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28 settembre 2013

Sostegno ai giovani di Colpetrazzo

 

In un momento di crisi generale non solo sociale ma anche e soprattutto economica, nella nostra piccola  realtà  lo storico bar del paese chiude. Un  gruppo di ragazzi unito e animato dalla volontà di ridare al paese un punto di aggregazione sociale si  fa allora promotore dell’iniziativa di aprire un circolo ricreativo, riscuotendo la gradita approvazione  da parte dei cittadini.
Mantenere e gestire  il circolo in una  piccola frazione è difficile, ma grazie alla passione e alla dedizione profuse da quel gruppo di  giovani è stato per lungo tempo possibile, pur nelle fisiologiche difficoltà che una attività  come questa può comportare.

Il tutto però diventa  ancora più difficile quando invece di sostenere disinteressatamente questi ragazzi subentrano strumentalizzazioni di altro genere, del tutto estranee alle logiche animatrici della socialità giovanile.

Il risultato ottenuto è stato questo: i giovani non frequentano più assiduamente il circolo, i consiglieri dello stesso allora si dimettono, dietro anche  una scia di  accuse denigratorie, addirittura lesive della dignità personale, smentite poi dalla  correttezza gestionale ed economica presentata.

Non è sicuramente questo il metodo più adatto a far rinascere  lo  spirito di coesione e di crescita, soprattutto nel mondo dei giovani che va soprattutto  unito e non diviso.

Un appello va fatto affinché  tutti si sentano giocatori di una partita importante come la  tenuta del proprio  tessuto sociale, perché anche la frazione di un  Comune come il nostro può e deve diventare  parte attiva  della crescita complessiva del territorio.

In ultimo, proprio perché è più importante, un  appello va fatto a tutti quelli che saranno sempre pronti a recuperare uno  spirito d’iniziativa e a non lasciarsi abbattere dalle difficoltà perché  vicino a loro saranno sempre  presenti tutti coloro che amano la vita e lo sviluppo locale della frazione di Colpetrazzo.
Lettera firmata

 

 

28 settembre 2013
In onore di San Francesco e del Papa lo stop nel mese di ottobre all’uccisione per divertimento degli animali.

Bastioli ( consigliere provinciale di Perugia- n.d.r.) eviti di dire ai cittadini umbri che la legge da poco approvata non propone o invita a fare deroghe per sparare alle specie protette, come sono i poveri fringuelli, ma le regolamenta rigidamente per tentare di fermare il diffuso malcostume italiano.
La sua proposta di deroga per far uccidere questi piccoli uccelli canori è solo una sua libera scelta politica. Ritiene davvero Bastioli che le "sentinelle dell’ambiente" devono essere ricompensate del loro impegno autorizzandole a sparare per divertimento contro uccellini canori protetti? E’ questo il biglietto da visita che la Provincia di Perugia vuole recapitare all’imminente visita di Papa Francesco?
Il prossimo 4 ottobre (che sarà un venerdì, giorno in cui vige sempre il divieto di caccia) infatti, giorno in cui si ricorda San Francesco di Assisi, ci sarà la visita in Umbria del Papa e ci permettiamo di suggerire a Bastioli che sarebbe molto più consono se i Capogruppo in Consiglio Provinciale proponessero di dedicare il mese di ottobre allo stop all’uccisione, per divertimento, degli animali selvatici, quale omaggio alla vita del Santo di Assisi
Legambiente Umbria

28 settembre 213
I “renziani” si organizzano a Marsciano col ricordo di Veltroni

“Marsciano Adesso!” è il nome dell’Associazione nata mercoledì 25 Settembre come comitato  politico-culturale a sostegno della candidatura di Matteo Renzi alla Segreteria nazionale del Partito Democratico. Un gruppo di ragazzi intenzionati a portare freschezza e passione nello scenario della politica marscianese. Un progetto quindi che non finisce con le Primarie del prossimo 8 Dicembre, ma si proietta in avanti convinto di produrre proposte importanti per la comunità locale sui temi, tra gli altri, della trasparenza e della partecipazione. Eletti già i principali organismi che vedono il giovanissimo Leonardo Toccaceli- Presidente, Giorgio Bazzanti – Vicepresidente, Alessandro Caiella – Segretario/Economo e membri del Consiglio Direttivo: Federico Palomba, Giordano Coletti, Giulia Caciotto, Mario Corboli, Maurizio Bonomi, Michele Moretti. Hanno aderito all’associazione anche alcuni ragazzi dei comuni limitrofi di Fratta Todina, Monte Castello Vibio e San Venanzo.Tra i promotori dell’associazione e presente all’assemblea anche il segretario  comunale del Pd di Marsciano, Gionata Moscoloni sostenitore di Renzi della primissima ora. La serata si è conclusa con l’impegno da parte dell’Associazione, di promuovere a breve,  un’iniziativa pubblica per la presentazione del comitato, con la presenza di un esponente nazionale del Pd, molto vicino a Matteo Renzi.  Un gruppo che già dallo scorso autunno, si era ritrovato nella candidatura di Matteo Renzi, mettendosi in gioco sostenendo le sue proposte e provando a rilanciare l’azione politica del Partito Democratico. Perchè il Pd, oggi ancora più di un anno fa,  per tornare a essere competitivo a livello nazionale, ha di fronte a sé un’unica strada. Quella che ci piace di più e che abbiamo tentato di praticare prima con Veltroni al Lingotto e poi con Renzi alle primarie: una visione sul futuro del paese, un programma, un partito e un leader forte, che escono dal recinto della sinistra tradizionale, vanno nel campo avversario e conquistano un bel po’ di voti dei delusi dal centrodestra. Il comitato oggi, con il sorriso sulle labbra,  senza nascondersi e in totale autonomia dalle dinamiche che si sono innescate a livello provinciale e regionale, si rimette in gioco a viso aperto, provando a svolgere un ruolo  determinante nei prossimi mesi, visti gli importanti impegni e le scadenze elettorali che attendono le comunità di Marsciano, Fratta Todina, San Venanzo e Monte Castello Vibio.  Chiunque è interessato può aderire richiedendo il modulo all’indirizzo e-mail, marscianoadesso@gmail.com oppure su Facebook “Marsciano Adesso”.
Associazione "Marsciano adesso"

 

27 settembre 2013
TAV Firenze: No Tav, Renzi e…….

Finalmente il caso-Firenze in prima pagina nazionale, dopo che per mesi l’inchiesta della Procura fiorentina è rimasta relegata all’ambito delle cronache locali! PresaDiretta ha documentato lunedì lo scempio di legalità e di buon governo che si consuma da anni nel cono d’ombra dell’affare TAV proprio all’insaputa, pare, di Palazzo Vecchio, e nonostante le roboanti guarentigie del sindaco-che-non-c’è. Il ‘rottamatore’ Matteo Renzi ha amato far credere ai propri concittadini per lunghi mesi, all’inizio del suo mandato, che il progetto di stazione sotterranea TAV approvato fosse talmente inaccettabile da meritare singolar tenzone col Cavaliere del lavoro Mauro Moretti. Riportava sul proprio sito web, con soddisfazione, i titoli cubitali che la stampa dedicava al suo “assalto finale” contro lo scempio della stazione Foster [nostro il grassetto].« Io sono stupito dall’arroganza dell’ingegner Moretti e dei suoi collaboratori delle Fs. Ho fatto una battaglia che rivendico. […] Non hanno capito che se io non posso fare come voglio io la stazione dell’Alta velocità, e purtroppo non la posso fare, ho un’infinità di occasioni per difendere la città di Firenze. E le userò tutte. […] Incaricheremo dei legali che giorno dopo giorno verificheranno la corrispondenza tra gli impegni che le Fs hanno preso e quello che fanno e ho ragione di credere che ci siano già delle discrepanze. Confermo la mia richiesta di una commissione speciale guidata da un consigliere dell’opposizione”.
 Cosa si è concretizzato di tutto ciò? Quello che il cittadino coglie – ma che le cronache nazionali diligentemente ignorano, preferendo occuparsi di petardi, fumogeni e tenaglie in Val di Susa: sarebbe lì, il vero covo dell’illegalità! – è l’ingombrante   presenza della più avanzata inchiesta giudiziaria mai avviata forse nel nostro Paese: quella che mette a nudo, dopo la desolante esperienza del Mugello, le trame della TAV in salsa metropolitana, con questa davvero straordinaria associazione di soggetti istituzionali deviati coinvolti, controllori e controllati, e il ruolo emblematico – all’ombra della cupola del Brunelleschi! – della camorra campana.
Come mai, ci si chiede, con tutti i legali messi in campo dal sindaco (ci piacerebbe conoscerli), c’è stato bisogno dei ROS, del Corpo Forestale dello Stato e degli altri organismi inquirenti centraliper scoprire che la talpa del secolo, a Firenze, imprudentemente battezzata Monna Lisa, era priva di guarnizioni decenti; che grazie ad opportuni magheggi le gallerie destinate a passare sotto la città patrimonio mondiale dell’Umanità sarebbero state costruite con materiali privi dei necessari ingredienti ignifughi, suscettibili dunque di far collassare l’intera struttura; che una scuola media come la Ottone Rosai, demolita e ricostruita, ha avuto bisogno di essere subito… consolidata, e che questo è avvenuto con i ragazzi e gli insegnanti dentro, e le crepe che si aprivano? Quali strumenti effettivi di controllo ha davvero messo in campo questo Comune?
 Domande retoriche. La risposta si sa già: sarà quella che questo sindaco ha caparbiamente riservato a chi, come Idra, lo ha costantemente informato, interpellato, invitato a confrontarsi con dati, architetture contrattuali sottese ai progetti, esperti indipendenti e gratuiti in grado di fornirgli auxilium et consilium. Sarà il muro di gomma del silenzio, dell’indisponibilità all’ascolto e al dialogo, del fastidio per l’esercizio paziente e concreto della democrazia che in tanti altri casi caratterizza il rapporto di Renzi con la città quando emergono criticità e problemi. Quel tratto che certi talk show e programmi nazionali di preteso approfondimento in TV non intendono raccontare né trattare, impegnati come sono a costruire nuovi miti mediatici dal nulla.
 Grazie dunque a PresaDiretta, che ha avuto il coraggio di mettere la lente d’ingrandimento quanto meno sull’inchiesta fiorentina, e sui curiosi riflessi che la vicenda TAV ha prodotto in Regione Toscana. Non è ancora emerso, è vero, il ruolo giocato (o mancato) da Renzi in materia di TAV a Palazzo Vecchio. Un suggerimento, dunque: forse è il caso di cominciare a occuparsene.
Associazione Idra – Firenze

26 settembre 2013

Todi, la costituzione del gruppo consiliare di Forza Italia

 

È con grande entusiasmo che annunciamo la costituzione del Gruppo “Forza Italia” già “PDL” nel Consiglio Comunale di Todi, ai cui ideali si richiama e aderisce anche l’altro gruppo consiliare "Antonino Ruggiano Sindaco".

Un ritorno storico che riconferma, da parte di tutti i consiglieri che oggi costituiscono il nuovo gruppo di F.I., il sostegno al Presidente Berlusconi.

Il messaggio del Presidente Berlusconi sulla nascita di F.I. e l’invito ad accelerare i tempi del coordinatore provinciale Massimo Monni, a sua volta sollecitato dal coordinatore regionale Rocco Girlanda, non hanno lasciato indifferente il nostro gruppo in Consiglio Comunale che ha accettato di buon grado il passaggio da PDL a F.I.

Con l’impegno di sempre i consiglieri di Forza Italia continueranno a rappresentare con passione e determinazione le esigenze e i bisogni di tutti i cittadini tuderti.

