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 27 novembre 2013
Un’altra che se ne va: l’EON

Non finisce mai. È proprio il caso di dirlo, dal 1999 con il decreto di liberalizzazione dell’energia è iniziata la storia infinita dei passaggi di mano di Elettrogen, il gruppo di impianti di produzione che Enel metteva sul mercato, che al suo interno vedeva anche gli impianti idroelettrici dell’asta Nera-Velino e gli staff tecnici-amministrativi e commerciali di Terni.
Dopo aver parlato a lungo lo spagnolo insieme a Endesa, aver riacquisito per alcuni mesi la paternità di Enel (OPA nei confronti di Endesa) ed essere subito tornati sul mercato per l’intervento dell’antitrust, le centrali sono finite  nelle mani della tedesca EON, che in quel momento si impegnò ad evitare lo spezzatino del parco produttivo acquisito.
Oggi dopo appena cinque anni dall’acquisizione di nuovo con la valigia in mano, pronti ad imparare la prossima lingua, ma con il rischio di dare vita allo spacchettamento finora evitato, che soprattutto metterebbe a rischio la tenuta dell’integrità degli staff che sono oggi parte integrante di EON Italia, e gli stessi sono peraltro inseriti in una procedura di riorganizzazione aperta da alcuni mesi a livello nazionale.
Ora, prima di fare l’esercizio di valutare sulla qualità dei possibili acquirenti, in attesa dell’incontro nazionale al Ministero dello Sviluppo Economico, già richiesto dalle Segreterie Nazionali, crediamo sia opportuno ribadire con forza che come sindacato territoriale ci opporremo a qualsiasi operazione di smembramento dell’attuale patrimonio composto di asset produttivi e  funzioni di staff con personale altamente qualificato presenti nel nostro territorio.
Consideriamo, forse oggi all’interno della crisi in atto ancora di più, strategico e imprescindibile un patrimonio che ha consentito lo sviluppo industriale e l’emancipazione sociale del nostro territorio.

Le segreterie Territoriali e Regionali  Filctem       Flaei           Uilctem

 

25 novembre 2013
I Sindacati sulla situazione del Consorzio Agrario di Perugia

Presso la sede del Consorzio Agrario di Perugia, si è tenuta una assemblea – con la partecipazione delle  RSA aziendali del Coordinatore Nazionale Fai Cisl Antonio Chiesa e delle segreterie regionali Fai Cisl e Flai Cgil – per discutere della situazione che stanno vivendo i Consorzi Agrari italiani ed il loro personale ed in particolare il Consorzio Agrario di Perugia.
Mentre nei consorzi agrari del centro-nord è in corso, con ritmi anche serrati, l’attuazione della politica di aggregazione perseguita da Consorzi Agrari d’Italia (CAI), in alcuni casi con pesanti ricadute negative per i livelli occupazionali, la situazione del Consorzio di Perugia sembra svilupparsi diversamente.
Dopo aver ottenuto alla fine del mese di Luglio, con grande soddisfazione, la chiusura del concordato che a messo la parola fine ad oltre 20 anni di procedura commissariale, grazie alla collaborazione di tutti i dipendenti, a distanza di un mese, il Consorzio di Perugia è però ricorso alla cassa integrazione ordinaria a rotazione per tutti i dipendenti fino alla fine dell’anno.
Il ricorso agli ammortizzatori sociali è avvenuto a causa delle contingenti situazioni climatiche e di mercato e non per esigenze propriamente riorganizzative o di accorpamento interregionale come in altre parti d’Italia.
Alta è pertanto la preoccupazione del personale ma anche la soglia di attenzione sulle attività che nei prossimi mesi verranno posto in essere dalla attuale governance della cooperativa umbra.
Nella riunione del 14 Novembre che ha visto la partecipazione di quasi tutti i dipendenti si è quindi discusso delle prossime azioni che la Fai Cisl e la Flai Cgil intendono intraprendere per ribadire la centralità del ruolo del personale nel perseguimento degli obiettivi aziendali che, nel caso dei consorzi agrari, sono in parte prefissati dal legislatore nazionale nella legge 410/1999.
Particolarmente significativa è stata la successiva adesione dei dipendenti allo sciopero  generale del 15 Novembre 2013 che nel Consorzio di Perugia ha riguardato oltre il 90% dei lavoratori, in una giornata nella quale alle proteste per la politica di spending rewiew del Governo si è aggiunta l’ulteriore preoccupazione per l’attuale situazione regionale ed aziendale.
Fai Cisl e Flai Cgil Umbria
 

 

 

25 novembre 2013
Violenza di genere, Todi aderisce alla campagna “365 giorni NO”
La violenza di genere ha raggiunto nel nostro Paese livelli allarmanti. I dati Istat ci dicono che sono quasi sette milioni le donne tra i 16 ed i 70 anni che subiscono vari tipi di violenza: fisica, sessuale, psicologica e che la subiscono, prevalentemente, non da sconosciuti ma dai loro partner o ex partner. I dati ci dicono anche che nella maggior parte dei casi le violenze non vengono denunciate e che aumenta ogni anno il numero di donne uccise.
Per questo intendiamo celebrare il 25 novembre 2013, giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, istituita dall’assemblea generale delle nazioni unite il 17 dicembre 1999, con l’adesione alla Campagna “365 GIORNI NO alla violenza contro le donne” raccogliendo l’invito rivolto dall’Anci ai Sindaci umbri di diventare testimonial sul territorio contro la violenza di genere.
Con la sottoscrizione, da parte del Sindaco Carlo Rossini, della Carta d’Intenti della “Campagna 365 GIORNI NO”, l’Amministrazione comunale assume l’impegno di dare vita a una serie di iniziative, che per molti aspetti ricalcano gli obiettivi contenuti negli indirizzi programmatici del primo cittadino tuderte, come: azioni di sensibilizzazione, informazione e formazione in favore di cittadini e operatori pubblici per accrescere la consapevolezza che la violenza di genere è una violazione dei diritti fondamentali della persona e promuovere una cultura del rispetto del ruolo e della dignità della donna.
Intendiamo inoltre partecipare alla costruzione e all’ampliamento della rete per il contrasto alla violenza, già attiva nella nostra Regione, attraverso la collaborazione con le istituzioni e le associazioni del territorio.
Ci proponiamo di realizzare anche a Todi un punto di ascolto per la prima accoglienza delle vittime e il loro percorso di uscita dalla spirale della violenza.
Siamo consapevoli che la violenza sulle donne non è un problema che riguarda solo le donne, ma l’intera collettività, per questo l’adesione del sindaco alla campagna contro la violenza coinvolge le donne e gli uomini di Todi e rappresenta un invito a diventare essi stessi testimonial di iniziative contro la violenza sulle donne per cercare di contribuire a cambiare la cultura dei rapporti tra uomini e donne.
Catia Massetti Assessore alle Pari Opportunità del Comune di Todi
 

24 novembre 2013

Libertà dei semi della Terra e degli esseri umani

 

Dio creò la terra e donò i suoi frutti a tutti gli esseri umani, per soddisfare i loro bisogni vitali dovunque e per sempre, prima di tutto per il bisogno vitale di cibo come diritto comune: perciò tutti gli esseri umani devono usare questi beni come usufrutto, non come proprietà esclusiva, pertanto la riproduzione, lo sviluppo e il trattamento del seme non possono essere completamente liberi, ma devono essere legati al modo naturale di riproduzione delle piante.

Nessuno deve avere il diritto soggettivo di alterare genomi di ogni specie vegetale e di acquistare la proprietà esclusiva di semi perché il loro uso deve essere sempre legato alla terra d’origine e subordinati ai diritti comuni delle persone umane, sempre legati alla libertà, come interesse legittimo degli agricoltori che non può essere un diritto soggettivo brevettabile, anche se ogni ricerca scientifica deve essere incoraggiata e retribuita.

Un reale progresso scientifico deve procedere con responsabile saggezza e condividere i risultati con tutti gli Esseri Umani, ovunque nel Mondo, io credo questo!

