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L'impianto mimetizzato effettuava anche operazioni di verniciatura scaricando liberamente e senza autorizzazione i residui di lavorazione; multe pesanti per i due titolari ed anche per i numerosi clienti i cui mezzi (48) sono stati trovati all'interno del capannone
autocarrozzeria

Si erano abilmente camuffati in un capannone della zona industriale di Marsciano due cinquantenni umbri per lavorare in tranquillità e senza pagare tasse, ma senza neppure alcuna tutela per l’ambiente.
L’officina di autoriparazioni era circondata da una rete ombreggiante che impediva sguardi indiscreti e i cancelli erano sempre chiusi, ma all’interno oltre agli usuali attrezzi anche un forno ed un colorimetro per la verniciatura delle carrozzerie che emettono esalazioni nell’atmosfera e acque sporche di grasso ed oli.

Ma il successo dell’iniziativa, con tanti clienti, li ha probabilmente traditi.
Agenti della Guardia Forestale e della polizia municipale si sono appostati e quando è arrivato uno dei due gestori dell’officina sono entrati con lui.
A testimonianza della prosperità dell’attività, all’interno dell’officina sono state trovati ben 45 veicoli e 3 semirimorchi portati a riparare.

Poco dopo sono arrivati anche due clienti che si sono presi seduta stante una multa di 50 euro. Multa che attende gli altri clienti che vorranno recuperare le loro auto
Peggio è andata per i due titolari dell’officina: 10mila euro di multa ciascuno per esercizio abusivo dell’attività di autoriparazione,  per omessa tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti pericolosi e per scarico di acque reflue senza la preventiva autorizzazione.
Ovviamente per i due è scattata anche la denuncia penale ed il sequestro di tutto l’impianto

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