Il ritorno di Forza Italia ci riporta allo spirito del ’94 e ci impone un’apertura non solo a quanti hanno aderito al movimento sin dalla discesa in campo del Presidente Silvio Berlusconi, ma anche a tutti coloro che avvertono come prioritari i temi e i valori della giustizia giusta, dell’equità fiscale e del rinnovato e corretto rapporto con le istituzioni, nel presupposto di uno Stato che affianchi e sostenga ciascuno e non rappresenti piuttosto un nemico da temere e dal quale doversi difendere. Forza Italia ha saputo e saprà ancora rappresentare quella forza  liberal-popolare e liberal-socialista nella quale si riconoscono i moderati di ogni estrazione politica. 

La via è quella di guardare alla società civile e meno allo Stato apparato. Per quanto ci riguarda continueremo le nostre battaglie in vista delle prossime elezioni, siano esse politiche o amministrative, con lo stesso entusiasmo di sempre.

Moreno Primieri, Floriano Pizzichini, Antonio Serafini

25 settembre 2013
Todi, il Pd al Pdl: "sapete fare solo l’ostruzionismo e gli azzeccagarbugli"

Le intimidazioni del centro-destra in Consiglio comunale hanno impedito il regolare svolgimento della seduta di oggi che proponeva un ordine del giorno senza il dispositivo e che conteneva solo un serie di considerazioni negative sull’operato dell’Amministrazione Rossini. Il Presidente del Consiglio è stato costretto a interrompere più volte l’adunanza per gli atteggiamenti aggressivi di tutti i consiglieri di opposizione incapaci di accettare le regole e di ammettere di aver sbagliato. E’ una situazione che non ci sorprende, che va in scena da oltre 18 mesi manifestando una chiara assenza di contenuti e la ricerca spasmodica di pretesti e cavilli normativi per tentare disperatamente di mettere in difficoltà Sindaco, Giunta, Presidente del Consiglio e maggioranza tutta.
Un atteggiamento ostruzionistico che ha da molto superato il ridicolo determinando sconforto e rassegnazione anche in molti sostenitori, anche i più accaniti. Non importa quale sia il tema, il copione è sempre lo stesso: interruzioni continue, accuse diffamatorie, attacchi verbali, minacce al limite della decenza, nessun contributo alla discussione, nessun interesse per i cittadini. Tutto questo nonostante Ruggiano & C. hanno ricoperto ruoli istituzionali importanti. Non sorprende che la città abbia deciso di voltare loro le spalle quando si sono resi conto che tutto quello che contava erano gli interessi personali con tutte le accezioni che si possono immaginare per il termine. Gestione del potere, cultura della autocelebrazione inventando anche grandissimi festeggiamenti perfino per la manutenzione di una panchina.
Todi aveva bisogno di altro e l’ha dimostrato ampiamente. Bene ha fatto il Presidente del Consiglio a non accettare la sfida delle minacce e applicare il regolamento alla lettera, senza sbavature. Sicuramente verranno dai consiglieri di opposizione accuse gratuite di abuso di potere quando non sono stati in grado di presentare un Ordine del giorno che fosse formalmente corretto e consentisse al Consiglio di votare serenamente sulle questioni di merito. La tattica è stata parlare dei massimi sistemi lasciando aperte tutte le possibilità non mettendo i consiglieri nelle condizioni di sapere quale importante decisione dovessero assumere. E’ un atteggiamento intollerabile, che non abbiamo avallato perché Todi ha bisogno di molto di più di quattro azzeccagarbugli in cerca di fama.
Abbiamo ribadito che la scelta del sito non è una decisione che spetta al Consiglio comunale, che la partecipazione assicurata dall’Amministrazione Rossini è stata garantita, che la fase di partecipazione ha permesso ai cittadini di esprimere le preoccupazioni e proporre ben 4 siti alternativi. Operando secondo le regole i risultati non potranno che essere positivi per tutti, ora ci sono tutte le carte in regola per una decisione che tenga conto di tutti i possibili contributi.
Gruppo Consiliare Partito Democratico 

25 settembre 2013
Sospetto di una maggioranza in crisi a Massa Martana

Durante l’ultima seduta del Consiglio Comunale di Massa Martana, dove erano in discussione argomenti di massima importanza per la città; di fronte alla compattezza delle due minoranze nel respingere con forza  le sterili argomentazioni della maggioranza: sono emerse palesemente le difficoltà del Sindaco con la propria amministrazione di governo.
L’opposizione ha colto al volo il problema e abilmente è riuscita a sgretolare in maniera palese la maggioranza su problemi che i consiglieri della stessa non conoscevano in modo dettagliato.
Inammissibile tale scarsa preparazione tecnico-amministrativo  da chi avrebbe il dovere di garantire credibilità ai lavoro del consiglio.  A Massa Martana  c’era da tempo  il sospetto di una maggioranza in crisi che avvicinandosi alle prossime elezioni trovava al suo interno lotte di potere di basso livello.
Addirittura per  senso di responsabilità , dimostrando al sindaco  l’inconsistenza della sua amministrazione;  rimasti senza maggioranza per l’uscita di alcuni consiglieri e il dissenso di altri, è stata proprio la minoranza a votare gli ultimi due punti all’ordine del giorno.
Ormai totalmente estranea ai veri problemi della gente massetana ci auguriamo come tanti altri concittadini che durante gli ultimi mesi di questa Amministrazione sia possibile risolvere almeno i problemi minori, ma non per questo meno importanti, perché per i grandi si è ormai fuori tempo massimo.
Partito Socialista Italiano – Sez. Massa Martana

25 settembre 2013
Indennizzare i commercianti per i lavori nel centro storico a Marsciano

“Un fondo a titolo di indennizzo per le attività commerciali presenti nel centro storico di Marciano che hanno subito una contrazione del proprio volume d’affari a causa dei lavori pubblici del PUC2 appaltati dall’Amministrazione comunale”.
Questo il commento del Consigliere comunale del PdL-Forza Italia per le vicende che riguardano i lavori che interessano le vie del centro storico marscianese.
“Il prolungamento dei lavori – afferma Costantini -, stà procurando difficoltà per alcune attività commerciali, le quali, tra crisi di consumi e difficoltà nel ricevere credito dal sistema bancario, non possono essere lasciate sole a sopportare i disagi dei lavori. Recentemente – continua il Consigliere -, l’Amministrazione comunale aveva emesso una ordinanza in materia di PUC2 per incentivare l’apertura o il trasferimento di negozi e laboratori presenti nel centro storico. E’ evidente che la sola non basta visto il prolungarsi dei lavori. Si rende necessario – conclude Costantini -, in un momento di crisi diffusa come questo, stabilire forme di sostegno e condizioni per l’erogazione di incentivi e contributi finalizzati allo sviluppo socio-economico del Centro Storico della città, da indirizzare anche per le attività gia esistenti e che hanno subito documentati decrementi dei propri volumi d’affari nelle more dei lavori pubblici del PUC2”.
Segreteria Pdl Marsciano

22 settembre 2013
Todi, riforma giudiziaria: Il Pd mette i puntini sulle "i"

La riforma della geografia giudiziaria appena avviata continua a mostrare tutti i limiti già denunciati prima della sua entrata in vigore. L’attuale caos dimostra che per fare una riforma vera non basta chiudere tribunali con provvedimenti non condivisi. Serve un disegno organico basato sulla modernizzazione del sistema: un piano di riorganizzazione degli uffici che metta al centro il servizio, aggredisca i nodi veri del problema e che punti sul processo telematico, sulla digitalizzazione, sui programmi di controllo di gestione.
Come sosteniamo da tempo questa riforma non risolve nessuno dei ritardi strutturali del sistema, anzi allunga i tempi e non tiene conto del diritto del cittadino ad una giustizia rapida. È una riforma ispirata da criteri ragionieristici piuttosto che da criteri di funzionalità. La nostra città, insieme a quelle della Media Valle del Tevere, rischia di pagare due prezzi: il primo per la soppressione della sezione distaccata del Tribunale di Perugia, il secondo per l’accorpamento forzato a quello di Spoleto, accorpamento innaturale, dispendioso per i cittadini, fortemente contestato da subito dagli operatori di giustizia, dai sindaci, dai consigli comunali.
L’attuale Sindaco Carlo Rossini e la maggioranza tutta hanno da subito lavorato per limitare i danni, da un lato garantendo la sopravvivenza del giudice di pace e dall’altro opponendosi al trasferimento forzoso verso Spoleto con una costante ed intelligente azione di raccordo con tutte le amministrazioni comunali del comprensorio, ad eccezione di quella di centro-destra di Collazzone.
Sulla correzione di questo accorpamento si è registrato l’impegno molto deciso delle istituzioni e degli operatori del settore. Il Consiglio Regionale dell’Umbria ha approvato a maggioranza, con il voto favorevole sia del PD sia del PDL, un ordine del giorno in cui, tra l’altro, si invitava il Ministero della Giustizia ad assumere idonee iniziative allo scopo di collocare Todi e la Media Valle del Tevere nella naturale giurisdizione del Tribunale di Perugia.
Lo stesso è avvenuto a livello parlamentare. I deputati Umbri del PD, PDL e Scelta Civica hanno a più riprese sollecitato il Ministro ad assumere i necessari provvedimenti.
A chi oggi si affretta a mettere il cappello su eventuali successi di questa azione corale,  vogliamo ricordare le connivenze e le responsabilità della passata Amministrazione di centro-destra che, invece di muoversi quando ne aveva i mezzi e le responsabilità,  ha preferito sostenere, con prese di posizioni in Consiglio Comunale e con incontri ripetuti con gli operatori, la praticabilità dell’accorpamento con Spoleto piuttosto che battersi per rimanere con Perugia.
In questi giorni sta continuando il nostro impegno concreto, quello del Sindaco Carlo Rossini, dei nostri parlamentari umbri e della Regione Umbria per ottenere un decreto correttivo che almeno ricollochi Todi e la Media Valle del Tevere nella competenza del Tribunale di Perugia, risparmiando così disagi e maggiori costi a cittadini ed operatori.
Questa raggiunta unità di intenti dopo il tanto tempo trascorso è sicuramente un elemento positivo che non può essere messo in discussione con protagonismi e personalismi del tutto fuori luogo che rischiano di compromettere il buon esito dell’operazione.
Gruppo Consiliare Partito Democratico

22 settembre 2013
Todi, Casapound "per noi il depuratore va bene sotto casa del sindaco"

Azione goliardica di CasaPound Italia Todi, che nella giornata di oggi ha affisso uno striscione con scritto: "Per noi il depuratore va bene qui", nei pressi dell’abitazione del primo cittadino della città. Il riferimento è alla delicata situazione della scelta del luogo dove verrà realizzato il nuovo depuratore cittadino, che si ergerà nella zona della Cascianella, a ridosso di uno dei quartieri più popolosi di Todi.
I nostri tecnici hanno scelto questo sito per la realizzazione del depuratore: una scelta la loro che non porterà nessun vantaggio tecnico nel funzionamento, anzi semmai il contrario, una scelta fatta esclusivamente per interessi ‘occulti’, come pare essere quella che ha fatto si che la ‘Cascianella’ sia il luogo predestinato alla realizzazione del nuovo depuratore.
Siamo quindi sulla stessa lunghezza d’onda dei tecnici quelli veri, cambia solo il quartiere, il bacino di cittadini che si troveranno di fronte ad un nuovo panorama affacciandosi dalla finestra, e gli interessi. Resta solo il problema di dover rendere conto alle persone che per motivi squisitamente tecnici, diremo, si troveranno un depuratore sotto il balcone; ma a questo penseremo poi, magari alle prossime elezioni.
Andrea Nulli, responsabile di Cpi Todi


21 settembre 2013
Guide turistiche da “guidare”