Renato Domenico Orsini, Agronomo

23 novembre 2013
Castrini: a Todi sull’Imu atto veramente importante per tutti i cittadini

Accolgo con enorme soddisfazione le parole con cui il Vicesindaco e Assessore al bilancio Luca Pipistrelli ha reso noto. La giunta comunale nella seduta del 22 novembre 2013, ha approvato l’eliminazione definitiva dell’Imu  sulle seconde case per chi concede il proprio immobile ad uso gratuito ai propri figli. Un atto estremamente importante, per chi, con tanti sacrifici è riuscito ad acquistare una casa, che può lasciare ai figli.
D’ora in poi, sulla seconda casa data in comodato d’uso gratuito ad un figlio, i cittadini tuderti non dovranno più pagare alcuna imposta.
Con questo atto è stata quindi eliminata l’aliquota, già agevolata al 4 per mille, stabilita precedentemente nel bilancio di previsione 2013 approvato nel Consiglio comunale del 30 settembre scorso. 
Va dato atto all’Assessore Pipistrelli e alla Giunta comunale di aver applicato la legge 102 del 28.10.2013 che dà la possibilità agli Enti locali di intervenire sull’applicazione dell’imposta.
La modifica adottata rappresenta un fattore di equità e giustizia nei confronti delle giovani generazioni e di tante famiglie che, con molti sacrifici, sono riuscite a mettere a disposizione dei propri figli un’abitazione”. Il provvedimento approvato è inoltre importante, perché dimostra l’attenzione della giunta alle tematiche dell’equità, nonostante purtroppo le tante incertezze, che in tema di trasferimenti e imposizioni sussistono a livello di stato centrale.
Giancarlo Castrini

23 novembre 2013
Cronaca di una giornata bellissima

 

Questa mattina abbiamo assistito a un bellissimo momento di crescita culturale e condivisione di valori tra famiglie, scuola e istituzioni in occasione della “Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza” organizzata dall’Amministrazione comunale in collaborazione con l’Unicef.
E’ stata una giornata emozionante con la Sala del Consiglio Comunale gremita di ragazze e ragazzi, bambine e bambini, di tutte le nazionalità, studenti delle scuole tuderti. Un momento d’incontro importante, di integrazione e di contaminazione tra le diverse culture che fanno parte della nostra comunità cittadina.
Abbiamo assistito agli interventi delle ragazze delle scuole elementari e medie che hanno partecipato al Consiglio portando il loro contributo di richieste al Sindaco, leggendo poesie e pensieri condivisi in classe sulle tematiche dell’integrazione e del superamento degli steccati culturali.
Nel corso delle celebrazioni è stata data attuazione alla delibera del Consiglio Comunale, promossa dal Gruppo Consiliare del PD e approvata nei mesi scorsi, sull’“Attribuzione della cittadinanza onoraria ai minori stranieri – Campagna Unicef Italia”, conferendo la cittadinanza onoraria a undici bambine e bambini, nati in Italia e residenti nel territorio comunale. Ognuno dei bambini è stato scelto in rappresentanza di tutte le comunità straniere di Todi: marocchina, rumena, macedone, equadoriana, ucraina, polacca, moldava, dello Sri lanka, albanese, cinese e capoverdiana. Un patrimonio culturale prezioso che non può fare altro che arricchire la nostra Città.
L’attribuzione della cittadinanza onoraria nell’ambito della iniziativa dell’Unicef “Io come tu – Tutti uguali davanti alla vita, Tutti uguali di fronte alle leggi” insieme al “Certificato di impegno” ricevuto dal Sindaco Carlo Rossini rappresentano i primi dei nove passi necessari per ottenere il riconoscimento di Todi come “Città amica dei bambini”.
Se i colleghi consiglieri, falsamente moderati di Forza Italia, fossero stati presenti invece di disertare il Consiglio Grande, si sarebbero tranquillizzati nel constatare che nessuno spacciatore o delinquente ha ricevuto o riceverà la cittadinanza onoraria di Todi a dispetto di quanto hanno paventato maldestramente in questi giorni. Hanno ricevuto questo riconoscimento simbolico solo bambine e bambini che vivono e crescono quotidianamente con i nostri figli e che fanno parte della nostra comunità.
Da stigmatizzare il comportamento dell’ex-Sindaco Ruggiano che ha disertato la seduta pur essendo stato investito dall’Unicef del titolo di “Sindaco difensore dell’Infanzia” durante il suo mandato. Ricordiamo che allora dichiarò che il Comune dovesse essere “la casa di tutti i giovani del territorio”. Complimenti per la coerenza! Forse sarebbe opportuno riconsegnare l’attestato specificando chiaramente le motivazioni.
L’iniziativa promossa dal Sindaco Carlo Rossini, non ha comportato alcun impegno di spesa, è stata organizzata a costo zero in collaborazione con le scuole tuderti e il gettone di presenza dei consiglieri sarà devoluto in beneficenza all’Unicef.
Ci auguriamo che questa iniziativa, apprezzata da tutti gli intervenuti, sia il punto di partenza per superare gli steccati culturali ormai obsoleti, che ancora resistono e sono di ostacolo all’integrazione di chi vive nella nostra città ed ha il diritto di non essere considerato diverso dagli altri.
Gruppo Consiliare Partito Democratico, Todi

23 novembre 2013

Strada comunale storica o discarica libera?

 

Il Diverticolo di Montignano della Vecchia Flaminia in Comune di Massa Martana costituisce da secoli il raccordo tra il Castello di Montignano e la Vecchia Flaminia ed è una strada comunale, sempre usata per uso pubblico, come risulta dall’elenco delle Strade Comunali, dal Catasto vigente e dalle Mappe del Catasto Pontificio. Lungo primo tratto che scende dalla strada di circonvallazione del Castello verso la Strada Romana esistono una fontana e un pozzo che accedono alla sede stradale e a lato della strada esistono altri pozzi d’acqua sorgiva con accesso su fondi privati ma, da oltre due anni, dopo il raccordo con la Strada Vicinale di Casa Angelica (detta anche Perella), la strada è stata abbandonata e usata sia come discarica di pietrame e da altri materiali di rifiuto che per lo smaltimento degli scarichi fognari del Castello di Montignano nel terreno.

La condotta fognaria che raccoglie gli scarichi del Castello di Montignano, dopo un percorso lungo la strada di circonvallazione,  attraversa il terreno distinto al Foglio 40 con la particella 3 e nei tombini d’ispezione si ascolta il rumore dello scorrimento di liquidi che sono smaltiti sulla sede stradale comunale.

La continuità e l’intensità delle ultime piogge hanno aggravato la situazione perché allo scorrimento disordinato delle acque superficiali si aggiunge il loro inquinamento fognario e la loro percolazione nella falda idrica sotterranea, con danno non solo all’ambiente ma anche della salute pubblica e configurando una fattispecie di danno ambientale, in particolare con violazione del combinato disposto degli articoli 103, 133 e 300 del vigente Codice dell’Ambiente (D.Lgs. n. 152 Decreto Legislativo 3 aprile 2006, n. 152).

Ancora più grave è la violazione degli interessi legittimi dei residenti e degli agricoltori di Montignano che hanno pieno diritto alla sostenibilità, fruibilità e vivibilità del territorio in cui vivono e lavorano e il danno ad un’area d’interesse culturale e paesaggistico, tutelata dalla legislazione in materia di beni storici e ambientali e, come Cittadino Italiano e come Agronomo ho già chiesto al Sindaco del Comune e al Corpo Forestale dello Stato di accertare i fatti denunciati, intervenendo d’ufficio, ed estendo l’appello a tutta la Gente Martana che deve chiedere coralmente la difesa della sua Civiltà e degli interessi legittimi dei cittadini sul territorio comunale, rispettando le leggi ma anche esigendo lo stesso rispetto a coloro che hanno la competenza e l’obbligo di attuarle.

Renato Domenico Orsini 

22 novembre 2013
La preoccupazione dei lavoratori  delle aziende facenti capo a Stefano Todini

I lavoratori del Relais Todini, Cantina Todini e Agricola Todini, a seguito di quanto appreso per le vie brevi ed attraverso i mezzi di informazione, si rivolgono con grande preoccupazione alla Proprietà ed al CdA della Tiesse Holding perché nulla si lasci intentato per salvaguardare le attività svolte in queste aziende ed il lavoro che  vi prestiamo da tempo con passione e dedizione.
Molti di noi operano in questo Gruppo da quando fu fondato dall’Ing. Cav. Lav. Franco Todini e con lui abbiamo da sempre condiviso l’amore per questo territorio e l’ambizione di renderlo sempre più produttivo e fecondo.
Chi tra noi non ha avuto l’onore di conoscere Franco Todini, ha però sempre sposato i suoi principi ispirati alla correttezza, alla generosità alla ricerca del giusto profitto per reinvestirlo in azienda e per assolvere al primo obbligo giuridico e morale dell’imprenditore: onorare i contratti con i propri dipendenti e fornitori.

