Condividi su facebook
Condividi su twitter

La decisione del consigliere Mauro Giorgi di abbandonare la maggioranza confluendo nel gruppo misto non stupisce nessuno e sostanzia quanto già nelle cose da tempo.
Due anni fa, alla costituzione della maggioranza per le elezioni amministrative, l’Italia dei Valori, partito di maggioranza sia a livello provinciale che regionale, chiese di essere parte anche della coalizione tuderte di centrosinistra e Giorgi ne divenne, per scelta dello stesso partito, candidato.
Una scelta che lasciò perplessi e che oggi trova conferma nella reiterata azione di Giorgi di rendersi autonomo. Il Giorgi non è, infatti, nuovo a simili imprese nel panorama politico tuderte: abbandonò l’esperienza dei Ds, poi quella del Pd, oggi quella della coalizione di centrosinistra.
Atteggiamento sempre uguale, di critica e disfattismo, alimentato dai vittimismi del Giorgi, che si candida ancora una volta ad essere l’uomo dei no: no al depuratore a Pian dei Mori, no al depuratore alla Cascianella, no al festival, no alle caserme in centro storico. No a tutto. Ovunque ci sia e ci sia stata una protesta Giorgi è sempre stato lì. Mai in un luogo di proposta.
Atteggiamento di fronte al quale ci dichiariamo nettamente opposti e non confondibili, essendo l’intera coalizione di centrosinistra al lavoro per rimuovere le condizioni di difficoltà oggi presenti con analisi, proposte e lavoro. Un lavoro che Giorgi non ha mai compiuto con noi.
Peregrina è ogni pretesa del Giorgi di sentirsi ancora uomo di sinistra, essendo stato, anche in tempi recenti, un ciambellano alla corte del centrodestra. Addetto cioè ad amministrare le proteste per conto di altri. Il fatto che durante il consiglio comunale del 27 febbraio, al termine della sua comunicazione di confluenza nel gruppo misto, l’intera opposizione gli abbia tributato un applauso caloroso ne è la prova lampante. La stessa opposizione alla quale Giorgi oggi nei fatti appartiene.
Chiaro il progetto di costituire con Claudio Serafini, Moreno Primieri, Floriano Pizzichini un fronte paragrillino di protesta e opposizione.
Siamo certi che i tuderti non sceglieranno mai di farsi governare da urlatori e protestatori di professione con il vizio, comune ai quattro, di passare di qua e di là in politica. Voltagabbana di ieri, di oggi e di domani.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter