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La competente Commissione Ue ha proposto a Consiglio e Parlamento Europeo lo stop alla diffusione di specie, animali e vegetali, di provenienza extra europea che causano danni per 12 miliardi l'anno
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La repulsione verso il contrasto all’espansione in Umbria dello scoiattolo grigio, di cui si è fatto portavoce il vicepresidente della Provincia di Perugia, ha conquistato una sonora bocciatura dal parte della Commissione dell’UE, che ha deciso lo stop alle specie esotiche in grado di danneggiare l’ecosistema europeo.
Una decisione che sarà definitiva e quindi vincolante una volta ottenuto il via libera anche dal Consiglio e dal Parlamento Europeo e da allora gli animali e le piante incluse nell’elenco stilato non potranno più essere né importate né impiegate in alcun altro modo.
Non saranno possibili l’acquisto o la vendita, ed il rilascio nell’ambiente
L’avanzata incondizionata di vegetazione e fauna animale non autoctona  costa ogni anno ai Paesi membri dell’UE circa 12 miliardi di euro l’anno.
Tra le specie da combattere, ovviamente,  lo scoiattolo grigio (yankee), che sta con crescente velocità guadagnando “terreno” rispetto agli scoiattoli rossi d’Europa, poi il ciliegio americano e l’ambrosia a cui, peraltro, si imputa il crescente numero di soggetti allergici.

Le procedure previste per arginare la diffusione dei “colonialisti” prevede: monitoraggio e risposta rapida.
La prima procedura comporta il controllo costante del territorio e la messa in atto delle opportune contromisure in caso di diffusione di una delle specie segnalate, con tecniche di eradicazione da mettere in pratica nell’immediato; la seconda prevede invece risposte d’urgenza che consentano di minimizzarne la portata nociva.

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