Con l’entrata in vigore della legge sulla liberalizzazione dell’esercizio della professione di guida turistica quale futuro per le guide italiane?
Alcuni potrebbero scusare alla politica italiana, colpa la crisi degli ultimi anni, l’assenza di incentivi per cultura e turismo, ma quando emerge l’incapacità di regolamentare a livello nazionale ed internazionale le professioni del turismo, nessuno potrà usare una parola di discolpa. Oggi a far le spese di questa forma di miopia istituzionale sono le guide turistiche. Il 4 settembre il Presidente della Repubblica ha promulgato, in ottemperanza alle disposizioni europee sulla libera prestazione dell’attività di guida, la legge relativa alla professione di guida turistica e alla sua validità su tutto il territorio nazionale. Fino ad oggi, in Italia, la guida turistica, per poter esercitare, doveva conseguire l’abilitazione presso una singola Regione o Provincia dimostrando di conoscere dettagliatamente il territorio di competenza di fronte ad una commissione di esperti selezionati.
Da domani, con l’introduzione delle nuove disposizioni europee, nessuno potrà vietare ad una guida dell’UE di condurre un gruppo di turisti nel nostro Paese, facendo chiaramente a meno delle guide italiane. La prima conseguenza è che aumenteranno in modo esponenziale i profitti dei grandi tour operators stranieri, che utilizzeranno guide ed accompagnatori reclutati nel proprio Paese. La seconda, che riguarda il contesto italiano, è l’estensione dell’abilitazione all’esercizio della professione di guida a tutto il territorio nazionale. Di fronte ad un cambiamento di questa portata ci si è rivolti al Ministero per i Beni e le Attività Culturali e del Turismo, che ha scelto di tamponare prendendosi novanta giorni di tempo per stilare una lista dei siti di particolare interesse storico, artistico o archeologico per i quali occorrerebbe comunque una specifica abilitazione. Ma il rischio, molto forte, è che queste restrizioni all’esercizio della professione saranno applicabili alle sole guide italiane, che si troveranno a combattere per il pane, mentre le guide europee potranno operare "in regime di libera prestazione dei servizi senza necessità di alcuna autorizzazione nè abilitazione, sia essa generale o specifica" (art. 3 legge 6/8/13). S
iamo ad un punto di svolta in cui o ci si muove a livello europeo concertando una legislazione rivista e condivisa, o si fa di tutto per liberalizzare l’esercizio della professione, aumentando il nostro grado di competitività, per non essere sommersi dalle guide dell’UE, alle quali non potremo chiedere alcuna autorizzazione per lo svolgimento del proprio lavoro. C’è da augurarsi che si guardi alla luna e non al dito.
MoVimento 5 Stelle Perugia 

 20 settembre 2013

Una nota della redazione (n.d.r) di TamTam rispedita al mittente

E’ strano  dover ricordare a una redazione, presumibilmente esperta  della prassi  giornalistica, che  è vietato   inserire una qualsiasi  integrazione  in un testo inviato a firma di altri: cosa  avvenuta nella risposta della Pro  Todi alla signora L.Z.  dal titolo (scelto peraltro dalla Redazione, non dal mittente) “Todini lontani declino inarrestabile”,  del 19 settembre 2013.  Lì, alla sesta riga, accanto alla frase  della Pro Todi  che recita “Ma ha ragione, si poteva comunque tentare”,  dove  si fa chiaramente capire che, per il tentativo, non si individuava  nient’altro che i due mezzi citati e già indicati come inefficaci ( un manifesto o Città Viva),   la Redazione ha  fatto seguire  una  gratuita parentesi  “(magari con internet, face book e ….)  con l’aggiunta di un nd.r  del tutto inutile  a un distinguo che  nessuno sicuramente sarà in grado di fare.  Lasciando dunque attribuire l’inciso alla Pro Todi, che a questo punto si trova ad  aver rilasciato  una risposta  contraddittoria.  Perché è contraddittorio  affermare che  nessun annuncio telefonico o postale può raggiungere i “todini lontani”  e poi dire che si può fare attraverso internet o face-book.    Si ribadisce che  i “todini lontani”  non  concidono con gli elenchi della Pro Todi e di Città Viva, ma  sono  un’entità astratta, che non ha un nome, un volto, un indirizzo,   che non è quantificabile,  di cui si ignora quanta di essa sopravviva o se si sia rinnovata.  E che  anche la continuità del passa-parola,  capace di un’integrazione  “a memoria o a vista”  valida ancora fino a dieci-quindici anni fa,    è ormai interrotta per   il ricambio generazionale.  E che  dunque  tale entità, fattasi sempre più astratta  ( e dato e  non concesso che sia  ancora interessata)   non è  in alcun modo raggiungibile, né  per lettera, né  per telefono, e nemmeno attraverso internet e face-book , che necessitano anch’essi di un indirizzo.  
Ma siccome l’inciso  è della Redazione,  sia essa ad accogliere il chiarimento. E se tale inciso rivela  una sua urgenza di entrare in dibattito,  bene,   entri, ma  con propria firma.  E’ un suo diritto. Eviti, però, di  sostituirsi al mittente.     
La Pro Todi

19 settembre 2013
Quattro Sindaci fiduciosi

Come Sindaci di città sedi di sezioni distaccate soppresse a seguito dell’entrata in vigore della revisione della geografia giudiziaria italiana, esprimiamo soddisfazione per gli esiti dell’incontro avvenuto ieri, 18 settembre 2013, tra la Presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini e il Ministro della Giustizia, Anna Maria Cancellieri, nel corso del quale il Guardasigilli ha garantito comprensione e disponibilità riguardo le diverse problematiche rappresentate a seguito dell’entrata in vigore della riforma sui servizi giudiziari.
La Presidente Marini infatti, con cui ci eravamo incontrati nei giorni scorsi, aveva richiesto un incontro al Ministro Cancellieri ai fini di affrontare alcune problematiche attinenti la riforma della riorganizzazione degli uffici giudiziari, che rischia di produrre inutili tensioni in particolare con le amministrazioni comunali, gli ordini professionali e in alcuni casi anche le comunità cittadine che, a nostro avviso, potrebbero invece trovare una soluzione compatibile con la normativa in vigore.
Attendiamo pertanto fiduciosi che nei prossimi giorni vengano assunti provvedimenti correttivi che portino al superamento della condizione di attuale difficoltà.
Abbiamo garantito fino ad ora e continueremo a garantire la nostra piena collaborazione con spirito costruttivo e lealtà istituzionale, affinché la riforma trovi piena attuazione, ma continuiamo a ritenere indispensabile l’individuazione di provvedimenti che consentano alle nostre comunità di fruire dei servizi giudiziari nella forma più agevole possibile e possano far accogliere, così, nel miglior modo possibile i sacrifici imposti.
Riteniamo utile, a tal proposito, che la Regione Umbria prosegua nella direzione tracciata già dallo scorso anno, continuando l’esperienza del tavolo di lavoro regionale, per studiare ed accompagnare in tutta l’Umbria l’attuazione della riforma.
I Sindaci dei Comuni di: – Assisi – Città di Castello – Foligno –  Todi

19 settembre 2013
"Todini lontani" declino inarrestabile

La signora che, a firma L.Z.,   l’11 settembre si è  lamentata  per il fatto di  aver trovato sospesa  la  cerimonia di accoglienza ai  “todini lontani “,  ha ragione  nel lamentare il mancato avvertimento, che peraltro   era possibile effettuare solo con due mezzi, ambedue inefficaci:  o un manifesto destinato a essere  notato ancor meno di quelli che, in precedenza, l’annunciavano, o Città Viva, che  avrebbe informato solo i propri lettori.   Ma ha ragione,  si  poteva comunque tentare.  
Il suo aver ragione  però termina qui.   Anzi, ci permetta di dire, la signora, che la sua disinformazione è tale  da divenire  essa stessa la  prova  di una  estraneità  oggettiva, ben più forte del rammarico, per quanto sincero.     
Lei dice  “Penso che hanno invitato  gli iscritti alla Pro Todi e su questo si sono basati” . Quando mai?    Nessun annuncio  telefonico o postale  raggiungeva  i “todini lontani” ,  ( cosa peraltro impraticabile: quali?  quanti?  abitanti dove?  come saperlo?) ,  ma  semplicemente un manifesto, affisso  a Todi qualche giorno prima dell’8,  si rivolgeva  ai   “già ritornati” : per informarli se non sapevano, per ricordarglielo, se già sapevano.  Fidando, tra l’altro,  in una continuità che  aveva a sua volta generato un’abitudine, valida da un anno all’altro.   Continuità   che l’associazione non si è mai sognata d’interrompere,  nemmeno quando  molti segnali  ormai lo consigliavano.  Continuità  che è stata interrotta dai  “ritornati” quando hanno  materialmente smesso di  partecipare:  anche quelli contattati a voce  e  invitati  ( talvolta con insistenza)  a   salire per fare almeno atto di  presenza.   “Ritornati” che non  ritornavano. Può immaginarsi la signora l’imbarazzo di  trovarsi in Comune con tre-quattro  persone e vedere dalle finestre  le altre   starsene  tranquillamente in Piazza a passeggiare?   
La signora prosegue: “Se la Pro Todi sapeva organizzare bene…magari  mettendoci assieme un po’ di musica  o la presentazione di un libro….”
Già fatto, con Sala del Consiglio piena, sì, ma di gente interessata all’altro evento.  Ci può dire, la signora, che   senso  ha  una cerimonia ridotta a pretesto per qualcos’altro, con  le persone  del “qualcos’altro” che  danno segni d’impazienza mentre  parla la  Pro Todi?         
La signora prosegue: “L’incontro dei todini lontani è importante per tutti”. No: se i “todini lontani”  non vengono  più ( addirittura  sono a Todi e non vengono), significa che non è più importante.  E di questo bisogna prendere atto,   anche se dispiace.    
La signora premette: “Dopo due o tre anni che non venivo”. Ma, allora, non  è lei stessa  a dimostrare che il ritorno  in quella data è  ormai un “optional”   incapace di assicurare una continuità?   
Dunque si dica pure  che una  spiegazione non data  è un errore, ma  si ammetta  che la spiegazione era, in  ogni modo,  molto semplice,  al punto  da lasciarsi capire da sola.  La spiegazione  è  nel declino di una cerimonia  a cui il tempo e la conseguente mutazione dei costumi ( per certi aspetti anche positiva)  ha sottratto lentamente ogni significato: storico,  sociale,  culturale. Declino probabilmente inarrestabile,  a contrastare il quale non serve nemmeno il dispiacere di  quelli che vorrebbero continuare.  Quanti, poi?   Stando alle rimostranze pervenute,  solo la signora  in questione. Lei sola in due anni. 
La Pro Todi      

18 settembre 2013
Pipistrelli: a Todi sulla Tares l’opposizione arriva ancora una volta in ritardo

