e temperatura sono ideali”
Tale fluido è costituito da Sali fusi che vengono accumulati in un serbatoio centrale, nel quale entra acqua ed esce vapore surriscaldato per la produzione elettrica.
Questa tecnica permette di lavorare fino a 550 °C, invece che a circa 3-400 °C come le altre, e raggiungere quindi rendimenti molto più elevati, circa il 20%.
Inoltre, l’accumulo di sali fusi ad alta temperatura permette di immagazzinare abbastanza energia da far funzionare la centrale a piena potenza anche per 12 ore, in assenza di sole. Modulando opportunamente il prelievo di energia dal serbatoio si può tenere l’impianto in funzione per oltre una settimana senza sole, prima di ricorrere a un bruciatore a gas d’emergenza.
Enel ha in pieno funzionamento una centrale solare termodinamica, che si è avvalsa della tecnologia Angelantoni ma visto che intende costruire una linea di sue centrali termodinamiche dello stesso tipo in Italia e nel mondo, sta tenendo segreti tutti i risultati ottenuti a Priolo, che sarebbero- secondo Angelantoni – ottimi tanto che Enel ha proposto ora di costruirne una seconda da 30 MW, chiamata Archetype, vicino a Catania.
Di questa segretezza Angelantoni sembra lamentarsi ed in effetti non si capisce perché in Italia non si riesca a fare squadra.
Comunque, dopo e per effetto dell’accordo coi giapponesi di Khyoda, 6,5 milioni di euro saranno investiti per un piccolo impianto sperimentale da 400 kW, specchi solari per 600 metri piani, posto vicino alla sede di Archimede Solar a Massa Martana.
“Lo so che il luogo non è ideale come irraggiamento, ma almeno – dice Angelantoni – potremo farlo funzionare in proprio e ricavare tutti i dati che ci servono per la produzione industriale, senza dover passare da Enel.”
L’impianto dovrà essere completato entro aprile 2013.
Il sistema a Sali fusi si differenzia da quelli a concentrazione con specchi e torre con serbatoio che è una tecnologia meno costosa, perché usa specchi piani e tutta la parte idraulica è concentrata nella torre.
Ma ha limiti di potenza, perché gli specchi riflettenti non possono stare troppo lontani dalla torre centrale, e le stesse torri, alte 100-200 metri, non sono proprio l’ideale quando si vuole preservare il paesaggio di Sicilia e Sardegna, le regioni Italiane dove l’insolazione è adeguata alle necessità.
Il CSP resta più economico del fotovoltaico, avendo oggi un costo di 0,14 euro/kWh, che dovrebbe scendere nei prossimi anni a 0,10 euro/kWh dall’attuale 0,18 euro/kWh.
Certo per il CSP la discesa dei prezzi sarà più lenta, visto che usa componenti già molto maturi, come le turbine a vapore