Da tempo, ormai, le aziende per cui prestiamo lavoro, hanno preso una deriva complessa e distante dalla produttività e dalla prosperità che le ha sempre caratterizzate, ma noi sappiamo che, anche con il nostro impegno, la tendenza si può invertire.
Con grande umiltà, ma con grande fermezza, chiediamo che non venga disperso il difficile ma prezioso percorso iniziato in questi ultimi mesi che ci hanno dato speranza  in un futuro nuovamente radioso. Invitiamo la Proprietà a riflettere su quanto è grande la preoccupazione delle famiglie dei lavoratori coinvolti e quanto dannoso sarebbe , in questo momento, interrompere un cammino verso una nuova unità aziendale.
I dipendenti del Relais Todini
I dipendenti della Agricola Todini
I dipendenti della Cantina Todini

 

21 novembre 2013
Tutti al Consiglio “Grande” per l’UNICEF!

Il Gruppo Consiliare del Partito Democratico di Todi esprime la massima soddisfazione per l’adesione da parte del nostro Comune alla “Giornata internazionale dei diritti dell’infanzia e dell’adolescenza”, che verrà celebrata il giorno 23 novembre 2013.
Il Sindaco di Todi Carlo Rossini riceverà dall’UNICEF il “Certificato d’impegno” a riconoscimento delle iniziative adottate a favore dell’infanzia e dell’adolescenza, impegnandosi a rendere la Città “Amica dei bambini e degli adolescenti”. 
Tale iniziativa assume la massima importanza in considerazione del fatto che ora più che mai i minori vanno tutelati e aiutati perché rischiano di essere tra i soggetti più a rischio e colpiti dalla crisi.
In particolare, pensiamo ai minori più svantaggiati, le cui famiglie si trovano a fare i conti con varie ristrettezze economiche, che rischiano di non garantire agli stessi un’adeguata formazione e crescita a causa della mancanza di mezzi e limitati nelle possibilità di studiare.
Questi disagi colpiscono tutti i minori e pertanto è importante che il Sindaco, la Giunta e il Consiglio Comunale si impegnino a garantire le tutele opportune a tutti i bambini e le bambine che nascono, vivono, crescono nella nostra città a prescindere dalla nazionalità: chi vive il nostro territorio un giorno contribuirà a farlo crescere e a migliorarlo per il bene di tutti.
E’ importante che non ci siano discriminazioni e che tutti i cittadini si rendano conto che un bambino o una bambina hanno gli stessi diritti, indipendentemente dalla razza o dal colore della pelle.
Pertanto sosteniamo appieno l’iniziativa “Io come Tu – Tutti uguali davanti alla vita, tutti uguali di fronte alle leggi” che vedrà conferire la cittadinanza onoraria ad alcuni bambini che crescono, vivono e risiedono a Todi, pur non essendo italiani.
Tale atto, seppur simbolico e a costo zero, è di fondamentale importanza in quanto manifesta la volontà del Sindaco, dell’Amministrazione e dell’intero Consiglio Comunale di favorire l’integrazione e la contaminazione tra cittadini di nazionalità diversa da quella italiana ma che sono a tutti gli effetti cittadini tuderti.
Invitiamo pertanto tutti i cittadini a partecipare al Consiglio Comunale Grande che si terrà sabato 23 novembre presso i palazzi comunali.
Gruppo Consiliare PD – Todi

19 novembre 2013
No secco all’autostrada Orte- Mestre

Il MoVimento 5 Stelle si oppone in maniera determinata a un’opera inutile, costosa e dannosa all’ambiente.
L’8 novembre sarà sicuramente una data da ricordare per l’Umbria o quello che rimarrà di essa. Annunciato a fine consiglio dei ministri da dei raggianti Letta e Lupi e applaudito in regione da uno stuolo di comari bipartisan (Verini, Girlanda, Rometti solo per citarne alcuni) il via libera del Cipe all’autostrada Orte-Mestre ovvero alla trasformazione del tratto umbro della E45 in autostrada è una realtà.
La solfa del Governo è sempre la stessa: puntare sulle "grandi opere" per rilanciare sviluppo e occupazione. Ma per i comitati d’affari sviluppo e occupazione sono solo un pretesto, visto che i 9,844 miliardi di euro (costo totale stimato dell’opera) potrebbero essere spesi per la messa in sicurezza del territorio dal rischio idrogeologico, oppure per potenziare il trasporto ferroviario e fluvio-marittimo in tutto il territorio nazionale. E poco importa se l’impegno pubblico sarà semplicemente di defiscalizzare l’opera per un ammontare di almeno 2 miliardi di euro e il resto saranno soldi privati, è necessario capire bene, che i costi per la sua costruzione sono già stati sostenuti da noi cittadini, se non da noi dai nostri genitori, dai nostri nonni, ma quei soldi pubblici con i quali è stata costruita durante più di 20 anni una strada che era già vecchia quando è stata concepita li abbiamo pagati, e, forse, ancora li stiamo pagando.
D’altra parte è palese l’inutilità di un’opera che andrebbe a costituire un doppione della A1 e non è tra le infrastrutture prioritarie previste dall’Unione Europea, nonostante il pomposo comunicato stampa del MIT la includa erroneamente tra i Corridoi Strategici TEN-T quando è solo un pezzo della Rete Complementare (Comprehensive Network). Ma certo, il vero obiettivo di questa operazione è distribuire appalti e concessioni miliardarie alle cricche di turno, in questo caso quella della GEFIP Holding del plurinquisito e condannato euro-parlamentare PDL Vito Bonsignore insieme a pezzi da novanta dell’AGI e potenti locali come il Cav. Davide Trevisani.
E non è solo questa assurdità a preoccupare ma anche e soprattutto il gravissimo danno ambientale associato alla realizzazione dell’opera. I lavori della Orte-Mestre stravolgerebbero completamente il territorio rivierasco, ma anche molte altre zone di pregio sparse per mezza Italia; i numeri sono da brivido: 5 Regioni, 11 province e 48 comuni attraversati; 396 km di lunghezza, 139 km di ponti e viadotti, 64 km di gallerie, 20 cavalcavia, 226 sottovia, 83 svincoli, senza contare le migliaia di ettari che inevitabilmente la legge del mercato porterà a cementificare nelle aree adiacenti a questi ultimi. E questo circo degli orrori viene fatto passare attraverso una regione come la nostra che della preservazione del territorio dovrebbe fare bandiera.
La questione alla fine della fiera è anche più semplice di quanto non si voglia credere, la E55 (la cosiddetta Nuova Romea) non va fatta perchè inutile e la E45 necessita semplicemente di un’opera di adeguamento, messa in sicurezza e manutenzione che siano qualcosa di più che una botta di rossetto su un viso con il trucco disfatto, se c’è un impegno per una defiscalizzazione da parte del governo e fondi privati disposti ad investire, deve esserci un impegno che vada in una direzione diversa, che si impegni a rendere agibile e fruibile qualcosa che già abbiamo.
Alternative ci sono e in linea con una moderna visione dei trasporti merci e passeggeri. Passano per il potenziamento di una rete ferroviaria che in Umbria è semplicemente ignobile e che, invece, potrebbe rappresentare un asset strategico per il nostro sviluppo sostenibile. Ci chiediamo a che (e a chi) serve poter arrivare in 4 ore a Venezia se da Terni a Perugia in treno ci si mette un’ora e mezza?
Per i citati motivi e per essere anzitutto un gruppo di cittadini preoccupati per il futuro del nostro territorio il MoVimento 5 Stelle e i suoi Portavoce in Parlamento Filippo Gallinella, Tiziana Ciprini e Stefano Lucidi si dichiarano fermamente contrari alla realizzazione dell’Autostrada Orte-Mestre

dal blog di Beppe Grillo

18 novembre 2013
Le forze di polizia ed i vigili del fuoco in piazza danno l’altola’ al governo