I gruppi di opposizione in Consiglio comunale arrivano tardi per l’ennesima volta. La Giunta comunale ha già deliberato il provvedimento che posticipa il pagamento dell’ultima rata della Tares prevista per dicembre 2013 al 28 febbraio 2014.
La risoluzione 9/DF/2013 del 9.9.2013 del Ministero dell’Economia e delle Finanze – precisa l’Assessore – dà la possibilità ai Comuni di modificare il regolamento che disciplina la Tares relativo ad una diversa ripartizione del carico tributario per la rata di saldo 2013. Questo, tuttavia, pur mantenendo invariata la scadenza della parte del tributo di spettanza statale.
Per tutelare i contribuenti da un eccessivo peso fiscale concentrato in un periodo temporale assai ristretto come quello del mese di dicembre, e tenuto conto della situazione economico-sociale in cui versa gran parte dei cittadini in conseguenza dell’attuale grave crisi congiunturale, il Comune di Todi, nella prima seduta utile della Giunta tenuta martedì 17 settembre, dopo aver acquisito i pareri degli Uffici comunali competenti, ha subito provveduto a modificare il regolamento e a deliberare l’atto che consente di posticipare al 28 febbraio 2014 il versamento del 50% dell’ultima rata della Tares .
A fronte dello slittamento al 2014 del conguaglio Tares deliberato dalla Giunta comunale, va tuttavia rimarcato che la maggiorazione di 0,30 centesimi a metro quadro legata ai servizi indivisibili, e destinata allo Stato, non potrà subire ritardi e dovrà essere pagata entro il 16 dicembre 2013 .
Lo slittamento dell’ultima rata del tributo è un ulteriore atto concreto dell’Amministrazione per alleviare il carico fiscale che si concentrerà sui cittadini alla fine dell’anno. Una misura che abbiamo adottato salvaguardando gli equilibri di bilancio e rispettando i saldi  di cassa. Ancora una volta ringraziamo i gruppi dell’opposizione comunale dell’improvvida uscita tesa a strumentalizzare le difficoltà contingenti dei contribuenti e li invitiamo a rispondere con i fatti e nelle sedi istituzionali alle esigenze reali e quotidiane dei cittadini tuderti come sta facendo questa Amministrazione.
Luca Pipistrelli – assessore bilancio Comune di Todi

18 settembre 2013
Il Pdl tuderte a Roma per perorare la causa di Todi nella riforma dei Tribunali

Una delegazione del Popolo delle Libertà di Todi, composta dagli Avvocati Antonino Ruggiano e Moreno Primieri, si è recata a Roma, dove ha avuto un incontro con l’Onorevole Pietro Laffranco, membro della Commissione Finanze della Camera e Vicetesoriere del Gruppo del Popolo della Libertà, per tornare ad esporre la gravissima situazione in cui versa la amministrazione della Giustizia nel territorio della Media Valle del Tevere.
Come è noto, infatti, nell’ambito di una scriteriata revisione delle circoscrizioni giudiziarie, tutta la Media Valle del Tevere è stata sottoposta alla competenza territoriale del Tribunale di Spoleto, creando una situazione davvero insostenibile, non soltanto per professionisti ed operatori della Giustizia, quanto per cittadini ed imprese che vedono gravemente lesi i propri diritti costituzionali, non avendo alcuna possibilità di accedere a servizi dignitosi ed efficienti.
Al termine dell’incontro, l’Onorevole Laffranco, che ha garantito il massimo impegno per la risoluzione dei problemi esposti, si è incontrato con il Ministro di Giustizia, alla quale è tornato a sottolineare la urgenza di un Decreto Correttivo che riporti la competenza dei nostri Territori nell’alveo del Tribunale di Perugia.
Dall’esito di quest’ultimo incontro, è emerso che, entro pochissimi giorni, il Ministro si occuperà della vicenda, nella direzione delle volontà espresse dal Popolo della Libertà e dai cittadini della Media Valle del Tevere.
In tal senso, l’Avvocato Antonino Ruggiano e l’Avvocato Moreno Primieri, continuano ad assicurare il massimo impegno e la massima decisione nel continuare a tutelare il nostro territorio, in sintonia con i vertici regionali del nostro partito.
Antonino Ruggiano, Moreno Primieri

17 settembre 2013
Mauro Giorgi come Nanni Moretti

Mi lasciano perplesso le ultime dichiarazioni di SEL e RC: ultimamente intervengono sulla stampa solo per parlare di me; non immaginavo di essere al centro dei loro pensieri! 
Voglio precisare che, sorvolando su qualche stravagante barbatrucco messo in atto nell’ultimo consiglio comunale aperto per il quale ho sorriso, Caprini e Frongia, massimi esponenti politici tuderti, potrebbero chiamarmi per confrontarsi con me su temi particolarmente importanti come quello del depuratore, invece di lasciarmi letterine o messaggi presso le testate giornalistiche!
Hanno i miei recapiti telefonici e non mi sottraggo a nessun dibattito, anzi a dire la verità sono sempre io a cercare di incontrare loro per una riflessione che, sulla base degli impegni che noi tutti abbiamo assunto con la lista “I Valori della Sinistra per Todi”, conduca ad un’unica posizione attraverso una sintesi condivisa.
Purtroppo Frongia e Caprini stanno dimostrando una certa repulsione al dialogo non informandomi sulle scelte che intraprendono e faticano a  fornirmi i documenti oggetto di deliberazioni di giunta comunale e dell’ETAB La Consolazione.
Non capisco cosa debbano nascondere e le ragioni del loro comportamento, quando l’azione amministrativa deve ispirarsi sempre alla trasparenza e alla correttezza procedurale e quella politica alla mediazione.
Non posso che rimarcare la mia incapacità di comprendere il loro atteggiamento: unitario fino a cadere nello strappalacrime quando hanno cercato i voti dell’IDV per arrivare ad essere entrambi nominati, provocatori settari poi per non mancare mai l’occasione per farmi apparire non sufficientemente di sinistra. 
Ma li voglio rincuorare: spesso mi ritrovo da solo a dire qualcosa di sinistra.
Consigliere Comunale Mauro Giorgi

17 settembre 2013
Silvano Spada bacchetta l’Associazione commercianti di Todi

Dalla rassegna stampa,leggo soltanto oggi l’articolo di Isabella Zafferami sul Giornale dell’Umbria circa un comunicato dell’Ascom di Todi a proposito del Todi Festival 2013.
Ringraziando per la presa d’atto del successo,della grande attenzione dei media e del concorso di pubblico ed, ovviamente, senza alcuna polemica,ma solo per amore di verita’, debbo precisare che all’Organizzazione del Festival e non solo, risulta l’esatto contrario rispetto alle parziali riflessioni dell’Ascom.
Ristoranti, bar e attivita’ commerciali del centro storico hanno ringraziato il Festival per gli ottimi risultati ottenuti nel periodo e, ritengo,che anche quei bar e quei ristoranti facciano parte dell’Associazione Commercianti.
E del resto,sarebbe sufficiente sottolineare ed e’ stato sotto gli occhi di tutti che soltanto l’Organizzazione del Festival ha ospitato nei ristoranti e negli alberghi, tra attori ,registi, autori,t ecnici, giornalisti ecc, qualche centinaio di persone per tutto il periodo della Manifestazione.
E’ del tutto evidente che il Festival ha scelto ristoranti e alberghi che hanno offerto le soluzioni piu’ vantaggiose ed ospitali e che sono situate nel centro storico che e’ il simbolo e l’immagine stessa di tutta la citta’.
Non e’ neanche esatto che il pubblico nei teatri sia stato essenzialmente tuderte ed,anche in questo caso, e’ vero il contrario:il 60-70% del pubblico non e’ stato di Todi, ma e’ risultato proveniente da tutta l’Umbria e da molte altre parti d’Italia da nord a sud,prova ne sono i pagamenti con Pos alla biglietteria.
Tra l’altro il fatto che i cittadini tuderti siano tornati ad uscire dalle loro case per il piacere di incontrarsi nei teatri, per le strade e le piazze o nei bar e ristoranti e’ un grande traguardo e merito del Festival,rispetto ai deserti del passato che forse qualcuno gia’ non ricorda.
Per quanto riguarda quegli albergatori o esercenti fuori dal centro storico e che sono rimasti scontenti,approfittando del clamoroso successo suscitato dal Festival, avrebbero potuto promuoversi individualmente e per tempo con “pacchetti”adeguati e proposte allettanti e invitanti per i turisti perche’,vista la crisi economica generale, non e’ pensabile che qualcuno si aspetti dagli altri, persone, Amministrazioni Comunali o Festival quello che, invece, deve cercare di procurarsi da solo e con il suo professionismo.
Silvano Spada

17 settembre 2013
Per un rinvio del saldo della Tares a Todi

Il Pdl – Todi, la Lista Ruggiano Sindaco, Fratelli d’Italia e Aria Nuova per Todi, attraverso la presentazione di un ordine del giorno urgente protocollato la scorsa settimana, hanno chiesto al Consiglio Comunale , di differire al 2014 la rata del conguaglio della TARES ( tributo comunale sui rifiuti e sui servizi), prevista dall’attuale regolamento per il mese di Dicembre. Come è oramai noto l’applicazione del nuovo tributo, comprensivo della maggiorazione per la copertura dei costi afferenti ai servizi indivisibili, comporterà un sicuro e significativo aggravio del carico fiscale rispetto alla precedente normativa applicata alla TARSU. A dover fare i conti con l’aumento del carico fiscale saranno in particolar modo le utenze domestiche caratterizzate dalla presenza di nuclei familiari numerosi e una sensibile fetta di attività commerciali e produttive. In considerazione di questi motivi, nel dibattito consiliare legato alla approvazione del regolamento della TARES, il Popolo della Libertà e tutte le opposizioni avevano ritenuto giusto ed equo, attraverso un emendamento, sostenere la necessità di non far coincidere l’ultima rata della TARES con il mese di dicembre e quindi con un periodo da sempre particolare soprattutto per le festività natalizie. 
Tale proposta traeva spunto dalla posizione assunta ufficialmente da tempo dall’A.N.C.I. nazionale che, in considerazione della complessità e degli effetti del nuovo tributo, era riuscita ad ottenere un posticipo al nuovo anno 2014. 
Alla posizione dell’Associazione Nazionale dei Comuni si è aggiunta proprio in questi giorni una risoluzione del Ministero delle Finanze che lascia singolarmente ai comuni la possibilità di differire al 2014 il pagamento del conguaglio della TARES. 
Alla luce di questo e in considerazione di una crisi economica che colpisce sempre più da vicino cittadini, famiglie ed attività produttive ci rivolgiamo al Presidente del Consiglio Comunale affinché si impegni con forza a convocare immediatamente una seduta consiliare che renda possibile il recepimento della nostra proposta. Questo ovviamente prima della seduta del 30 Settembre p.v. nella quale è stato convocato già convocato il Consiglio Comunale per l’approvazione del bilancio preventivo per l’anno 2013. 
PDL TODI


17 settembre 2013 
Due domande sul Depuratore a Todi

Tra i vari documenti e dichiarazioni partorite in merito alla questione depuratore ce ne sono due che si gradirebbe comprendere meglio: un problema attiene al passato ed una dichiarazione attiene al presente/futuro
Per il passato s’è scritto “ La procedura di scelta del sito è stata pesantemente condizionata dalle scelte fatte nel periodo dell’amministrazione Ruggiano che hanno portato all’assegnazione dell’appalto sulla base di un progetto localizzato a Porchiano prima che fossero concluse le procedure. Non è stato più possibile proporre soluzioni che si allontanassero dalle caratteristiche del progetto appaltato”
“la precedente Amministrazione di centro-destra ha spinto per l’appalto dell’impianto prima che fossero terminate le valutazioni tecniche e si concludesse la procedura di valutazione ambientale. La localizzazione finale sarà definita a seguito dei risultati della procedura di VAS (Valutazione Ambientale Strategica – Direttiva 2001/42/CE, entrata in vigore a livello nazionale il 31 luglio 2007) 
Affidata la gara, il sito prescelto (Porchiano) è risultato inidoneo per la presenza di reperti archeologici. Oggi l’Amministrazione comunale deve tener conto  degli impegni contrattuali  assunti con la ditta affidataria dei lavori.”
“Il PD si è sempre mosso senza pregiudiziali e, nel novembre del 2011, sebbene non convinti del metodo, ha votato a favore al progetto Porchiano in Consiglio comunale”.
La domanda che sorge spontanea è: allora il sito di Porchiano è stato individuato contra legem, come pure lo è stata la gara d’appalto dei lavori? Ed ancora: è stato un errore “politico”, censurabile solo su questo piano,  o “tecnico” e che quindi potrebbe interessare chi si occupa di danni alla pubblica amministrazione?
Per il presente/futuro s’è sentito dire che la localizzazione del depuratore alla Cascianella sarebbe preferibile perché si tratta di una zona già compromessa. 
Il luogo è irrilevante, quel che interessa è il concetto che si sente spesso ripetere in giro
Ebbene, l’affermazione  fa venire alla mente le parole che Francesco Ferrucci, ripetutamente ferito e fatto prigioniero nella battaglia di Gavinana, prima di spirare avrebbe rivolto con disprezzo a chi, Fabrizio Maramaldo,  contro tutte le regole della cavalleria, si apprestava a giustiziarlo: « Vile, tu uccidi un uomo morto!».
Fuor di metafora il concetto è il seguente, come pure la domanda: se una zona del territorio è già malata è giusto condannarla a morte invece di cercare di guarirla? E se poi due mali coesistono, come si fa a distinguere quale dei due causa l’aggravamento della malattia?
Lettera firmata


17 settembre 2013
Quale maggioranza al Comune di Todi?

