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Il rischio di eventi cardiovascolari, letali e non letali, non e' dovuto al rapido aumento della pressione dalla notte alla mattina, bensi' alla persistenza di elevati livelli pressori sia di giorno che di notte
ospedale-assisi

La scoperta che, contrariamente a quanto si riteneva in passato, il rischio di eventi cardiovascolari, letali e non letali, non e’ dovuto al rapido aumento della pressione dalla notte alla mattina, bensi’ alla persistenza di elevati livelli pressori sia di giorno che di notte è valsa al reparto di Medicina dell’Ospedale di Assisi il premio per la migliore ricerca pubblicata nel 2012 sulla prestigiosa rivista Hypertension, l’organo ufficiale dell’American Heart Association, la principale associazione cardiologica mondiale.
Questa ricerca, che sara’ premiata a settembre in una cerimonia che si terra’ a New Orleans, Luisiana, in occasione del Convegno dell’High Blood Pressure Council, testimonia ancora una volta l’alto livello della ricerca italiana, e umbra in particolare, nel settore della malattie cardiovascolari e dell’ipertensione arteriosa
In sostanza la novità è che, l’ipertensione arteriosa va curata e controllata sull’intero arco delle 24 ore, trascurando l’entita’ della risalita pressoria nelle ore della mattina’
La ricerca e’ stata eseguita dal direttore della struttura, Paolo Verdecchia, e dalla sua equipe, per mettere a punto terapie sempre piu’ efficaci e innovative verso temibili accidenti cardiovascolari come l’infarto miocardico, l’ictus cerebrale e la morta cardiaca improvvisa, che avvengono prevalentemente nelle prime ore della mattina, poco dopo il risveglio, e per i quali, quindi, e’ fondamentale conoscere con esattezza l’andamento della pressione arteriosa in questo cruciale periodo della giornata.

”Abbiamo seguito per oltre 8 anni piu’ di 3mila pazienti con ipertensione arteriosa – ha detto il dottor Verdecchia – e che hanno eseguito un monitoraggio non invasivo della pressione arteriosa per 24 ore, consentendoci di definire l’andamento della pressione durante il giorno, la notte e nelle prime ore della mattina.
Abbiamo messo in relazione queste modificazioni di pressione con la successiva insorgenza di gravi eventi cardiovascolari, morte improvvisa, infarto miocardico, ictus cerebrale e scompenso cardiaco. "

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