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La quinta edizione in programma domenica 8 settembre, intende celebrare l'eroico comportamento che il campione toscano tenne durante la guerra per salvare centinaia di ebrri 
ciclopellegrinaggio
Ivo Faltoni, Gaetano Castellani ed il figlio, Andrea Bartali, del campione indimenticato di ciclismo hanno dato vita, 5 anni fa, al “Ciclopellegrinaggio Terontola-Assisi: Gino Bartali, Postino per la Pace”.
La quinta edizione è in programma domenica 8 settembre con la solita partenza alle 8.30 dalla stazione di Terontola e arrivo ad Assisi, in piazza San Francesco, intorno alle 12.30.

Dopo la benedizione di ciclisti e biciclette è previsto un PastaParty alla Locanda del Frate di Santa Maria degli Angeli, sede umbra del Ciclopellegrinaggio.

Sarà un momento di ristoro che si richiama a quello di Bartali: due fette di pane con prosciutto, un bicchiere di vino e poi ripartiva.
C’è, ora, un piatto di pasta in più: ma si sa la dieta dei ciclisti attuali è cambiata, e Gino lo sa benissimo!
Ma Bartali poi tornava da Assisi passando per l’alta valle del Tevere umbro.
A Lerchi e nella zona di Città di Castello tutti sanno di Bartali e delle sue gesta eroiche che permisero ad oltre 800 ebrei di aver salva la vita, e molti avranno anche saputo perché Bartali, per tornare a Firenze dopo aver consegnato o ritirato i documenti falsificati ad Assisi, passava per l’Alta Valle del Tevere: per non dare tanto nell’occhio nei suoi trasferimenti-allenamenti.
Non tutti conoscono però uno degli altri motivi: vero ed utile per parare eventuali richieste i giustificazione per quei rischiosi viaggi.
A Lerchi Gabriele Spapperi aveva una fabbrica di biciclette, la “Gabriele”, che dagli anni ’20 produceva anche bici da corsa.
Negli anni della guerra c’era penuria di materiali e pezzi di ricambio per ogni tipo di bicicletta: Bartali conosceva, anzi era amico di Gabriele, e quindi nelle sue fermate a Lerchi si riforniva di tubolari o di altro materiale per tenere in “forma” la sua bicicletta e affrontare il “lungo” per cui si assentava da casa.
Il “lungo”, nel gergo ciclistico, era un lungo allenamento che poteva durare anche sette/otto ore: il tempo di partire da Firenze, giungere ad Assisi e tornare a casa nel tardo pomeriggio.
 
Certo di Bartali non si finisce mai di sapere tutto.
Ogni tanto emerge qualche particolare della sua attività ciclistica e del suo eroico impegno sociale di cui, come testimonia sempre la moglie Adriana e il figlio Andrea, in casa non parlò mai.

Un esempio di umiltà che il “Ciclopellegrinaggio Terontola-Assisi: Gino Bartali, Postino per la Pace” intende continuare a diffondere

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