Il direttivo del P.S.I. si è riunito il 13 settembre 2013 prendendo atto delle dimissioni della Dott.ssa Baccarelli Daniela dalla carica di Assessore comunale e della nomina in sua vece della Dott.ssa Katia Massetti.
Il Partito Socialista Italiano coglie l’occasione per ringraziare l’assessore uscente ed allo stesso tempo intende augurare un buon lavoro alla neonominata Katia Massetti .
Il direttivo coglie inoltre l’occasione  per evidenziare  il rispetto per le decisioni prese dal sindaco Rossini in particolare per quanto riguarda l’assegnazione delle deleghe ai vari Assessori. Ritiene comunque che questo passaggio  debba però costituire  lo spunto  per affrontare con rinnovato slancio le tante questioni, troppe delle quali ereditate dal passato, che attanagliano la nostra comunità .  
Nel merito della localizzazione del nuovo impianto di depurazione di Todi , anche alla luce di quanto dichiarato da parte di alcuni consiglieri comunali di minoranza  in seno al Consiglio Comunale del 12 Settembre,  il Partito Socialista denuncia il perdurare di una massiccia campagna di disinformazione che ignora la tutela dei beni comuni e la salute dell’intera collettività,  continua invece a condividere ed appoggiare le scelte e le procedure seguite dal Sindaco Rossini e dalla Giunta comunale.  
Infine, prendendo atto delle dichiarazioni e dei comportamenti politici  del Consigliere Giorgi e dell’Idv di Todi, il PSI ritiene indispensabile che le  forze politiche: SEL, RIFONDAZIONE COMUNISTA, PARTITO DEMOCRATICO e PARTITO SOCIALISTA producano  un documento con il quale si  definisca, senza più indugi,  l’ambito della maggioranza che sostiene l’Amministrazione Comunale di Todi .
Direttivo Psi Todi
 

17 settembre 2013
Noi non siamo stravaganti!

 Nel “Corriere dell’Umbria” di domenica 15.09.2013 l’anonimo redattore dell’articolo “Nuovi veleni sull’impianto della Cascianella” definisce “stravagante”  la richiesta fatta  da SEL  al Consigliere dei   “Valori della Sinistra per Todi” (di cui SEL è parte integrante)  affinché  rendesse noto nel corso del “ Consiglio  Comunale Grande” l’opinione di SEL riguardo al depuratore. 
Il termine “stravagante” è offensivo perché vuol significare  che l’ opinione di SEL non è esprimibile in quanto non è equivalente  all’opinione  del Consigliere che, pur ricoprendo quel ruolo grazie anche ai voti di SEL, non vuole far circolare  opinioni diverse dalle proprie. 
Si chiede di rettificare l’inopportuno  giudizio e di ristabilire  la verità dei fatti, che  è questa: alle  Amministrative del 2012 i partiti di “ Rifondazione comunista”, “ SEL Sinistra Ecologia Libertà” e “Italia dei Valori”  hanno presentato una lista unica  denominata “I Valori della Sinistra per Todi “, con l’intento di dare vita ad un progetto di rinnovamento della politica cittadina. 
In conseguenza di ciò il Consigliere  eletto nella lista dei “ Valori della Sinistra per Todi” rappresenta tutti e tre i partiti,    sia nelle posizioni  condivise  che in quelle divergenti, per il semplice fatto che detto Consigliere è stato eletto proprio grazie    ai voti  di  tutti e tre i  partiti componenti la lista,  altrimenti  si tradisce  il patto con gli elettori e il patto d’onore  tra le tre forze politiche. 
Non dovrebbe essere difficile per un Consigliere  esprimere la propria opinione  e quindi rappresentare anche la diversa posizione degli altri due partiti  che compongono la stessa lista , significherebbe,  tra l’altro,  ripristinare una pratica virtuosa, seppure  in disuso e cioè: ” la Dialettica”. E poi, interessa  a qualcuno che gli elettori di SEL ( non uno, ma 280 alle ultime elezioni) abbiano una corretta informazione? No. A certi  componenti del Consiglio comunale  interessa solo trasformare il confronto  politico in uno  scontro tribale con annessi  rituali voodoo  e turpiloquio di circostanza.  Il tutto finalizzato alla distruzione della Politica. Non è questa la democrazia.
Il Comitato di Coordinamento di SEL- Sinistra Ecologia Libertà – Todi

16 sttembre 2013
5 stelle sul depuratore di Todi

Giovedì 12 Settembre si è finalmente svolto il Consiglio Comunale Grande .
In un clima quasi surreale la maggioranza, compatta ed imperterrita con l’esclusione di Giorgi, ha lasciato intendere che per loro l’unico sito possibile per il nuovo depuratore è Cascianella.
Noi del MoVimento 5 Stelle, che da sempre facciamo della partecipazione uno dei capisaldi del nostro operato, non vogliamo assolutamente che la vicenda si possa concludere con una "strana chiacchierata" a cui solo le associazioni "sociali" (termine tutto da definire: esistono associazioni "asociali"?) hanno potuto partecipare.
Doveva essere l’esaltazione del concetto di partecipazione alla base di ogni Democrazia. Questo Consiglio Comunale si è invece rivelato una chiacchierata per raccontare l’ epilogo di una lunga agonia cittadina che, a causa di una amministrazione sorda e prepotente,  non ha fatto altro che ratificare una decisione già presa alla faccia dei cittadini, dei tecnici e della Democrazia Partecipata!
Il Movimento 5 Stelle, come detto in Consiglio, sta valutando eventuali azioni, sia legali che dimostrative,  per riportare la Democrazia e la regolarità all’interno di un Consiglio Comunale e di una Giunta che sembra aver smarrito la strada.
In attesa di sviluppi invitiamo i tuderti a prendere atto della situazione e dei documenti sul sito dell’Ati2 dell’Umbria:
Noi rimaniamo dell’ idea che non c’è Democrazia senza partecipazione: un’idea che questa Giunta non ha mai preso in considerazione per la "vicenda Depuratore".
Loro non si arrenderanno mai, noi neppure !
Tuderti 5 Stelle

13 settembre 2013
Scuole: l’Amministrazione di Monte Castello replica e chiarisce

In relazione alla nota della consigliera comunale di minoranza di Monte Castello di Vibio, Daniela Brugnossi, sulle scuole del nostro territorio vorrei fornire alcune precisazioni per quanto riguarda la nostra realtà locale al fine di chiarire all’opinione pubblica alcune notizie che, come spesso accade, vengono diffuse in modo distorto  e, quindi, fuorviante. Mi astengo ovviamente da valutazioni sulle scuole di altri comuni che attengono ad altre autorità.
Riguardo ai tagli agli organici  o alle mancate assegnazioni di personale da parte dell’Ufficio Scolastico Regionale, senza voler essere un difensore d’ufficio, debbo premettere che in gran parte essi sono frutto e conseguenza dei pesantissimi tagli operati a livello centrale dallo Stato di cui la cosiddetta “Riforma Gelmini” costituisce un triste esempio: da parte di consiglieri eletti in liste di centrodestra non ci stupisce che  ci si lamenti solo delle riduzioni degli organici a livello locale senza dire una parola sulle politiche di restrizione del diritto allo studio portate avanti dagli ultimi governi nazionali. Mi sembra logico, invece, che, se si sostiene il diritto allo studio, bisogna che anche lo Stato faccia la sua parte: gli Uffici Scolastici Regionali e, di riflesso, le Direzioni Didattiche sono spesso solo degli esecutori di scelte che provengono da molto più in alto.
Detto ciò ribadisco, come peraltro menzionato dalla stessa consigliera Brugnossi, che le nostre scuole (primaria e infanzia) offrono attualmente un ottimo servizio agli utenti e usufruiscono entrambe di consistenti finanziamenti del comune di Monte Castello di Vibio per il sostegno alle attività didattiche ed al piano dell’offerta formativa per 9.250,00 euro l’anno oltre ad altri specifici progetti integrativi e sociali.
Per quanto riguarda la vicenda specifica della mancata assegnazione della seconda sezione presso la scuola dell’infanzia da parte dell’ U.S.R. – che ha comportato la creazione di una lista di attesa – si fa presente che da parte della Direzione Didattica – I Circolo di Marsciano – è stata inoltrata regolare richiesta che l’amministrazione comunale ha supportato in ogni sede con numerose note scritte, colloqui ed incontri, a cui ha preso parte la stessa consigliera Brugnossi in qualità di rappresentante dei genitori ed ha così potuto ascoltare direttamente le risposte fornite dai Dirigenti Scolastici preposti.
Inoltre l’amministrazione comunale, attraverso l’ANCI, ha prodotto un documento inviato a tutti i parlamentari eletti in Umbria per sollecitare il Ministero della Pubblica Istruzione a valutare con maggiore attenzione e favore le scuole di montagna rispetto a quelle delle città. E ciò dimostra la nostra ferma volontà di tentare ogni strada istituzionale (altre non ne conosciamo) per risolvere tale problema. 
Riguardo alla capienza dei plessi vorrei inoltre far notare che la scuola dell’infanzia di Madonna del Piano, come già pubblicamente comunicato ai genitori ed alla Dirigente Scolastica, ha una capacità di recepimento di 38 bambini e pertanto non potrà mai ospitare 2 sezioni complete. Per questi motivi e nell’ottica di un futuro accorpamento di tutti i servizi dell’infanzia con il vicino comune di Fratta Todina (così come da previsione del Piano dei Servizi del nuovo PRG) il comune di Monte Castello di Vibio, nell’ambito del Puc 3, presenterà alla Regione dell’Umbria un progetto di ampliamento della scuola stessa che potrebbe così garantire l’accoglienza di n. 2 sezioni dell’infanzia e di n. 1 sezione primavera.
Vorrei concludere auspicando per il futuro da parte  della consigliera Brugnossi  una maggiore prudenza nell’affrontare le questioni delle scuole locali che, come da lei stessa ricordato, nel caso della Scuola Primaria, ha visto negli anni scorsi un calo di iscrizioni anche in conseguenza di proposte organizzative (chiusura del sabato e introduzione della mensa) di cui la stessa si è fatta portavoce e che invece di tradursi in un toccasana (come da taluni ritenuto) ha generato l’abbandono di 5 alunni in un plesso già sottodimensionato che ne aveva e ne, ha tutt’ora, meno di 40.
Roberto Cerquaglia – Sindaco di Monte Castello di Vibio

12 settembre 2013
Depuratore Todi: le istruzioni per l’uso di Sel a Giorgi

Gentile Consigliere Giorgi,
        il  Comitato di Coordinamento di SEL – Sinistra Ecologia Libertà-Todi, Le chiede –  in  qualità di Consigliere Comunale eletto con i voti della Lista unitaria “i Valori della Sinistra per Todi”(di cui SEL è componente fondante) -di prendere atto del DocumentoSEL allegato alla presente  e di darne  lettura nel corso del   “Consiglio Comunale  Grande” di giovedì 12 settembre 2013. Il Documento allegato  esprime  il legittimo  punto di vista di SEL circa il previsto impianto di depurazione di Todi.  
Siamo certi che Lei vorrà assolvere al  delicato ruolo che le è stato affidato dagli elettori dando   puntuale  lettura e congruo spazio al nostro  documento.
Cordiali saluti.