         Gli operatori delle Forze di Polizia e dei Vigili del Fuoco manifesteranno a Roma  con un presidio davanti a Palazzo Chigi martedì 19 novembre 2013 dalle 15,30 alle 17,30 e nella mattinata dello stesso giorno davanti agli Uffici territoriali del Governo di tutte le città d’Italia contro il disegno di legge di stabilità e per la difesa della dignità professionale e della specificità funzionale degli operatori del settore e per la difesa del diritto dei cittadini ad avere una sicurezza ed un soccorso pubblico efficiente e qualificato, all’altezza di un Paese civile.
            Le organizzazioni sindacali della Polizia di Stato:  Siulp – Sap – Siap – Silp Cgil – Ugl Polizia di Stato – Coisp – Uil Polizia – Consap – Associazione Nazionale Funzionari di Polizia.
della Polizia Penitenziaria: Sappe, Osapp, Sinappe, F.n.s./Cisl, Uil P.A., FP CGIL Penitenziaria,  Ugl.
del Corpo Forestale dello Stato: Sapaf, Ugl, F.n.s./Cisl., Uil P.A. Forestali, Dirfor – S.n.f., FP CGIL Forestale.
dei Vigili del Fuoco: F.n.s/Cisl – Uil/VVF – Conapo – Confsal/VVF – Ugl/VVF – Dirstat/VVF.
            Con questa giornata di protesta i Sindacati delle Forze di polizia e dei Vigili del Fuoco, denunciano le irresponsabili scelte che il Governo si appresta a far approvare con il disegno di Legge di Stabilità in discussione in Parlamento e che richiedono un tempestivo ed immediato intervento parlamentare di modifica.
            Gli stessi Sindacati chiedono invece al Governo: lo sblocco del c.d. "tetto salariale"che consenta il superamento dell’attuale normativa e dei suoi effetti dannosi ed iniqui per il personale con il recupero delle risorse economiche per consentire il pagamento degli assegni perequativi e delle progressioni automatiche (una-tantum); la revisione del modello di sicurezza e dei presidi di polizia e del soccorso pubblico sul territorio, che potrebbero comportare una riduzione della spesa ed una razionalizzazione nell’impiego delle risorse pubbliche oltre che una maggiore efficienza ed efficacia del servizio e più sicurezza per i cittadini; una legge delega per un riordino ordinamentale delle carriere del personale efficace e coerente con un nuovo modello di sicurezza e che valorizzi la professionalità dell’operatore di polizia e dei vigili del fuoco.
            Peraltro i contenuti del disegno di legge di stabilità del Governo, smentiscono le dichiarazioni pubbliche e mediatiche rivolte ai cittadini sulla necessità di garantire maggior sicurezza del territorio e nel territorio.
            Si tratta di una modello di comunicazione che può ben ascriversi alla categoria della c.d."pubblicità ingannevole" e che esprime una sostanziale indifferenza verso il diritto alla sicurezza dei cittadini e verso gli operatori del settore che in condizioni di crescente disagio e di paralisi funzionale per la mancanza di risorse, sono costretti quotidianamente nei posti di lavoro e negli Uffici ad attuare in diverse modalità e forme una vera e propria  questua verso terzi o anticipando le risorse economiche per sostenere le spese necessarie per reperire  materiale e strumenti che gli consentano di lavorare o per effettuare le missioni.
            I Sindacati,  in rappresentanza degli operatori della sicurezza e del soccorso pubblico ritengono che la misura sia colma e che siamo ormai in prossimità del capolinea se non ci sarà un immediato e repentino cambio di direzione.
I Sindacati

18 novembre 2013
Gli avvocati tuderti sul decreto correttivo di quello di "deportazione" a Spoleto

In data odierna si è tenuta un’assemblea degli Avvocati della MVT alla presenza del Presidente dell’Ordine degli Avvocati di Perugia per discutere le problematiche inerenti ai pareri espressi dal CNF in merito all’applicazione dell’art. 7 L.247/12 con riferimento al " domicilio professionale". Nel corso della riunione gli Avvocati della MVT hanno manifestato, in modo unanime, la loro legittima aspettativa circa l’emanazione, nel più breve tempo possibile, di un decreto correttivo, più volte richiesto, che riconduca la competenza territoriale della MVT al Tribunale di Perugia ed hanno evidenziato al Presidente dell’Ordine le difficoltà incontrate quotidianamente da tutti gli utenti della giustizia e la lievitazione dei costi, conseguenti al deprecato trasferimento dei territori della MVT sotto la competenza territoriale di Spoleto. A tal fine gli operatori della MVT, nel ribadire tale imprenscindibile obiettivo, rinnovano l’invito ai Sindaci delle città interessate nonchè ai Parlamentari di riferimento e alla Governatrice dell’Umbria, di perseverare nel loro impegno affinchè non vengano tradite le legittime aspettative dei territori e chiedono che alle parole di condivisione faccia seguito, da parte del Governo, l’adozione di un atto formale (decreto correttivo) la cui stesura sembrava essere pronta fin dall’entrata in vigore dei decreti attuativi della riforma giudiziaria.
In tal senso ci si aspetta che le Commissione Giustizia di Camera e Senato, che già da domani hanno in calendario l’esame di un primo decreto correttivo, vogliano fin da ora, sollecitare il Governo a porre rimedio all’errore commesso nell’accorpare i territori della ex Sezione di Todi al Tribunale di Spoleto, accogliendo le istanze di rettifica provenienti non solo dagli operatori della giustizia, ma anche da tutti i Sindaci, dai Consigli Comunali delle città interessate e dalla popolazione stessa.

Per i delegati della MVT Avv. Giampiero Biscaroni Avv. Augusto Battisti

16 novembre 2013
Che c’entra Darwin con la violenza sulle donne?

Il corso per l’attivazione dei CAV Centri AntiViolenza del Progetto Antiviolenza Umbria si è concluso oggi, sabato 16/11/2013.

Siamo felici di mettere al corrente tutt* di questo nuovo progetto che inizia i suoi passi adesso e che vuole essere un forte protagonista politico e sociale nella nostra regione. …
In concomitanza con questo felice inizio di una Istituzione altra, che farà intervento nel territorio di sostegno alle donne e di contrasto alla violenza di genere apprendiamo con estrema preoccupazione un fatto di una gravità inaudita.
La Provincia di Perugia ha indetto, proprio per oggi, un seminario pubblico all’interno del ciclo "Educare alla legalità"in cui sono stati/e invitati/e studenti e studentesse delle scuole superiori.
Al cospetto di ragazzi e ragazze è stato, in particolare, invitato a parlare il Prof.ssore Marchetti dell’Università del Molise con un intervento dal titolo "Le basi naturali del bisogno di legalità. Il ruolo decisivo che Darwin ha attribuito alla femmina umana nello sviluppo della civiltà".
Ci domandiamo come sia possibile – in un contesto sociale di così forte sperequazione e disuguaglianza per le donne come è quello del nostro Paese- che le istituzioni invitino un docente a fare un seminario di questo genere.
La relazione tra natura e femmina umana e i riferimenti al biologismo e all’evoluzionismo, a cui l’insigne professore fa riferimento, ci sembrano davvero inopportuni per spiegare ad una scolaresca le questioni sociali che attengono alla complesse problematiche della contemporaneità e delle relazione di genere.
Riteniamo, al contrario, che sia giunto il momento di aprire con forza, anche nella nostra Regione, uno spazio di cultura antisessista che sappia opporsi alla produzione di discorsi normativi che relegano le donne, di fatto, in una condizione di subalternità e di sottomissione.
Come Centri AntiViolenza stigmatizziamo fortemente le scelte compiute dalla Provincia di Perugia e ci batteremo con determinazione per dare vita ad una trasformazione politico-culturale, un mutamento imprenscindibile per le sfide che le donne ,oggi, hanno di fronte.
Per questo motivo chiediamo le immediate dimissioni dei responsabili politici istituzionali, Presidente della Provincia e assessora alla cultura, che hanno permesso che tale fatto sia stato possibile.
Collettivo Operatrici Centri Antiviolenza Perugia Terni
 

16 novembre 2013
Uno strano Cup in farmacia

A Massa Martana, per chi ha necessità di richiedere appuntamenti per visite specialistiche, esami
clinici o anche per semplici analisi, l’unico sistema è rivolgersi alla locale farmacia.
Peccato che quando ti rivolgi lì, il più delle volte, trovi o liste bloccate o appuntamenti che, nella
migliore delle ipotesi, sono a settimane di distanza, se non a mesi.
Gli ultimi episodi che riguardano la mia personale esperienza riguardano una richiesta per una
ecografia: appuntamento richiesto nella suddetta farmacia l’8 novembre, appuntamento dato per il
27 gennaio 2014; e una colonscopia: appuntamento richiesto l’11 novembre ma per questo esame
risultavano le liste chiuse.
Per curiosità, nei giorni scorsi, trovandomi all’ospedale di Pantalla, ho provato presso il CUP
dell’ospedale a richiedere l’appuntamento per l’ecografia (che secondo la farmacia massetana avrei
dovuto fare il 27 gennaio prossimo) e mi è stato detto che era disponibile anche per il 13 novembre,
cioè solo due giorni dopo la richiesta di appuntamento.
Per la colonscopia, visto l’esperienza dell’ecografia e visto la risposta data dalla farmacia, mi sono
rivolto presso il CUP di Todi, e 20 minuti dopo aver chiesto a Massa Martana, e aver ricevuto una
risposta di liste bloccate, mi è stato dato appuntamento per il 20 dicembre 2013, che le liste si siano
sbloccate in 20 minuti?
La perplessità che nasce dagli episodi che ho raccontato è che se un servizio ci deve essere,
dovrebbe anche funzionare, altrimenti che servizio è?
Secondo un cartello apposto all’ingresso della farmacia, gli utenti non dovrebbero reclamare per
questo tipo di problemi perchè non sarebbe responsabilità degli operatori, ma del sistema
informatico usato, credo che in realtà i reclami invece andrebbero fatti perchè il servizio del CUP è
un servizio essenziale per una comunità, ma è un servizio che, come dice la parola stessa, dovrebbe
servire il cittadino e non creargli problemi.
Anzi è la stessa farmacia che se non ritiene di essere responsabile, si dovrebbe fare promotrice
verso chi di dovere per cercare di limitare questo tipo di disagi.
Un servizio che diventa un disservizio crea disagi e crea false aspettative che i cittadini non
meritano, anche perchè la salute, in uno stato di diritto, dovrebbe essere un bene garantito, invece
oggi così non è e anche questi episodi ne sono un esempio.
Lettera firmata


