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sismografo

Un importante contributo alla lotta degli ambientalisti che si oppongono allo sfruttamento geotemico dell’altopiano dell’Alfina in Umbria e Lazio, potrebbe venire dal lontano Texas e da uno studio che apparentemente non riguarda il problema.

Alcuni ricercatori della Southern Methodist University hanno dimostrato come in un’area normalmente non sismica, le operazioni nei pressi dei pozzi destinati al fracking per lo Shale gas abbiano comportato dei terremoti più grandi in grado persino di danneggiare le abitazioni del circondario.

Anche i ricercatori della US Geological Survey sostengono che l’iniezione di acqua nel terreno per estrarre gas può provocare micro-terremoti, che potrebbero in realtà essere la causa scatenante dei grandi terremoti.
Quindi non sono tanto le esplosioni a causare i terremoti, quanto l’iniezione di acque reflue che servono per distruggere le rocce dalle quali poi si ricava il gas.

E nella geotermia c’è proprio l’iniezione di acque da cui si è estratto il calore.
In Texas gli abitanti delle zone interessate sono ricorsi alle vie legali

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