Circolo SEL di Todi
Comunicato del Comitato di  Coordinamento di SEL – Todi
Trasmesso al Consiglio Comunale Grande del 12.09.2013
Per il tramite del Consigliere di riferimento Mauro Giorgi

Nel merito della   localizzazione del  nuovo impianto di depurazione di Todi, SEL  denuncia il perdurare di una massiccia campagna di disinformazione  che ignora  la tutela dei  beni comuni e la salute dell’intera  collettività tuderte, delegittimando le norme procedurali  e la prassi scientifica.   SEL ribadisce con forza  che  l’istallazione  di un efficace e sicuro impianto di depurazione  non può e non deve  prescindere dal riconoscimento dei valori prioritari della difesa naturalistica e paesaggistica del territorio e dalla proiezione sulle future dinamiche di sviluppo del territorio stesso. 
 Il Comitato di coordinamento di SEL -Todi   condivide ed appoggia le scelte e  le procedure  seguite dal Sindaco Rossini e dalla Giunta comunale, in quanto correttamente fondate  sulle  valutazioni  pervenute dalla VAS (valutazione ambientale strategica)  e  quindi  dalle determinazioni che verranno  espresse dalla  VIA  (Valutazione  di impatto ambientale ).
 La procedura individuata e perseguita dall’Amministrazione di centro- sinistra di Todi  è la sola   in grado di  stabilire  con competenza e con modalità tecnico- scientifiche – e quindi con sicurezza –   l’idoneità  dei siti nonché    gli esiti dell’istallazione dell’impianto di depurazione sull’ambiente, nella completa tutela della salute dei cittadini e del territorio.  
 E’ anche opportuno ribadire che gli impianti di depurazione non sono di per sé causa di inquinamento, ma al contrario, rappresentano  la soluzione al   problema dell’ inquinamento; pertanto, l’effettiva tutela della salute dei cittadini risiede, in modo pressoché  esclusivo, nelle modalità tecniche  e tecnologiche di costruzione dell’impianto e nella corretta e puntuale manutenzione dell’impianto stesso.
Il Comitato di Coordinamento di SEL- Sinistra Ecologia Libertà – Todi

11 settembre 2013
Le domande tecniche del centrosinistra sul nuovo depuratore di Todi

La procedura per la realizzazione del nuovo impianto di depurazione è  finalmente arrivata alla fase di partecipazione che avrà il suo momento più significativo con la seduta di Consiglio Grande, prevista per giovedì 12 settembre 2013.
I gruppi consiliari di Pd e Psi, in accordo con i partiti di maggioranza Pd, Psi, Sel e Rifondazione Comunista, dopo aver ascoltato in questi mesi molti cittadini ed avendo condiviso con il Sindaco tante  preoccupazioni sollevate, intendono chiedere ai soggetti preposti,  attraverso l’ATI, chiarimenti sulle tematiche di seguito elencate nell’interesse della comunità tuderte e con l’obiettivo di informare adeguatamente i cittadini di Todi.
– Presunta nocività dell’impianto di depurazione apparsa in alcuni comunicati pubblicati dalla stampa;
– presunta ulteriore nocività, a somma di effetti, dell’impianto in aree contigue ad attività di cava (si riporta testualmente quanto apparso  sulla stampa: "Si andrebbero infatti a sommare i problemi di due aziende  che, secondo il ministero della Salute, rientrano nell’elenco delle industrie insalubri, la fornace appartiene alla seconda classe mentre gli impianti di depurazione sono classificati, addirittura, come prima classe. Infatti non sono da sottovalutare neanche i rischi di una contaminazione biologica che può essere favorita dalle particolare condizioni che si possono creare nell’area.");
– emissioni di eventuali malodori da parte dell’impianto e le dotazioni previste dal progetto per l’eventuale mitigazione del fenomeno;
– possibilità di migliorare il progetto con alcuni interventi attualmente non previsti, come la copertura delle vasche di depurazione, l’installazione di impianti solari a servizio del depuratore, etc.;
– possibilità e tecniche di mitigazione dell’impatto ambientale;
– emissione di rumore del depuratore e possibilità di mitigazione ulteriori rispetto a quelle già previste;
– consistenza, nel numero e nelle dimensioni, dei mezzi impiegati ogni settimana a servizio del depuratore per stimare l’incremento di traffico in ognuna delle quattro soluzioni oggi ipotizzate (Cascianella, Cava, Camagna e Porchiano);
– tracciati delle strade previsti e quelli ancora prevedibili per ognuno dei quattro potenziali siti;
– sistema di smaltimento dei fanghi e delle acque derivanti dall’attività di depurazione;
– numero di stazioni di sollevamento e ri-pompaggio previste per ognuna delle quattro alternative ed i costi energetici annui di ciascuna soluzione;
Si chiederà, altresì, la disponibilità a portare esempi di depuratori già realizzati simili a quello progettato per Todi con indicazione delle rispettive localizzazioni, con particolare riferimento alla vicinanza a centri abitati.
Andrea Vannini – Partito Democratico Todi

11 settembre 2013
Depuratore Todi, centrodestra all’attacco: "riunione a Cappuccini poco partecipata"

Prendiamo atto con estrema soddisfazione che l’iniziativa sul depuratore organizzata in extremis dalle forze della sinistra tuderte (Pd -Psi-Sel-Prc) con l’obiettivo di far passare in secondo piano il Consiglio Comunale Grande di domani, è stata un totale fallimento. 
La presenza di appena quaranta persone, dalle quali vanno tolti consiglieri, assessori e addetti ai lavori, la dice lunga sulla risposta del Quartiere Europa e dell’intera città di Todi all’arroganza di un’Amministrazione Comunale che si è sempre sottratta al dibattito ed al confronto con i cittadini. E’ quindi naufragato nel peggiore dei modi il tentativo goffo ed istituzionalmente scorretto di chi voleva presentarsi al Consiglio Grande lasciandosi alle spalle le evidenti e gravi responsabilità che lo riguardano. Rossini e l’intero centro-sinistra ieri sera ha ricevuto la giusta risposta da parte dei tuderti che hanno ampiamente dimostrato di non essere più disposti a farsi prendere in giro e soprattutto stanchi di subire sulla propria pelle le malaugurate scelte dei soliti noti. 
A questo punto assume sempre più valore il Consiglio Comunale aperto di domani, al quale i cittadini, le associazioni e tutti coloro che vogliono contribuire al dibattito sono invitati. 
A tal proposito, purtroppo, rileviamo ancora una volta l’atteggiamento scorretto del Presidente del Consiglio Alvi, il quale, non pago di avere convocato con grave ritardo la conferenza dei capigruppo in occasione della quale definire le modalità di svolgimento del Consiglio, ha divulgato un “misero” comunicato stampa sullo svolgimento del Consiglio che, in considerazione della ristrettezza dei tempi, non ha avuto di certo la visibilità che avrebbe richiesto. 
Tale atteggiamento, ancora una volta irrispettoso delle regole e del ruolo super partes di Alvi, non consentirà a molti cittadini ed associazioni di essere informati con i giusti tempi e di conoscere preventivamente le modalità con cui poter intervenire in Consiglio. A tal proposito ed in considerazione di tale grave atteggiamento da parte del Presidente del Consiglio Comunale, chiederemo con fermezza che, laddove vi siano associazioni e anche singoli cittadini che chiedano di intervenire con ragione di causa per portare un loro contributo alla discussione sul Depuratore, possano comunque farlo senza subire la prepotenza di chi vorrebbe zittire la gente sottraendosi al confronto popolare.
PDL TODI – Lista ANTONINO RUGGIANO SINDACO – 
FRATELLI d’ITALIA – ARIA NUOVA PER TODI

11 settembre 2013
L’incontro con i "Todini lontani"  scomparso dopo 90 anni!

Con la presente esprimo la mia indignazione e rabbia perchè quest’anno non c’è stato l’incontro dei todini lontani. Sono venuta a Todi per la Consolazione dopo due o tre anni che non venivo e volevo iniziare la giornata con l’incontro dei todini lontani. Ma quando sono arrivata convinta di partecipare la porta della sala del consiglio era chiusa. Ho incontrato in piazza una signora sbalordita come me, anche lei venuta per l’incontro. 
Mi ha raccontato di essere andata all’ufficio informazioni dove una signora gentilissima dopo aver controllato sul programma della festa della Consolazione (dove l’incontro non era previsto) e nel calendario delle manifestazioni di settembre a Todi (dove invece era regolarmante segnato) ha chiamato, davanti alla signora, la presidente della Pro Todi. La quale ha confermato che non c’era la festa perchè solo poche persone avrebbero partecipato. La signora che mi ha dato queste informazioni in piazza era stupita, perchè nessuno le aveva chiesto se veniva, come nessuno l’aveva chiesto a me. Penso ( e se è così non va bene) che hanno invitato gli iscritti alla Pro Todi e su questo si sono basati. Ma se è così non va proprio bene: todini lontani sono tutti i todini di famiglia, di nascita, di adozione che non vivono a Todi. 
La festa deve essere di tutti loro, un modo per riunirli nella città di Todi il giorno di quella festa che è per tutti i todini la vera festa di Todi: la festa della Consolazione, che richiama le persone religiose ma anche quelle non religiose: più di un parente, amico o conoscente mio ha assistito alla messa del vescovo solo per ascoltare la sua predica, che è in parte rivolta ai fedeli ma anche a tutta la città e anche a tutto il territorio attorno. 
L’incontro dei todini lontani è importante per tutti e penso che questa tradizione deve continuare a vivere e passata anche ai giovani: sono tanti i todini giovani che studiano e lavorano fuori, anche all’estero e penso sia una bella cosa che anche loro continuino ad amare la loro città e a tornarci. Questo porterebbe anche più movimento e lavoro agli alberghi, ai ristoranti e ai negozi, più gente viene più c’è vita ma anche lavoro nella nostra bella Todi. Se non sbaglio la Pro Todì è nata proprio per volontà dei commercianti. 
Penso che quella di cancellare l’incontro dei todini lontani è stata un’occasione persa, a maggior ragione che, come scrive la dottoressa Battistoni nel suo libro, la festa-incontro è nato nel 1923 e quest’anno compiva 90 anni! Certo che se è su invito agli iscritti alla Pro loco viene sempre meno gente. Ma se vuole la mia opinione anche con poche persone dovevano farlo: immagino che sono anziani, legati alla tradizione, per loro era un piacere. 
La tradizione non veniva interrotta a 90 anni, almeno io e la signora in piazza partecipavamo, e sono certa che altri venivano al momento. Ma se la Pro Todi sapeva organizzare bene, con tutti i mezzi che ci sono adesso per comunicare l’orario e il resto, e magari mettendoci assieme un po’ di musica o la presentazione di un libro poteva venire un incontro così grande che la gente non ci stava nella sala del consiglio. 
Complimenti invece per la festa e i fuochi: alla Consolazione era tutto pieno di persone, non la smettevano mai di passare e in un negozio c’erano degli stranieri che hanno casa a Todi che dicevano di avere allungato la partenza per stare alla festa!
L.Z.

