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Durante il suo viaggio di ritorno da Milano, ove è stata esposta con enorme successo, verso la Pinacoteca dei Musei Vaticani, il capolavoro di Raffaello farà tappa a Foligno, dal 18 al 26 gennaio 2014, nella Chiesa del Monastero di Sant’Anna, luogo che ospitò l’opera per 217 anni
Madonna di Foligno

Quanto l’arte possa fare per la promozione dell’Umbria lo dimostrano i 240 mila  visitatori  della ormai tradizionale mostra organizzata da Eni a Palazzo Marino, in collaborazione con i Musei Vaticani e il Comune di Milano.

La “regina” della mostra con un grande successo di pubblico è stata  La Madonna di Foligno (28 novembre 2013 – 12 gennaio 2014).
Ciò ha confermato la validità della formula proposta da Eni e apprezzata in sei anni da oltre un milione e 200 mila visitatori che,  prima dell’opera di Raffaello, hanno ammirato:  La conversione di Saulo di Caravaggio (2008- oltre 160.000), San Giovanni Battista di Leonardo da Vinci (2009 – 180.000), Donna allo specchio di Tiziano (2010 – oltre 190.000), l’Adorazione dei pastori e San Giuseppe falegname di Georges de La Tour (2011- 210.000) e Amore e Psiche stanti di Canova e Psyché et l’Amour di Gérard (2012 –  227.000).

Madonna di Foligno2

Durante il suo viaggio di ritorno verso la Pinacoteca dei Musei Vaticani, il capolavoro di Raffaello farà tappa a Foligno.
Dal 18 al 26 gennaio 2014, in collaborazione con i Musei Vaticani, il Comune e la Diocesi di Foligno, Eni riporterà la Madonna di Foligno nella Chiesa del Monastero di Sant’Anna, luogo che ospitò l’opera per 217 anni prima di essere requisita dai francesi che nel 1797 la portarono a Parigi.
Foligno internochiesa MonasteroSantanna 

La Madonna di Foligno fu trasferita nel 1565  al Monastero di Sant’Anna dalla Chiesa di Santa Maria  in Ara Coeli a Roma, per la quale era stata realizzata nel 1511-12.

Nel monastero si trovava suor Anna, nipote di  Sigismondo de’ Conti l folognate che aveva commissionato l’opera.
Dopo la requisizione e la successiva restituzione dell’opera da parte dei francesi, una serie di vicissitudini riportarono la Madonna di Foligno a Roma, nella città per cui era stata commissionata.
 
Grazie a Eni e ai Musei Vaticani viene esaudito il desiderio da tempo manifestato dalla città di Foligno di riavere, anche se per un breve periodo, il capolavoro di Raffaello la cui storia è tanto legata al suo territorio.
 L’iconografia del dipinto è ispirata a una storia narrata nella Legenda Aurea: nel giorno di Natale, la Vergine e il Bambino sarebbero apparsi ad Augusto, davanti al disco solare, circondati da angeli, e l’imperatore, rinunciando a farsi venerare come un dio, avrebbe riconosciuto la grandezza del Bambino e consacrato il luogo della visione alla Madonna.
La Madre e suo Figlio sono rappresentati nella parte superiore della pala, al di sotto, sulla terra, San Giovanni Battista, San Francesco, il committente e San Girolamo, considerato il primo segretario pontificio, partecipano alla visione.
L’armonia di linee e colori che governa la scena diviene dunque espressione dell’armonia celeste, dando forma all’invisibile.
In primo piano, un putto presenta all’osservatore una tabula ansata priva di iscrizione, il cui significato ha interessato a lungo gli studiosi.
Sullo sfondo sono rappresentati due fenomeni celesti che illuminano un centro abitato: un arcobaleno dai colori poco definiti e un corpo infuocato che precipita su una casa. madonna di Foligno3Quest’ultimo è stato variamente  interpretato come bombarda, cometa o meteorite, ma va ricondotto, con ogni probabilità, alla scampata morte di Sigismondo che fu all’origine dell’opera.

Il dipinto che vediamo oggi subì una delicatissima operazione di trasporto del colore dalla tavola alla tela, durante la sua permanenza a Parigi in età napoleonica. Questa operazione, considerata oggi fortemente invasiva, ha permesso però di conservare nel tempo questo capolavoro, giunto a noi intatto nella sua cromia originale.
Ancora oggi il capolavoro del maestro urbinate continua a godere di una popolarità sorprendente che fin dal Cinquecento ha portato viaggiatori, pellegrini e visitatori appassionati a contemplarne la sublime bellezza.

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