 

15 novembre 2013
Il Pdl di Marsciano sulla nuova Coop

La disponibilità da parte di Coop Centro Italia di investire oltre 6 milioni di euro per realizzare una nuova struttura commerciale in zona Ammeto di Marsciano è da valutare positivamente; a maggior ragione in cui tutto il settore della GDO soffre per la caduta dei consumi prodotta dalla scia lunga della crisi economica che ha provocato licenziamenti e la chiusura di numerose aziende.
Non cambia la propria opinione il Consigliere di Forza Italia Cristiano Costantini sulla localizzazione della nuova struttura commerciale che i vertici di Coop Italia stanno vagliando. Anche i socialisti, critici in un primo momento, sarebbero propensi ad assecondare il progetto del colosso cooperativo purchè non a ridosso delle strutture del Cross Conad e Lidl.
Ed è proprio al Partito Socialista che il Consigliere Costantini si rivolge affinché in I commissione consiliare “ si collabori per superare inutili divisioni e ci si pronunci chiaramente sulla fattibilità del piano per dare certezze all’investimento che Coop vuole attuare”. Sulla convocazione della commissione il consigliere ne aveva fatto richiesta in una lettera datata 15 luglio 2013 rimasta però senza risposta.
Il dibattito politico si fa acceso e sul tema le forze politiche hanno più volte espresso un parere negativo culminato anche con una clamorosa raccolta di firme per impedirne lo spostamento. Su questo, l’esponente di Forza Italia si vuole togliere alcuni sassolini dalle scarpe affermando “ di trovare paradossale l’iniziativa nei confronti di un attore economico che in una logica di mercato, in una situazione di Keen competition, deve agire su più leve, dalle strategie di offerta ai processi operativi ai format, per rimanere e mantenere quote di mercato. La crisi è strutturale –  continua Costantini – e non finirà con il 2013; Coop Italia per uscirne necessita, è appurato, di un cambiamento strutturale che, come affermato anche dal presidente del consiglio di sorveglianza di Coop Centro Italia Giorgio Raggi va anche nell’interesse dei consumatori e soci marscianesi. Evidentemente – afferma in conclusione il consigliere –  a qualcuno il libero mercato non piace”.
Pdl Marsciano

 
15 novembre 2013
Lettera al Papa, da Lugnano in Teverina, sul 1° Convento Francescano in Europa

Ill.mo PAPA FRANCESCO,
Ci permettiamo di rivolgerci a Sua Santità per il desiderio che è nato di renderLA partecipe di quanto stiamo facendo a Lugnano in Teverina, un borgo medioevale sulla via Francifena  (Francigena) in Umbria, in provincia di Terni.
Nel 1229 a Lugnano fu costruito il primo convento francescano in Europa, a ricordo del  miracolo dell’oca e del lupo che il Poverello d’Assisi operò passando nella Teverina nel 1212, oggi trasformato in residenza privata.
Noi non vorremmo che il convento di S. Antonio dei Cappuccini (costruito nel 1579), oggi in vendita, subisse la stessa sorte, spinti dall’idea che un luogo unico e prezioso debba essere patrimonio della comunità.
A tal proposito, noi cittadini, con l’aiuto dei paesi vicini e dei nostri sostenitori, ci siamo fondati in Associazione ONLUS (Lugnano 1579), per tentare l’acquisto collettivo del Convento.
Lavoriamo tutti insieme, studiandone le destinazioni d’uso: punto d’accoglienza per i bimbi profughi, fattoria didattica, orto comunitario, luogo meditativo con ripristino dei camminamenti di preghiera, ostello per la gioventù. Tante idee in fase di elaborazione, ma con l’obiettivo sincero di recuperare e salvaguardare un patrimonio di grande valore storico, ove soggiornarono anche S. Bernardino da Siena e S. Giuseppe da Leonessa.
Al raggiungimento di tale obiettivo ci separa l’ingente somma di denaro richiesta dalla Diocesi di Terni, pari ad oltre 3 milioni di euro.
Ci ha molto colpito la Sua considerazione riguardo l’uso dei beni della Chiesa; Lei stesso ha esortato che fossero destinati ai poveri.
Noi vogliamo aprire le porte del Convento dei Cappuccini alla solidarietà ed all’accoglienza, ampliando il concetto del dominio collettivo che muove da sempre lo spirito della nostra collettività.
Ci permettiamo di rivolgerci a Lei, entusiasti dei passi compiuti finora.
Vorremmo che il nostro Sogno fosse il Suo SOGNO; il sogno della Chiesa Universale.
Questo SOGNO noi già lo chiamiamo PROGETTO!
Con la presente, LA invitiamo, inoltre, a far visita alla nostra comunità ed al Convento in questione.
Con tutta la gratitudine di cui siamo capaci,
I Cittadini di Lugnano in Teverina.
 

 

14 novembre 2013
I problemi per l’Università di Perugia, secondo la Cisl

Al Magnifico Rettore, Prof. Franco Moriconi, la CISL Università rivolge i migliori auguri di buon lavoro e comunica che, a breve, si farà promotrice dell’organizzazione di un incontro di tutto il personale tecnico, amministrativo, bibliotecario e CEL con il nuovo Rettore affinché possa finalmente prendere il via la stagione della collegialità, del confronto e della partecipazione di cui abbiamo estremo bisogno.
Nell’ attesa dell’organizzazione di tale incontro la CISL, nella consapevolezza che “il tutto e subito” non è una strategia vincente, ne tanto meno proponibile, e che il recupero del tempo perduto per una soddisfacente politica di gestione del personale impone tappe forzate
CHIEDE
 al neo Magnifico Rettore di affrontare immediatamente una serie di questioni “vecchie” ma ancora inspiegabilmente irrisolte la cui soluzione non può e non deve essere ulteriormente procrastinata:
 ORARIO DI LAVORO DEL PERSONALE TAB DELLA SEDE CENTRALE: deve essere ripristinata l’applicazione dell’Accordo sindacale dell’ottobre 2006 in base al quale l’orario di lavoro del personale è concordato e non coattivamente imposto dall’Amministrazione;
 PARCHEGGIO DI VIA PASCOLI: questione che la scrivente O.S. ha portato all’attenzione dell’Amministrazione già da due anni e che, oltre a non essere stata risolta nonostante le promesse dell’Amministrazione stessa, continua a peggiorare.  Con l’affidamento della gestione alla SIPA la situazione è diventata drammatica: riduzione dei posti auto, parcheggio già completo alle 8.15, file di auto ferme lungo Via Pascoli e personale che deve andare a lavorare costretto ad arrangiarsi!!!! Vogliamo cominciare con il rivedere l’elenco dei soggetti ai quali è stato rilasciato il permesso di accesso al parcheggio medesimo? Vogliamo rivedere il capitolato di appalto ed il Regolamento per verificare se l’operato della SIPA è legittimo? NECESSITANO MISURE IMMEDIATE E NON PROMESSE DI COSTRUZIONE DI UN PIANO RIALZATO!!!;
 SEGRETERIE STUDENTI: la dislocazione di tutti gli uffici della Ripartizione Didattica presso il Polo Unico di S. Andrea delle Fratte  è risultata da subito inadeguata alle esigenze degli studenti e logisticamente disagevole per il relativo personale tecnico-amministrativo costretto a lavorare in locali progettati per ospitare laboratori e non uffici e dunque, raffreddati d’estate e riscaldati d’inverno, in modo non consono “alle esigenze umane”. Pertanto sarebbe opportuno, coinvolgendo il personale della Ripartizione didattica,  cominciare ad elaborare un progetto di trasferimento di tali uffici presso i nuovi Dipartimenti: ciò sanerebbe i disagi logistici del personale, consentirebbe di offrire agli studenti un servizio migliore e più fruibile, faciliterebbe la comunicazione tra tutti gli uffici del singolo Dipartimento che dovranno occuparsi di didattica. Tenuto conto della strategicità del settore la CISL si riserva di organizzare, in uno stretto giro di tempo, un incontro/confronto con tutto il personale della Ripartizione Didattica e il relativo Dirigente al fine di elaborare una proposta condivisa;
 CONTRATTAZIONE INTEGRATIVA ANNO 2013: l’Amministrazione sembra essersi dimenticata l’obbligo della contrattazione decentrata per l’utilizzo del fondo per il trattamento accessorio da destinare a tutto il personale B,C,D,EP. L’anno 2013 lo possiamo considerare ormai terminato e il personale non ha ricevuto ancora un centesimo di quanto dovuto: al neo Magnifico Rettore chiediamo dunque di ripristinare immediatamente il tavolo della contrattazione riconducendo anche questo ambito nella correttezza e legalità.
Agli organi di governo dell’Ateneo, Senato Accademico e Consiglio di Amministrazione, La CISL Università 
CHIEDE
 che in sede di programmazione del fabbisogno di personale per l’utilizzo dei 6 punti organico relativi all’anno 2013, già assegnati al nostro Ateneo, si proceda alla trasformazione del rapporto di lavoro part-time in rapporto di lavoro full-time delle 9 unità di personale B/3 ex operai agricoli, nonché alla elaborazione di un piano di stabilizzazione del personale precario.
La Segreteria Provinciale CISL Università