10 settembre 2013
Scuola dell’infanzia: la legge non è uguale per tutti a Fratta e MonteCastello

Anche quest’anno un nuovo anno scolastico è cominciato portando con sé la consueta scia di polemiche. Negli ultimi dieci anni la scommessa di ogni piccolo comune e ancor di più di quelli montani è stata mantenere i servizi essenziali come la scuola e sopravvivere ai continui tagli di fondi e alla nuova e più titolata “spending review”. La legge sembra chiara: prima di tutto contano i numeri, ad un certo numero di iscrizioni corrispondono le sezioni e gli insegnanti. II benessere dei bambini passa nettamente in secondo piano. 
Cinque anni fa, quando la Scuola Primaria di Monte Castello di Vibio ha avuto un forte calo di iscritti, l’applicazione della norma nei nostri confronti è stata rigida e siamo stati immediatamente privati di un’insegnante. “Arrangiatevi” è stata la risposta delle istituzioni “e ritenetevi comunque fortunati perché tenere aperta una scuola con meno di 50 alunni è una spesa inutile”. Noi ci siamo rimboccati le maniche; il Comune sopperisce con investimenti annuali per il supporto e i genitori si danno da fare per i progetti integrativi. 
Quest’anno invece, finalmente, le iscrizioni alla Scuola dell’Infanzia sono 42, superando di gran lunga le aspettative, e si apre una prospettiva di crescita anche per la Scuola Primaria. Ed ecco che la legge dei numeri prevale ancora una volta e ancora una volta a nostro sfavore. Una lista di attesa che non arriva a 18 bambini non dà diritto ad avere un’altra sezione e altre insegnanti. Così la risposta è di nuovo “arrangiatevi” e 8 dei nostri bambini rimangono fuori, costretti a frequentare scuole nei comuni limitrofi o a rimanere a casa. 
Poi però guardi bene la graduatoria dell’organico di fatto pubblicata dall’Ufficio Scolastico Regionale e ti accorgi che scuole con minore capienza della nostra ottengono la seconda sezione, in barba alle più logiche norme di sicurezza, e scuole con un minor numero di iscritti la mantengono solo perché gli è stata concessa lo scorso anno. A due passi da noi la Scuola dell’Infanzia di Pontecane molto più piccola della nostra viene considerata idonea ad accogliere 45 bambini e forse anche la sezione primavera. 
Chi si assume le responsabilità di tutto questo? NESSUNO. Il Comune di Fratta Todina rimpalla alla Direzione Didattica del 2° Circolo che come ogni anno, …….fa il bello e il cattivo tempo. Ci chiediamo come sia possibile che per noi la legge valga fino all’ultimo criterio e a soli 6 kilometri di distanza i bambini possano fare attività didattica e mangiare nella stessa aula o avere uno spazio utile pari ad  1 mq ciascuno invece che 1,80. E l‘amministrazione Comunale che fa? Batte i pugni sul tavolo e si prepara alla lotta? NOO, continua a seguire tutto l‘iter dei canali istituzionali e si rassegna alla triste realtà consapevole del fatto che non aver ottenuto la seconda sezione ci costringerà ogni anno a non poter accogliere tutti i nostri bambini nel nostro asilo!! Come “indennizzo” offre ai genitori dei bambini in lista di attesa il trasporto gratuito presso una scuola paritaria del comune limitrofo. E che dire del ruolo dell’Amministrazione Comunale di Fratta Todina che sta portando in approvazione un Piano Regolatore Intercomunale con Monte Castello in cui condivide l’accorpamento delle scuole dell’infanzia presso la Scuola di Madonna del Piano e contemporaneamente invece di chiudere un plesso che non risponde più agli standard di una buona struttura, lo potenzia chiedendo ed ottenendo la seconda sezione?
Un nuovo anno scolastico è cominciato e ancora una volta sperimentiamo direttamente sulla nostra pelle la dura realtà: la legge non è uguale per tutti e la coerenza in politica è una virtù ormai scomparsa.
Daniela Brugnossi, genitore e consigliere di opposizione                 
 

9 settembre 2013
Il cimitero di Montemolino preso per una discarica a cielo aperto

Sdraie di plastica abbandonate, batterie auto sparse qua e la, si può trovare di tutto, all’inizio del portone del cimitero di Montemolino. Certo, la visione non è delle migliori, un familiare che viene a visitare i propri congiunti,  costretto a trovarsi di fronte uno scenario del genere è poco edificante. Credo sia necessario che l’Amministrazione si attivi al più presto, intraprendendo utili iniziative quale poterebbe essere quella di affiggere  un cartello di divieto assoluto di scarico rifiuti. Comunque ci deve essere, da parte delle persone, che, approfittando della assoluta tranquillità, scaricano di tutto, un mea culpa, perché faccio tutto ciò?, visto che a poca distanza, a Ponterio, (Isola Ecologica), posso depositare ciò che voglio in assoluta tranquillità?. Questo mio comunicato sia di stimolo, affinché nel breve tempo possibile, sia risolto e stoppato un problema, che a mio avviso potrebbe degenerare. Per concludere questo mio intervento, voglio ricordare, il problema di accesso al cimitero, una strada stretta e difficile da percorrere in ambo le parti. Più volte ho sollevato questo annoso problema, senza avere una minima risposta, come cittadino si intende. Va risolto a monte, facendo un’accordo con degli operatori della zona, interessati anche loro, alla risoluzione di tutto ciò. Basterebbe allargare di poco la carreggiata stradale, facilitando lo scorrimento in entrambe le direzioni. Solo cosi’ nelle feste, quando il flusso delle persone è maggiore, si potrà arrivare senza pericolo alcuno.    
Giancarlo Castrini

9 settembre 2013
Scoiattolo grigio e scoiattolo rosso: precisazioni

Voglio rinnovarvi la stima per la stesura rigorosa e critica di quest’articolo (http://www.iltamtam.it/Generali/Ambiente-e-Territorio/Il-Rossi-punta-sul-grigio.aspx), 
già dimostrata peraltro nella trattazione dell’argomento con gli articoli precedenti. Mi preme tuttavia però precisare alcuni punti in merito:
1) la soppressione dello scoiattolo grigio non è una "sciocchezza" come populisticamente affermato dal Dott. Aviano Rossi, ma un dettame rivolto all’Italia, dallo Standing Committee della Commissione di Berna.
2) la provincia ha per compito istituzionale, derivante dalla legge 157/92 comunemente conosciuta come legge sulla caccia, interventi come quello in discussione e la volontà di interrompere il Piano di Controllo, firmato da un dirigente della Provincia stessa, deve esser comunicato non sui giornali, ma agli organi competenti, ovvero Ministero dell’Ambiente e della tutela del territorio e del Mare e Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale.
3) in Umbria non è in atto alcun progetto LIFE EC-SQUARE, che ha come partner le regioni Piemonte, Lombardia e Liguria.
4) il lavoro che si sta facendo ora in Umbria è quello di cercare di quantificare spazialmente e numericamente la popolazione di scoiattolo grigio e definire le aree dove invece la specie autoctona sta scomparendo.
Mi rivolgo a voi in quanto l’unica redazione in grado di affrontare l’argomento in maniera seria e non populistica, come invece accade per gli altri quotidiani on-line o cartacei della nostra regione.
Daniele Paoloni [PhD Student in "Sviluppo rurale sostenibile, territorio ed ambiente"
[Università degli Studi di Perugia
 

6 settembre 2013
Stoccaggio vinacce a Marsciano

 “L’amministrazione comunale fa bene ad andare in pellegrinaggio alle assemble pubbliche che vengono quotidianamente convocate al Cerro e a Papiano Il Sindaco, con tutta la giunta e i partiti che lo sostengono fanno altrettanto bene a ribadire che sono contrari allo stoccaggio (ma non al deposito del cerro?) delle vinacce esauste di prima lavorazione sul territorio di Marsciano adombrando tutte le prescrizioni possibili che le normative di questo mondo consentono. Ma la verità politica, mi pare di vedere, viene sottaciuta brandendo la tematica ambientale, tematica che oramai viene cavalcata in maniera oltranzista da tutta la maggioranza che governa Marsciano. Ma allora, se il clima “geopolitico” ha portato questo, come mai un’azienda delle dimensioni come quella di Pontevalleceppi decide di investire qui e per di più su un’area parzialmente classificata come industriale, lungo la Strada Provinciale che collega Schiavo con Papiano Stazione? Ad un anno dalle elezioni nessuno si sarebbe sognato di alzare un polverone di questo genere visti i precedenti (basta vedere quello che succede ad Olmeto). Essendo il sindaco Todini non uno sprovveduto, un interrogativo la faccenda lo solleva; non è che una o più persone, forse in vista di nuovi equilibri interni allo schieramento di centro-sinistra e la concomitanza di tutto ciò con le elezioni amministrative del 2014, vuole o vogliono fare delle vinacce la prosecuzione della lotta politica combattuta con altri mezzi? Se tutto ciò dovesse corrispondere al vero sarebbe una mossa politica da irresponsabili, costringere migliaia di persone a vivere con l’angoscia tutto per una questione di problemi politici interni. Se tutto ciò si dovesse verificare, la lunga campagna elettorale avrà un buon motivo per farlo ricordare al presunto regista di questo ennesimo teatrino della politica. Di converso, se mi dovessi sbagliare, dovrei pensare che l’attuale Sindaco mira in alto verso altri lidi fregandosene del territorio marscianese”.
Pdl Marsciano

6 settembre 2013
Dimissioni assessore Baccarelli: come la vedono gli “altri

Prendiamo atto delle dimissioni dell’Assessore Daniela Baccarelli ma è evidente che le stesse dovrebbero essere in realtà sostituite da quelle del Sindaco Carlo Rossini. 
E’ evidente a tutti i cittadini, infatti, che il gesto della Baccarelli, consumatosi ad appena un anno di distanza dall’insediamento di Rossini, dimostra, se mai ve ne fosse stato bisogno, il totale fallimento dell’azione amministrativa di un Sindaco e di una Giunta che si sta dimostrando giorno dopo giorno sempre più inadeguata ed incapace di risolvere i problemi della Città. Il Popolo della Libertà di Todi non si abbasserà mai nel giudicare e nello speculare sui motivi personali di chi, come Daniela Baccarelli, ha scelto di rinunciare ad un ruolo pubblico, ma non può fare a meno di sottolineare come, fra le pecche di Rossini, vi sia quella di aver scommesso su una giunta che sta dimostrando dei limiti preoccupanti. E’ insindacabile il fatto che le dimissioni dell’assessore Baccarelli, le cui deleghe sono fra le più delicate e socialmente rilevanti del Comune di Todi, recheranno inevitabilmente un danno ai cittadini di Todi ed alla struttura amministrativa comunale la quale in particolare, a distanza di un anno, si troverà costretta a confrontarsi e a lavorare con un nuovo riferimento politico. 
Che Daniela Baccarelli non fosse nelle condizioni di svolgere il proprio mandato era emerso chiaramente già  in occasione della vicenda che aveva interessato i dipendenti dell’azienda Coagri e per la quale, visto il totale lassismo ed indifferenza dell’Assessore, tutta l’opposizione ne aveva chiesto le dimissioni. Oggi la scelta con cui la Baccarelli ha deciso di abbandonare il proprio impegno istituzionale conferma la validità delle nostre valutazioni. 
Che la Giunta Rossini sia in seria e gravissima difficoltà emerge da come il Sindaco stia continuamente fuggendo ad ogni confronto con le forze politiche e con tutti i cittadini; senza voler ricordare l’assoluta ignavia con la quale Carlo Rossini stia gestendo la vicenda “Depuratore”, diviene paradossale ed al limite della vergogna la questione che vede coinvolto l’assessore Manuel Valentini, sul cui dubbio operato il PDL sta attendendo da tempo una doverosa risposta. Non vi è stata sino ad ora da parte del Sindaco Rossini, infatti, alcuna presa di posizione sulla lettera inviata da Valentini ai cittadini di Ponterio; neanche una semplice nota atta a chiarire i preoccupanti contenuti di un documento ricco di elementi che destano gravi perplessità sul piano della legalità e della legittimità amministrativa. 
Preso atto delle enormi difficoltà di un Sindaco che deve gestire una giunta i cui assessori o si dimettono, o agiscono fuori dalle regole o non agiscono affatto, invitiamo pertanto Carlo Rossini, per il bene di tutta la Città, a dimettersi prima possibile evitando quella che si presenta come una lunga e lenta agonia che verrà pagata a caro prezzo da tutti i Tuderti. 
Pdl Todi

 

5 settembre 2013
Il Pd è soddisfatto del TodiFestival2013

La felice scelta del Sindaco Carlo Rossini e della Giunta comunale di affidare a Silvano Spada la direzione artistica del TodiFestival 2013 ha prodotto eccellenti risultati per la nostra città.
Il Partito Democratico esprime quindi grande soddisfazione per questa edizione del Todi Festival, ottimo esempio di sinergia tra il Direttore artistico Silvano Spada, il Sindaco Carlo Rossini e l’intera città.

