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Il can can sollevato dalle regioni leghiste, teoricamente escluse dall'essere considerate le più virtuose del nord, ha portato al rinvio di ogni decisione, che avrebbe comunque un risultato quasi simbolico sull'assegnazione dei fondi per la sanità, a settembre
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Per chi conosce la Presidente della Giunta Regionale dell’Umbria, sorprende il tono disteso con cui ha replicato alle lamentele delle regioni leghiste per la graduatoria delle regioni virtuose in tema di sanità.
Non è escluso che la rinuncia ai toni forti, contro Maroni, Zaia e compagni dipenda dal fatto che ciascuno di questi signori parla all’Umbria perché suocera intenda.
Una suocera che potrebbe essere l’Emila Romagna che nella graduatoria si colloca subito dopo l’Umbria, ma ha avuto un piccolo deficit di bilancio oppure o in aggiunta l’altra regione leghista confinante.
Ciò considerato che l’Emilia – Romagna avrebbe occupato il posto spettante al Nord ma nello stesso tempo nei primi 5 non ci sono regioni del sud.
Comunque la diatriba leghista ha fatto rinviare per “approfondimenti tecnici“ l’individuazione delle tre Regioni «benchmark», che dovranno fare da punto di riferimento per la prossima definizione dei costi standard della sanità.
Secondo Maroni – Lombardia: «Umbria, Marche ed Emilia – hanno avuto dei piani di rientro, noi mai. Siamo noi la regione benchmark per eccellenza ».
Per Cota- Piemonte: si sarebbe trattato di un «errore di calcolo…che peraltro è stato riconosciuto».
Per Zaia : « è un modo poco elegante per evitare che i fabbisogni standard vengano studiati qui dove una siringa costa 6 centesimi contro i 25 di altre zone, dove un pasto costa 7-8 euro mentre in altre zone arriva fino a 50-60, dove il letto di un ospedale in un mese viene occupato da ben quattro malati contro uno soltanto in altre regioni, e così via».
La serafica risposta di Marini è «Noi non siamo mai stati sottoposti a piani di rientro». «Sorprendono le dichiarazioni del presidente Maroni. La mia Regione, infatti, non ha mai avuto piani di rientro, poiché ha sempre registrato bilanci in sanità in equilibrio.
L’Umbria è assolutamente serena e mi sembrano sorprendenti le riflessioni di Maroni. Non siamo infatti in presenza di una classifica da campionato di calcio bensì si tratta del risultato di una attenta ed approfondita valutazione».
E poi parla di un “risultato di una attenta ed approfondita valutazione sulla base di numerosi criteri che sono stati definiti dal Ministero della Salute con la collaborazione della Conferenza delle Regioni e dei rispettivi tecnici, tra i quali vi sono anche quelli della Regione Lombardia” che equivale ad un bel rinvio in area avversaria

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