12 novembre 2013

Itinerari culturali e naturalistici nei Monti Martani

 

Il Professor Renato Domenico Orsini ha inviato al presidente della Comunità Montana dei Monti Martani ed al sindaco di Massa Martana, il seguente studio-proposta:

 

Il sottoscritto Professor Renato Domenico Orsini, Dottore Agronomo iscritto all’Ordine O.D.A.F. della Provincia di Perugia con il n.° 191, trasmette uno studio sulla realizzazione di itinerari culturali e naturalistici nell’area vasta dei Monti Martani, da me individuati per esperienza diretta come Agronomo e per interesse legittimo come Cittadino di Massa Martana.

1° itinerario – Cammino dei “castellieri”

Seguire un percorso montano segnato dagli antichi “castellieri”, siti preromani di rifugio collettivo i cui resti si possono trovare nei Comuni di Acquasparta e Massa Martana, lungo percorsi in cresta che attraverso l’Eremita e la Casetta dello Scoppio portano al Monte Cerchio e al Passo della Cerqua Cottora, con doline, visuali panoramiche, siti archeologici e resti d’architettura civile e religiosa, pozzi d’acqua sorgiva, invasi (troscie), crateri spenti, boschi e pascoli con possibilità di usufruire di aree attrezzate di sosta e ristoro.

2° itinerario – Cammino della memoria 

Partire dal Ponte Fonnaia e dalla Catacomba e percorrere tratti della Via Romana Flaminia sino all’Abbazia di Villa San Faustino, riprendere la Strada Regionale dei Monti Martani visitare la Chiesa di San Sebastiano, Torre Lorenzetta e lungo le antiche strade vicinali andare alla Chiesa di Santa Maria in Pantano, riprendere la Vecchia Flaminia sino alla Chiesa della Pace proseguendo fino all’Abbazia di Viepri e alla Chiesa di  San Felice in Comune di Giano, attraverso un percorso che si svolge in una zona naturalistica con siti archeologici e religiosi, in gran parte edificati su fondamenti preesistenti di epoca romana dai primi Cristiani provenienti da Roma, accedendo anche a punti d’interesse enogastronomico per gustare i sapori locali e con la ricerca formativa che ho cercato di esporre nella nata allegata sub A.

I discepoli dell’Apostolo Pietro vennero in Umbria lungo l’antica Via Flaminia e i suoi insediamenti, lasciando  segni in cimiteri (come le Catacombe di Ponte Fonnaia in Comune di Massa Martana), in insediamenti civili e commerciali (come i resti archeologici dell’Antica Carsulae in Comune di San Gemini), in antiche chiese spesso costruite su insediamenti Romani (come la Chiesa e il borgo antico di Santa Maria in Pantano, la Chiesa di San Fidenzio e Terenzio e altre minori in Comune di Massa Martana), in monumenti di particolare interesse architettonico (la Chiesa ottagonale della Pace in Comune di Massa Martana).

Questi siti d’interesse storico-monumentale e paesaggistico-naturalistico disseminati in particolare nei Comuni Umbri delle valli e delle colline della fascia pedemontana dei Monti Martani costituiscono un inestimabile patrimonio ambientale e culturale disseminato lungo questi itinerari che collegano idealmente e materialmente la manifestazione della religione cristiana nei territori posti lungo l’antica via Flaminia, (tracciata dal 220 a.C. dal Censore Caio Flaminio il Vecchio) e proprio nel ramo occidentale, che attraversava Carsulae, Vicus Martis Tudertinorum (Massa Martana) e Mevania (Bevagna) innumerevoli sono le opere d’arte e d’ingegneria civile che la fiancheggiano (notevoli nel Comune di Massa Martana l’imponente arcata del Ponte Fonnaia con le vicine Catacombe e la Chiesa di S. Maria in Pantano) e gli antichi apostoli del Vangelo di Cristo lasciarono nella Catacomba di Massa Martana, nelle Chiese di Villa San Faustino a Montignano, a Santa Maria in Pantano, dei Santi Fidenzio e Terenzio, di Viepri, di Castelrinaldi, di Santa Illuminata, di San Felice, di San Pietro in Monte, di Castelvecchio, di Sant’Antimo e di altre minori in un fitto intreccio di percorsi germogliati e ramificatisi dall’antica via Flaminia ha segnato la via di tante generazioni cristiane e della loro fede, segnando la storia dell’arte e della civiltà locale. 

Io ritengo che questi siano veri e propri itinerari della memoria, da valorizzare adeguatamente, favorendo le iniziative delle comunità e valorizzando questa risorse inestimabili. 

Questa mia nota contiene solo alcune idee, da sviluppare e migliorare in un ambito di “area vasta” e di Pianificazione Ambientale e Agroforestale.

 

Allegato A

I  “castellieri”  Martani: un cammino lungo le nostre radici

Camminando lungo la cresta dei Martani a monte del diverticolo antico della Via Flaminia, da Acquasparta a Massa Martana, si scoprono dei luoghi che evocano la memoria lontana delle antiche popolazioni insediate lungo le valli e le pendici, che avevano predisposto nei punti più alti dei luoghi di rifugio, conosciuti come “castellieri” e salvaguardati per secoli dagli abitanti della zona con un rispetto e una cura che oggi possono apparire non giustificate razionalmente.

Si tratta di avvallamenti naturali, posti sulla sommità dei colli più alti e  più facilmente difendibili, circondati da barriere formate con massi assestati a secco dalle prime popolazioni insediate nelle zone a valle  e delimitati da alberi secolari, che li sovrastano con l’ombra delle loro chiome, come se volessero proteggerli.

Nell’ambito di ogni “castelliere” si trovano aree delimitate da pietre assestate lungo perimetri o ammucchiate una sull’altra, elementi che fanno pensare a strutture di riunione e di culto di quel gruppo di persone che in quei luoghi cercava nella solidarietà e nel culto comune non solo la sicurezza ma anche la sede simbolica di una forma di organizzazione politica che regolasse comunitariamente sia l’uso delle risorse naturale e la loro valorizzazione con l’intelligenza e il lavoro umano che la loro equa ripartizione sociale.

Queste antiche forme di organizzazione politica hanno preceduto di molti secoli l’organizzazione statale Romana e Medioevale, testimoniata prima dalle strutture castrensi della legioni che si espandevano lungo le vie consolari e poi dalla rete di castelli e abbazie governati dai feudatari dei principi, strutture che sulla spinta di egoismi diffusi e in seguito ad eventi storici spesso cruenti offrivano al Popolo protezione in cambio di sottomissione e prendevano il posto delle strutture sociali comunitarie, espresse fisiologicamente dalle varie popolazioni autoctone.

Guardando le valli dagli “spalti” di queste antiche fortificazioni si può immaginare di vedere gli antichi abitanti percorrere i sentieri tracciati sulle pendici boscose verso il loro “castelliere”, alle prime avvisaglie di minacce di forze esterne e ritrovarsi insieme al riparo delle sue mura, sistemando le strutture e i beni necessari alla loro vita, lavorando in comune e rivolgendo i loro volti verso il cielo con una forma d’organizzazione e di religiosità antica ma sempre attuale, sia pure nell’evoluzione delle forme associative e di patto sociale, una forma che trova il suo fondamento nell’oculata amministrazione delle risorse naturali che devono essere utilizzate per la vita di ognuno di noi e della comunità d’appartenenza, una comunità di persone libere che trovano nell’unità solidale la vera via e nel rispetto operoso della natura uno dei mezzi per garantire la qualità della propria vita personale e di quella sociale: i “talenti” che ci sono stati donati, non seppellendoli per paura ma facendoli fruttificare, anche valorizzando la storia di questo percorso dei “castellieri”.