Possiamo affermare senza ombra di dubbio che questa edizione del Todi Festival è stata contraddistinta da un programma artistico di altissimo rilievo, sia per l’elevata qualità degli spettacoli, sia per le tematiche affrontate di grande attualità e importanza.
Finalmente si è scelto di tornare alla formula del Festival  che propone una variegata offerta culturale, abbandonando il concetto della rassegna di spettacoli già confezionati altrove che poco aggiungono al panorama nazionale e che di sicuro non contribuiscono alla promozione della città. Sono state presentate invece ben 15 opere prime valorizzando compagnie di giovani talentuosi e appassionati.
Al successo del Festival ha contribuito anche la felice scelta di dare spazio a giovani artisti locali, che hanno dato modo di far conoscere la loro storia e le loro attività che svolgono con passione e competenza, creando così i presupposti per la crescita culturale della città, stimolando i coetanei e favorendo gli incontri che nel mondo dello spettacolo sono alla base per progetti importanti. Ci auspichiamo che questa formula sia ripresa anche in futuro.
Abbiamo riscontrato un rinnovato clima di partecipazione che non si vedeva più da molto tempo, con il coinvolgimento delle Associazioni e dei cittadini di Todi e fuori Todi, in stretta collaborazione con l’Amministrazione Rossini e la Direzione del Festival.
La conferma delle nostre analisi viene dalla grande attenzione che il Festival ha ricevuto dai media sia a livello nazionale sia locali, contribuendo in modo rilevante alla promozione culturale e turistica della nostra città. 
Tutto questo è stato ottenuto spendendo meno risorse pubbliche rispetto alle passate edizioni, tenendo conto anche del delicatissimo periodo di crisi in cui versa il nostro Paese. Si è dimostrato così come sia possibile gestire in maniera seria e produttiva le risorse messe a disposizione dal Pubblico e dal Privato, ottenendo un risultato che sicuramente ripaga ampiamente tutti i costi sostenuti.
Pertanto un plauso alle scelte dell’Amministrazione Rossini ed al Direttore Silvano Spada, sottolineando anche l’impegno della Giunta Regionale di promuovere l’Umbria nel suo insieme inserendo il Todi Festival tra le cinque manifestazioni (TodiFestival, UmbriaJazz, Festival dei Due Mondi, Festival delle Nazioni, Sagra Musicale) di spicco presentate a Milano e Roma.
Partito Democratico Todi

3 settembre 2013
Massa Martana, ancora sui pali della luce al cimitero

Spinto  dall’attaccamento per il mio paese e dall’amore per la verità dei fatti, sento il dovere di replicare alle  spiegazioni fornite  dall’Amministrazione Comunale sui lavori compiuti nell’area del Piazzale della Pace.Ci tengo a dire che ho scritto e pubblicato la nota del 21/8/2013 ,solo dopo aver  visionato i documenti inerenti il progetto presso gli Uffici Comunali. Con rammarico devo dire  pensavo  prevalesse l’onestà intellettuale e la verità, ma, come al solito, queste due virtù rimangono, amministrativamente parlando, solo “pie illusioni” . 
Dai documenti risulta che  le installazioni corrispondano a quello previsto dal progetto. 
Rimango poi sconcertato come la Soprintendenza ai Beni Culturali di Perugia possa  aver autorizzato un progetto di riqualificazione che preveda, davanti ad un monumento nazionale come la Chiesa di S.Maria della Pace ,l’installazione di una serie di corpi luminosi a terra  che rendono di notte il sagrato  simile ad “una pista di atterraggio ”. 


Prendo atto comunque di come  “provvisorio” sia  un aggettivo molto amato da questa Amministrazione. Altro esempio  di “provvisorio “? …Sul   marciapiede che collega il Capoluogo alla zona del Piazzale della Pace,dopo che ne è rimasto sprovvisto per un anno e mezzo dalla sua ultimazione (alla faccia della sicurezza per i pedoni!),finalmente  è stata posizionata  una staccionata di legno guarda caso anche quella definita “provvisoria” ; …..è passato quasi un  anno e  la staccionata è ancora lì !  Sarà un caso ma spesso…..niente diventa più stabile del provvisorio! 
Faccio notare  che spendere  fondi pubblici “provvisoriamente” non  è amministrativamente positivo perché così i soldi si spendono due volte. Se al danno economico si aggiunge poi la beffa  come quella  di dire di averlo fatto  per  il periodo  delle Giornate Massetane allora siamo proprio alla farsa. 
Rivendicando come cittadino il mio legittimo diritto di esprimere  opinioni , colgo l’occasione per  proporre  delle soluzioni alternative. 
Una potrebbe essere quella di togliere i due pali   installati e sostituirli con  fari a terra  per illuminare  il muro, recuperando così la  linea elettrica esistente. Se poi , si dovesse avere ancora più visibilità,si potrebbe installare un palo di diametro ridotto con più corpi illuminanti  nella piccola rotonda che è stata realizzata all’interno dell’incrocio. Lo stesso  palo potrebbe poi servire da supporto ai cartelli segnaletici   stradali attualmente posti al centro del muro di ingresso del Cimitero. 
Credo non esistano problematiche di sicurezza stradale visto che  un palo  molto più grande è stato già autorizzato dagli organi competenti all’interno della rotonda in Piazza Matteotti. 
Qualora debbano  comunque essere  installati elementi per l’ illuminazione  dalla parte del muro che vengano almeno  posizionati alle estremità di modo che lo stesso rimanga libero da estranei ed antiestetici elementi. Un giudizio positivo  lo voglio dare invece sulla realizzazione nell’area adiacente il Parco di un  parcheggio sia per auto che per autobus. Unico neo forse la traiettoria  che  si dovrà percorrere per entrarvi con un autobus o altro grande automezzo proveniente dal Capoluogo direzione Bastardo. Termino respingendo  al mittente il meschino tentativo di ridurre il tutto ad una mera contrapposizione politica. Se avessi voluto  niente mi avrebbe impedito di farlo ma  visto che non era questo il mio intento,il mio intervento va considerato solo ed esclusivamente come una questione  di …sensibilità e cura urbanistica!
Alcini Mellito

3 settembre 2013
Tribunali in Umbria una risposta al Presidente dell’Ordine degli avvocati di Spoleto .

 
Egregio Avvocato Paolo Feliziani , ho letto ieri la sua nota a difesa del Tribunale di Spoleto
e dell’accorpamento con territori completamente estranei come quello della Media Valle del Tevere e di Todi “in primis” . Ovviamente non voglio contrapporre altre ragioni che porterebbero a concludere il contrario. Anzi la condivido su due punti. E precisamente. 1 – Non sarà facile , aldilà del giusto o sbagliato ottenere un decreto che ora modifichi ciò che la legge ha definito.
Anche per me è difficile crederci. 2 – certamente l’azione lungimirante del Senatore Benedetti Valentíni (di Spoleto ) ha fatto si che questa fosse la ripartizione dei Tribunali in Umbria.
Che però sia giusta e altra cosa. Ne a giustificazione possono essere portati i numeri cosi come sono stati sommati ; al solo fine di dimostrare che alla fine ci sarà un miglior equilibrio dei carichi di lavoro ripartito sui tre Tribunali. Ciò non significa come Lei afferma che avremo sicuramente tempi più brevi e costi minori. Io sarò tra quelli che conservo il giornale ed il tempo ci dirà che non è certamente così. O almeno non è automatico. Veda Signor Presidente , se si prescinde dal territorio allora perché non farne tre di dimensioni pressoché analoghe? Tanto quattro passi un più con l’auto che contano come scrive Lei. Purtroppo la verità invece dovrebbe essere quella che le riforme vanno adattate anche al territorio e non viceversa, Almeno laddove è possibile.
Non le sfuggirà certamente che l’asse su cui si snodano i Tribunali e tutto spostato lungo la Flaminia che non è certamente centrale rispetto all’Umbria. . Io credo che correttamente ci si dovrebbe porre non solo il problema di Todi , ma anche quello di Orvieto, che non è certo a due passi da Terni. Certamente Spoleto è molto più vicino a Terni da quanto non lo sia Orvieto.
Insomma la rete territoriale delle sedi è una rete con un grosso buco al centro. La viabilità sia su gomma che su rotaia è poca e tutta verticale . Credo che anche questi erano criteri da prendere in considerazione. Le riforme o si fanno per bene , all’insegna dell’efficienza ,ma anche del miglioramento del servizio . O non sono riforme che colgono tutti gli aspetti.
Detto ciò potrei continuare e per molto ma non giova a nessuno . La conclusione che se ne può tirare è: che è una riforma sbagliata. Non basta dire che è la migliore ,che peraltro non lo è . C’e solo da dire se è una riforma o non è. E questa non lo è. Aggiungere altro e tutto superfluo.
So che non concorderà , ma purtroppo non potevo nemmeno rinunciare a dire come la penso in proposito perché la giustizia ,le sue sedi ecc. interessano tutti cittadini. Debbo solo considerare che dibattito non c’è stato che le istituzioni non hanno svolto il ruolo di mediazione positiva che avrebbero dovuto svolgere. E sorta all’insegna dei tagli alla spesa e tale è rimasta anche con gli aggiustamenti operati sulla carta liscia e non sul territorio con tute le sue specificità.
Ottavio Nulli Pero.
 

2 settembre 2013
Todi, l’Idv vuole la verifica della maggioranza consiliare

In riferimento alle ultime dichiarazioni del Sindaco sull’imminente rimpasto di Giunta e alle ormai quasi certe dimissioni dell’assessore Baccarelli, secondo quanto riportato sulla stampa, tenendo nella dovuta considerazione le vicende legate alla delicata questione del nuovo impianto di depurazione della città, del rinnovato assetto organizzativo della macchina comunale e delle scelte di giunta attinenti alle attività culturali, economicamente consistenti, che stanno mettendo a dura prova il bilancio comunale 2013, ancora in corso di formazione, portiamo a conoscenza che il Coordinamento Comunale dell’Italia dei Valori ha già chiesto, lo scorso 12 Agosto, al Sindaco di procedere con urgenza alla verifica della maggioranza.
E’ arrivato il momento di aprire all’interno del centrosinistra una profonda riflessione, che non investe solo la giunta, ma anche l’intera maggioranza. Occorre, senza dubbio, ripartire dai punti programmatici condivisi in campagna elettorale dai partiti e dalle forze politiche di maggioranza, per dare impulso e slancio all’azione di governo della città, in evidente difficoltà. Non è un caso la necessità, più volte dichiarata, di un rimpasto di Giunta che, secondo quanto si legge sulla stampa, riguarderebbe sostanzialmente solo i rappresentanti del Partito Democratico. Ciò non ci fa che preoccupare essendo il PD il partito più grande dello schieramento di centrosinistra e di cui il Sindaco è il massimo rappresentante istituzionale.
Segreteria Comunale IDV

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