“La signorina Enza – Ricorda la guerra, la scuola, gli amori”, questo è il titolo del libro scritto da Enza Sberna, insegnante elementare di Fratta Todina, e presentato presso la sala multimediale del comune di Fratta Todina alla presenza del Sindaco, Maria Grazia Pintori e del sindaco del comune di Monte Castello di Vibio, Roberto Cerquaglia. Una festa speciale per la comunità e soprattutto per gli alunni di Enza che nel corso della manifestazione hanno ricordato con affetto e gratitudine la loro carissima maestra attraverso aneddoti raccontati con evidente emozione. Presente Martina Moretti che ha curato la realizzazione e la prefazione del libro e soprattutto i rapporti con la casa editrice.
Un libro che illumina le nostre intelligenze mettendoci davanti ad una bellissima storia familiare, personale che si intreccia strettamente con la lotta di tanti uomini e di tante donne per la libertà e l’unità del loro Paese. Parte del libro è infatti dedicata alle drammatiche giornate di quella guerra, da cui emerge lo sguardo accorato e nello stesso tempo solidale di Enza nei confronti di chi come lei subiva la guerra, di coloro che in ogni tempo ed in ogni luogo avrebbero preferito amare piuttosto che uccidere.
La grandezza di Enza sta nell’aver saputo raccontare la storia di un popolo dilaniato dalla guerra partendo da se stessa.
Ha saputo ben rappresentare il rapido crescere dell’orgoglio di una nazione messa in ginocchio, la sofferenza fisica e morale che ogni guerra provoca.
Splendido perché è riuscita a poggiare sugli orrori lo sguardo umano e caldo della sua freschezza di giovane donna, intelligente e sensibile, capace di mettersi in gioco, con grande coraggio, per dare sostegno a chi ne aveva bisogno.
Straordinaria è la sua capacità di ricostruire gli avvenimenti, di descrivere i luoghi, le persone con le loro sofferenze e paure, con le loro spigolosità e con i loro sentimenti.
In tante pagine l’autrice permette al lettore di scoprire anche la dimensione culturale di un popolo che ha saputo e voluto conservare intatte le proprie tradizioni. I dati biografici che emergono dal libro ci fanno capire come la familiarità con cui l’autrice tratta la cultura, le tradizioni, i riti e la vita quotidiana del suo borgo, non hanno mai un carattere folkloristico ma sono sempre filtrate da una visione della vita che supera i confini nazionali.
E non c’è nulla che abbia un respiro cosmopolita quanto alcuni sentimenti eterni e fondamentali che accompagnano il senso della sua narrazione: l’amore per la vita, per la giustizia e per la libertà.
L’autrice ha dedicato pagine anche alla scuola, alla sua carriera d’insegnante, vissuta fino in fondo con grande passione, in cui ricorda con affetto i suoi carissimi alunni.
Ripercorre esperienze ed avvenimenti che hanno toccato così da vicino il suo animo ed il suo amato paese.
Enza nel suo libro ha saputo fotografare l’amore in tutte le sue manifestazioni, un amore che è generosità e rispetto. Storia, persone, ambienti… tutto ciò è proposto in uno stile asciutto e misurato, che lascia però parlare anche il cuore, per questo è estremamente efficace nel rivelare la ricchezza dei messaggi che comunica ai suoi lettori. Tra questi spicca il suo invito ad amare la vita: questo pur sempre meraviglioso viaggio che la scrittrice, nel corso del suo racconto, ci insegna e ci invita a viverla sempre, in qualsiasi condizione, con coraggio, con speranza, con stupore ed incanto.
Un libro che a chi avrà la fortuna di leggerlo lascerà sicuramente una traccia importante.
- Maria Carla Tomassini
- 23 Luglio 2013
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