Renato Domenico Orsini  

11 novembre 2013

Aeroporto dell’Umbria San Francesco in caduta libera

Nel mese di Ottobre, il presidente di SASE Spa Mario Fagotti, società che controlla l’aeroporto dell’Umbria San Francesco, è stato ascoltato dalla prima Commissione consiliare della Provincia di Perugia, riguardo la richiesta di un altro milione di euro. Un milione che si aggiunge agli oltre 70 milioni che sono stati spesi per accontentare le ambiziose volontà di politici ed amministratori pubblici. L’audizione di Mario Fagotti è durata circa 30 minuti, nei quali ha esposto una serie di generiche e quanto mai improbabili informazioni su previsioni, rientri economici e aumento di tratte aeree.
Dal 4 novembre, chiude la tratta per Bruxelles e, a seguire, anche i voli per Barcellona e Cagliari, nonché i charter estivi. Rimangono 3 voli settimanali. Il Movimento 5 Stelle di Perugia, di fronte alla persistente assenza di un piano industriale per l’aeroporto, continua a rimanere sconcertato. Non è tollerabile che, in un territorio a forte vocazione turistica, l’aeroporto non abbia un progetto operativo a lungo termine. Quale è la visione di business turistico da parte delle istituzioni per la nostra Regione? Rimanendo in attesa che l’amministrazione locale riesca a partorire un progetto credibile e coerente per il rilancio dell’economia locale sfruttando un vero piano del turismo per lo sviluppo economico nella nostra Regione. Già alcuni mesi fa i due deputati del Movimento 5 Stelle, Filippo Gallinella e Tiziana Ciprini, hanno presentato un’interrogazione parlamentare riguardante la situazione dell’aeroporto di Perugia con riferimento all’oneroso investimento per l’ammodernamento dell’aeroporto di Perugia nonchè alle modalità di dichiarazione dei passeggeri da parte della SASE Spa ed alle reali condizioni di bilancio della Società a partecipazione pubblica. Ad oggi nulla è cambiato nessun attrattore turistico è stato pensato oppure organizzato in quanto la nostra Amministrazione Regionale, che tanto si è spesa in ambito nazionale per far riconoscere l’areoporto S. Francesco quale attrazione nazionale, non si è preoccupata minimamente di organizzare i servizi accessori minimi per dare atto ad una organizzazione almeno sufficentemente organizzata.
Per l’ennesima volta è d’obbligo stigmatizzare le scelte della politica locale, che si dimostra impreparata ad un’azione coerente di promozione turistica, sapendo intervenire al solo scopo di tamponare le emergenze con provvedimenti estemporanei e non con una pianificazione economico – amministrativa che sappia rispondere alle richieste e legittime aspettative dei cittadini del territorio.
MoVimento 5 Stelle Perugia

9 novembre 2013
L’ultimo (che) chiude la porta

L’ultimo chiude la porta. Il Comitato Civico Aria Nuova per Todi desidera esprimere vicinanza ai dipendenti del Comune di Todi per quanto si sta paventando nelle ultime ore. Sempre la solita storia, non pagano mai i reali colpevoli, il risanamento toccherà ai dipendenti comunali, anche chi è entrato nella pianta organica del Comune di Todi dal 2009 (un anno dopo quindi dalla prima notifica della Corte dei Conti), dovrà sborsare fino al 2022 circa 150 € al mese (da detrarre al proprio stipendio).

 La riflessione politica che il comitato civico Aria Nuova per Todi intende fare su tale vicenda è semplice e facilmente condivisibile, se la Corte dei Conti ha riscontrato che in passato sono state elargite somme non legittime, oggi la risoluzione di tale problematica non può colpire solo i semplici dipendenti, le colpe vanno ricercate altrove, partendo dai dirigenti e dagli ex sindaci Catiuscia Marini e Antonino Ruggiano. Oggi il sindaco Rossini dovrebbe trovare il coraggio di andare a cercare i reali responsabili, chi ha firmato le determine, chi ha ratificato in giunta, cosa pensava il Segretario Comunale, ed i Revisori dei conti???
 E’ giunta l’ora di dire basta a questo spettacolo indecoroso che colpisce ancora una volta il Comune di Todi ed in via indiretta la sua cittadinanza, “il sindaco Rossini abbia il coraggio di costituirsi parte civile e di chiedere i danni, attraverso la Procura della Repubblica, a chi ha commesso l’illecito, siamo stufi che ogni qualvolta ci siano di mezzo i potenti la debbano scontare sempre gli ultimi della classe.
 La Corte dei Conti, attraverso i suoi ispettori ha avviato ormai da tempo, circa cinque anni fa, dei controlli che hanno attivato una procedura d’infrazione nei confronti del comune di Todi e per questo motivo, chiede da tempo la restituzione, dalle casse del comune di Todi,   circa 630.000 euro, somme di denaro elargite in modo illegittimo.  
 Vero che Tutti siamo uguali davanti alla legge? Tutti uguali? Allora caro sindaco Rossini abbi il coraggio di urlare a gran voce, puntando il dito contro tutti i Responsabili di questo scempio, che certo non sono i normali e semplici dipendenti comunali, rivendichiamo il motto "chi sbaglia paga".
 Com’è possibile che per risolvere tale vergogna si vada a frugare indiscriminatamente nelle tasche dei dipendenti comunali, tralasciando chi ad oggi si gode pensioni faraoniche per meriti discutibili”, afferma il consigliere comunale Claudio Serafini.
 Anche in tale occasione ci troviamo di fronte alla solita storia, se non si vogliono colpire i potenti si tenta di fare di tutta un’erba un fascio, la solita prepotenza dei potenti 
 I potenti, quelli della casta politica, i loro amici, sono sempre al di sopra della legge, ci si tengono al di sopra, con pervicacia, si rifugiano sotto l’ombrello del protezionismo del potente politico di turno, nel miglior modo dell’ irresponsabilità incivile. (spero con tutto il cuore che prima o poi tutto ciò finisca).
 Aria Nuova per Todi

9 novembre 2013
Pro e contro l’autostrada E45

La notizia che il Cipe, dopo anni, ha finalmente approvato il progetto di trasformazione della E45 Orte-Mestre in autostrada è certamente un fatto storico per la nostra Regione. Per tale risultato non si può che sottolineare l’impegno del Sottosegretario e segretario del Cipe Rocco Girlanda, capace in  pochi mesi di rendere concreto quello che è stato, per lungo corso, un impegno della politica regionale umbra. L ‘investimento, di quasi dieci miliardi di euro, farà uscire l’Umbria dallo storico e penalizzante isolamento infrastrutturale per il trasporto su strada e ridarà, senza dubbio, energia all’intera economia umbra. Tale soluzione, inoltre, consentirà di avere una fondamentale via del trasporto regionale in condizioni di percorribilità e di sicurezza accettabili, cosa di fatto oggi non possibile se non con costi enormi per l’intera collettività umbra. Il progetto riguarderà direttamente anche la città di Todi, che per la sua posizione, verrà inevitabilmente toccata dai cambiamenti che la trasformazione della E45 comporterà, in termini di impatto ambientale, di uscite stradali, e di eventuali costi – pedaggio stradale- per i cittadini che dovranno usufruire della nuova struttura viaria. Rispetto a ciò, il Gruppo consiliare di Forza Italia di Todi ritiene che si debba, da subito, aprire un confronto all’interno del Consiglio Comunale, e successivamente fra le Istituzioni locali e la Regione Umbria, affinchè la nostra città possa vedere la realizzazione di un progetto che sia totalmente sostenibile, che dia a Todi maggiori possibilità di collegamento e che tuteli i cittadini umbri esonerandoli dal pagamento di pedaggi stradali.
Il Gruppo Consiliare di F.I – Todi

 

Un’opera inutile e dannosa economicamente insostenibile, che provocherà gravi danni ambientali, consumo inutile di suolo, inquinamento e privilegia, in contrasto con gli indirizzi comunitari in materia di trasporti, il trasporto su gomma a scapito di quelli ferroviario molto più sostenibile.

