Bacco, tabacco e venere riducono l’uomo in cenere, così dice un antico proverbio e gli umbri solitamente convinti che ciò che si diceva nell’antichità qualche fondamento scientifico comunque ce l’ha, dovrebbero ricorrere ad una diminuzione di questi tre “ingredienti” della vita.
Almeno per il tabacco sembra che lo facciano, come un po’ in ogni parte d’Italia, dove in un anno il numero dei fumatori e’ diminuito di un punto percentuale: 20,9%, nel 2012 era il 21,9%, tra la popolazione di 14 anni e piu’.
La diminuzione però non ha permesso agli umbri di scendere nella classifica tra regioni in cui i fumatori umbri sono preceduti solo dai laziali ma non di molto: 23,6 contro il 23,1%.
A consolare chi fuma una notizia dal nord Europa che dopo tanti riscontri scientifici sui danni alla salute da parte del fumo, se ne è uscita con un risultato statistico per cui sembra che tra i fumatori e coloro che bevono caffè vi sia una accentuata propensione al ritardo ed all’immunità dalla colangite sclerosante primitiva ( PSC ) – una rara malattia dei dotti biliari nel fegato, malattia che attualmente rappresenta la maggior parte delle cause dei trapianti di fegato in Scandinavia