L’Amministrazione comunale di Todi rassicura gli alluvionati di Pian di San Martino e delle altre zone colpite a novembre scorso, ricordando la vicinanza assicurata fin dal primo momento e che resta tale, "nonostante le critiche, spesso esagerate e frutto di strumentalizzazioni politiche".
"Sindaco e Giunta – informa un comunicato – hanno lavorato senza sosta e continuano ad interagire con Regione, Provincia ed altri enti preposti, per rispondere alle prime necessità di cittadini ed imprese e, ancor più, per provvedere alle opere che evitino il ripetersi di simili fatti in futuro. Occorre avere presente – si sottolinea nella nota – che la situazione verificatasi è stata di straordinaria portata e gravità. Gli interventi da mettere in campo richiedono tempi adeguati e risorse importanti. Si sta lavorando in attesa che dal Governo centrale arrivi il riconoscimento dello stato di emergenza, che si spera ormai imminente".
L’Amministrazione Rossini ricorda che, oltre ai primi interventi compiuti, si sta muovendo alla ricerca di fondi per interventi strutturali, ad iniziare da quelli previsti dal PAI (Piano Ambientale Integrato) per la messa in sicurezza del territorio e la riduzione dei rischi di natura idraulica ed idrogeologica. Nella giornata di ieri, inoltre, il Consiglio comunale ha approvato le modifiche regolamentari necessarie alla predisposizione di ulteriori provvedimenti comunali.
"Comprendiamo la preoccupazione dei cittadini colpiti – prosegue il comunicato – ed anche la loro richiesta di solleciti interventi. Non si sentano abbandonati dall’Amministrazione comunale, che non si è mai sottratta all’azione, al confronto ed all’incontro. A breve potranno verificare gli esiti dell’impegno profuso. È bene dirsi con chiarezza che le strumentalità politiche di qualcuno – conclude la nota – non stanno giovando al clima generale ed alle soluzioni. L’Amministrazione non vuole entrare in polemica, si preoccupa e si preoccuperà ancora in futuro per risolvere problemi e offrire risposte, anche quelle che passati amministratori, oggi urlanti, potevano dare e non hanno dato".