In una regione dove si impiega due ore per percorrere in treno gli 80 chilometri di distanza tra Perugia è Terni  e dove i pendolari pagano il prezzo maggiore per servizi inadeguati e inefficienti, non si sente proprio la necessità di un’opera che non porterà nessun beneficio né agli spostamenti interni, né verso altre regioni.
LEGAMBIENTE UMBRIA

La trasformazione della E45 in autostrada è un’ipotesi sciagurata da contrastare con forza, in quanto incarna un’idea di sviluppo ormai fuori dal tempo e che scarica i costi di un’opera inutile e faraonica completamente sulle spalle (e sulle tasche..) di cittadini e lavoratori.
Inoltre una simile proposta non porterebbe nessun vantaggio economico a una regione come l’Umbria, il cui isolamento va rotto col completamento della Perugia-Ancona e con la messa in sicurezza della stessa E45; ogni altra ipotesi condannerebbe le realtà produttive, artigianali e industriali della nostra regione ad un destino di ulteriore aggravamento della crisi.
Ben altre sono le grandi opere che dovrebbero vedere la luce in Umbria, a partire da un grande piano per il riassetto idrogeologico che restituirebbe sicurezza e lavoro ai cittadini umbri o un piano case che risolva prima che sia troppo tardi un’emergenza che da tempo siamo il solo partito a denunciare, quella degli sfratti per morosità incolpevole.
Un governo eletto da nessuno propone opere che nessuno vuole, occorre contrastarlo con forza, a partire dall’Umbria.
Luciano Della Vecchia, segretario regionale Prc Umbria
 

05 novembre 2013 

Crisi Agenzia Forestale dell’Umbria

 

È pronta anche l’Ugl a dichiarare lo stato di agitazione a seguito della situazione economica dell’Agenzia Forestale dell’Umbria, ma prima vogliamo aspettare l’incontro ufficiale con i vertici dell’ente che ci sarà giovedì prossimo. 

Siamo stati i primi a sollevare il problema degli stipendi non pagati e stranamente siamo gli ultimi ad essere ricevuti per avere dei chiarimenti sul futuro dell’ente. Visto che a differenza di altri non amiamo né strumentalizzare né tantomeno far finta di lottare per i lavoratori, abbiamo deciso di aspettare l’incontro prima di prendere decisioni importanti a favore dei dipendenti dell’Agenzia Forestale. L’Ugl dell’Umbria chiede da tempo sicurezza sui fondi stanziati dalla Regione per l’ente quando altri invece esaltavano le operazioni a scatola chiusa.

UGL Umbria

 


05 novembre 2013
L’altra metà del Pdl-FI di Todi sui premi al personale comunale

Il gruppo consiliare di Forza Italia del Comune di Todi, congiuntamente a numerosi iscritti, attivisti e responsabili di partito, intende prendere le distanze dall’ennesimo comunicato a firma coordinamento "Pdl-Forza Italia di Todi", non condividendolo tanto nel merito, quanto nel metodo.
Pur non approvando le scelte a suo tempo operate, riteniamo tardiva la polemica politica e crediamo invece che la politica stessa debba oggi tutelare quei dipendenti che, pur senza dirette responsabilità, sono chiamati al risanamento economico dell’Ente.
Pertanto, il Gruppo consiliare di Forza Italia chiede che il Consiglio Comunale sia investito della questione, dando da subito la propria disponibilità a lavorare, affinché si individui la più rapida e congrua soluzione che contemperi la tutela dei lavoratori, dell’Ente e dei cittadini di Todi.
Detto ciò, non avendo ancora oggi il Coordinatore Serafini nominato il coordinamento dello stesso, riteniamo che ogni atto e comunicato sia espressione di singole volontà e non dell’intero partito
Gruppo Consiliare F.I. Todi


05 novembre 2013
La matematica è un’opinione

Non è la prima volta che Ruggiano spara cifre a caso sui numeri del bilancio del Comune di Todi. Ignoranza o malafede poco importa: sta di fatto che tenta da anni di spacciare per verità menzogne e falsità!
Ancora una volta, partendo dai dati ufficiali contenuti nelle relazioni dei revisori dei conti allegati ai bilanci consuntivi, torniamo a rendere pubbliche le vere cifre del bilancio con riferimento a due voci: personale e spesa corrente complessiva. Cifre ben lontane da quelle colpevolmente e ignobilmente citate da Ruggiano. Non è sette milioni la spesa del personale e non è venti milioni la spesa corrente. Non lo sono mai state prima del 2007 e neanche dopo.
Vediamo le cifre esatte.
 Spesa per il personale (in milioni di Euro)
Anno 2004 5.384 (circa il 34% della spesa corrente)
Anno 2007 5.370 (circa il 32% della spesa corrente)
Anno 2008 5.050 (circa il 29% della spesa corrente)
Anno 2009 4.998 (circa il 30% della spesa corrente)
Anno 2010 4.932
In questo periodo (2004-2010) circa 20 dipendenti sono andati in pensione e le assunzioni non sono state superiori al 20%. Dove sono i sette milioni?
 Spesa corrente
Anno 2004 € 15.521.980,25
Anno 2007 € 16.875.566,14
Anno 2008 € 17.446.741,71
Anno 2009 € 16.939.351,66
Dai dati emerge chiaramente la volontà diffamatoria e strumentale dell’intervista rilasciata alla stampa regionale dallo sconfitto ex-sindaco Ruggiano, proprio perché basata su dati totalmente infondati.
Infine sulla politica del personale in generale: il periodo 2007-2012 è stato il quinquennio più disastroso. Un comune con minori professionalità, uffici importanti senza responsabili, personale demotivato. Anche per questo i cittadini di Todi hanno chiaramente bocciato con il voto Ruggiano e la sua Giunta. Ne prenda atto e smetta di continuare a gettare fango su altri e a propalare falsità come la questione delle indennità di armamento corrisposta agli agenti della polizia municipale di Todi senza che questi avessero mai portato un’arma.
Partito Democratico Todi

05 novembre 2013
Spese eccessive al Comune di Todi

Vergogna, presidente Marini! La Corte dei Conti ha rilevato che negli anni 2003-2007 il comune di Todi, di cui lei era allora primo cittadino, ha subìto un danno erariale quantificato in 630.420 euro, cifra che adesso il comune deve recuperare. Chi ha provocato questo danno? Stando all’indagine della Corte la sua amministrazione, che avrebbe abbondato in premi monetari pagati “a pioggia” ai dipendenti, premi erogati ‹‹al di fuori dei presupposti procedurali e sostanziali previsti dal contratto nazionale›› che hanno aumentato la spesa per il personale con straordinari non dovuti, indennità per cause inesistenti ecc. Lo stesso sindaco Rossini, da lei fortemente appoggiato, ha recepito il rapporto della Corte dei Conti e ha riconosciuto il danno erariale provocato! A pagare il comune saranno i 129 dipendenti comunali, ma è giusto scaricare solo su di loro tutta la colpa? Presidente Marini, viste le sue responsabilità, perché non si scusa pubblicamente con i cittadini tuderti? Faccia chiarezza e giustifichi i criteri adottati per i premi dalla sua amministrazione comunale durante il periodo 2003-2007. Dato che oggi lei è Presidente della Regione Umbria, perchè non spiega dettagliatamente le spese destinate dalla sua giunta regionale alle consulenze esterne e ai premi in favore di dirigenti e dipendenti? I cittadini di Todi e gli umbri chiedono trasparenza!
Carla Spagnoli Presidente Onorario del Movimento per Perugia

02 novembre 2013

Fate almeno una striscia su quella strada senza segnaletica

 

Ill.mo Sig. Presidente Provincia di Perugia

Ill.mo Sig. Assessore alla viabilità Provincia di Perugia

Al Responsabile Comprensorio Viabilità 6 – Pantalla di Todi

 

È arrivato l’autunno e puntuale è arrivata la nebbia. Non sappiamo se i responsabili della viabilità, in queste condizioni riescono a guidare con un minimo di sicurezza, beati loro. Le strade sono malridotte: lo accettiamo, andremo più piano, ma forse arriveremo.

Quello che rende il nostro viaggio insicuro è la completa mancanza di segnaletica orizzontale, non c’è più una striscia bianca sulla strada che da Madonna del Piano conduce a Monte Castello di Vibio. Vi preghiamo, fateci almeno la striscia di mezzeria per rendere il viaggio un poco più sicuro. 

Siamo già certi della risposta che avremo "Non abbiamo i soldi per la vernice".  Allora, fate meno sprechi. Bene, comunque se i soldi non li trovate, ditecelo e faremo una colletta per comprare due secchi di vernice; ma dopo non ci venite a dire che la macchina per fare le strisce è rotta.

Non aspettiamo che avvenga qualche incidente  per provvedere.

Distinti  saluti.

Oreste Marchetti

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