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La nota dell’Ascom di Todi sui dati turistici dei primi due mesi dell’anno impone alcuni chiarimenti.
Non è intenzione di questa Amministrazione comunale lasciarsi andare a facili ottimismi soprattutto di questi tempi, ma non si può nemmeno accettare un atteggiamento negativo e pessimistico di chi per primo, associazioni di categoria ed operatori, dovrebbe collaborare e non assumere posizioni di contrapposizione.
I dati turistici non vengono inventati dall’Amministrazione comunale, ma sono i numeri che vengono comunicati mensilmente dagli operatori agli uffici competenti come previsto dalla normativa. L’Ascom smentisce i dati degli operatori e quindi smentisce se stessa.
Nel merito dei numeri, ad indicare Todi come una delle poche realtà che hanno segnato un aumento per arrivi e presenze nel 2013 rispetto all’anno precedente è stato lo stesso assessore regionale Fabrizio Bracco, nella conferenza stampa che si è tenuta il 17 febbraio scorso. Che Todi abbia riguadagnato una attrattiva superiore ad altre realtà è un dato che dovrebbe essere salutato positivamente dagli operatori e dall’Ascom, non come “toccasana” di tutti i mali, ma come segnale di speranza per una uscita possibile dall’angolo della crisi.
Risulta alquanto disdicevole il riferimento al mercato cinese, come metafora del turismo “mordi e fuggi”. Mentre la Cina viene considerata un mercato fondamentale per la ripresa della filiera turistica nazionale e regionale, a Todi, invece, non dovremmo considerarla una risorsa e la bolliamo qualunquisticamente dalle colonne dei giornali, come se nessuno ci leggesse!
Peraltro, i dati di presenze e arrivi tracciano soltanto quei turisti che permangono almeno una notte a Todi e fuorviante è il riferimento al turista che scende da un autobus, sosta in città mezz’ora e se ne va.
L’esame analitico dei dati testimonia che, anche senza il conteggio dei turisti provenienti dalla Cina, i primi due mesi del 2014 vedono aumentare sensibilmente arrivi e presenze rispetto allo stesso periodo del 2013. Questo è un motivo di soddisfazione da un lato e un pungolo a lavorare dall’altro. Todi può aumentare il suo mercato turistico. Questo è nei dati. Questo è a livello generale. Che poi ci possa essere qualche operatore che ha lavorato di meno, un mercato che offre meno margini di guadagno o che ci siano da eliminare le criticità che ancora esistono, a cominciare dall’aumento dei giorni di permanenza dei turisti in città, questo è un altro paio di maniche. L’Amministrazione rimane pronta a confrontarsi e a trovare soluzioni. Ma confutare i dati non si può. Distorcerli a danno della Città non si può. Comprendiamo le preoccupazioni e le difficoltà degli operatori, ma non se ne uscirà con la lamentela continua. Se ne uscirà con l’intelligenza collettiva, con nuovi progetti, come il biglietto unico integrato di visita della Città, che l’Amministrazione sta sperimentando in questi mesi, un nuovo ufficio di informazione turistica, un piano delle iniziative culturali ponderato ed all’altezza.
Non basterà chiaramente il ruolo dell’Amministrazione nella promozione. Sarà necessaria tutta la capacità imprenditoriale di ognuno per offrire Todi come meta turistica. Non dandosi sempre la “zappa sui piedi”.

 

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