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La partoanalgesia dà alle donne la possibilità di vivere serenamente un evento importante come il parto, e al tempo stesso costituisce un valido ausilio per il personale medico al fine di ridurre il tasso di cesarizzazione

“Con dolore partorirai figli”, così è scritto nella Genesi, ma in quel di Terni potrà non accadere.
Nell’ambito del progetto aziendale “ospedale senza dolore”, l’Azienda Ospedaliera S. Maria dal primo aprile ha attivato la parto-analgesia, un nuovo servizio dedicato a chi desidera affrontare ancora più serenamente l’esperienza del parto.
Il servizio sarà garantito tutti i giorni h24 e potrà contare su una equipe di anestesisti dedicata che si affiancherà alle altre figure professionali coinvolte in tutte le fasi dell’esperienza del parto: il ginecologo, l’ostetrica, gli infermieri, il neonatologo.
”Il servizio di partoanalgesia h24 – ha commentato il direttore generale Andrea Casciari – è uno degli obiettivi del 2014 che abbiamo già realizzato e si inserisce nei progetti aziendali di un ospedale senza dolore e a misura di donna.
Con questo nuovo servizio vogliamo garantire alle donne la possibilità di partorire in modo naturale e spontaneo ma, se vogliono, libere dal dolore, il tutto in piena sicurezza e con un’assistenza qualificata e continua.
La partoanalgesia offre alla paziente la possibilità di vivere serenamente un evento importante come il parto, e al tempo stesso costituisce un valido ausilio per il personale medico al fine di ridurre il tasso di cesarizzazione e, quindi, il ricorso al parto operativo chirurgico”. 

Infatti, per molte donne il dolore del parto può essere fonte di ansia e preoccupazione e può in qualche modo compromettere un evento importante e felice come la nascita di un figlio.
“In questi casi – ha spiegato Giampaolo Passalacqua, direttore della struttura complessa ospedaliera di di Ostetricia e Ginecologia –  sarà possibile utilizzare la tecnica di analgesia perimidollare o epidurale per controllare efficacemente il dolore con il fine di consentire alla donna di partorire in modo naturale e spontaneo.
Oltre a rispettare il personale grado di percezione e sopportazione del dolore della donna, la partoanalgesia è utile anche in altre situazioni ostetriche in cui è consigliabile ridurre lo stress provocato dal dolore del travaglio e del parto (malattie cardiovascolari, epilessia, miopia o distacco della retina…) senza necessariamente dover rinunciare al parto naturale. In questo senso, la partoanalgesia va a completare l’offerta del percorso nascita che comprende anche tecniche di analgesia naturale a libera scelta della donna”.

L’analgesia perimidollare è una tecnica molto consolidata, – ha precisato Lorenzina Bolli, responsabile della struttura complessa ospedaliera di Anestesia e Rianimazione – utilizza basse concentrazioni di anestetici locali e risponde a tre fondamentali requisiti: la sicurezza in quanto sia la tecnica sia il farmaco anestetico utilizzato non sono pericolosi né per la madre né per il nascituro e non compromettono l’allattamento materno, l’efficacia, in quanto è in grado di rendere le contrazioni percepite non dolorose senza compromettere i movimenti, e la flessibilità, in quanto è modulabile in funzione delle differenti fasi del travaglio. L’obiettivo fondamentale della parto-analgesia è la cosiddetta dissociazione algo-sensitivo-motoria: la gestante, cioè, percepisce le contrazioni senza dolore, ma è in grado di muoversi, di camminare e di spingere al momento opportuno”.

 Controindicazioni assolute all’analgesia perimidollare sono le malattie emorragiche, l’assunzione di farmaci anticoagulanti al momento della richiesta dell’analgesia, infezioni cutanee locali sulla schiena e rare situazioni patologiche evidenziate dall’anestesista all’atto della visita pre-parto o durante il travaglio.
Eventuali effetti collaterali legati a temporaneo prurito o cefalea, non compromettono la salute della madre e del figlio né l’allattamento materno

 Il nuovo servizio rientra nell’ambito del progetto di un ospedale senza dolore di cui ha parlato il direttore sanitario Leonardo Bartolucci.
Quello di Terni è un punto nascita di secondo livello che garantisce 1200 parti all’anno con un tasso di taglio cesareo del 29,5%, tasso ridotto del 4% negli ultimi anni.
L’azienda ospedaliera di Terni è tra i primi otto ospedali italiani in termini di appropriatezza del ricorso al taglio cesareo ed è nella rosa degli ospedali a misura di donna con due bollini rosa riconosciuti per il 2014-2015.
La struttura garantisce e favorisce il parto naturale e organizza incontri informativi mensili (il primo giovedì del mese alle ore 16,30) affinché la scelta delle donne rispetto alla  partoanalgesia sia consapevole e responsabile.

Nel Dipartimento materno infantile ternano è anche possibile prelevare il sangue cordonale per la donazione (eterologa) e la conservazione (autologa) delle cellule staminali.
Nel blocco travaglio-parto (tre sale travaglio parto singole e area dedicata all’assistenza e prime cure al neonato), la donna è libera di vivere l’esperienza del travaglio insieme al partner o ad altra persona di fiducia.
Sono garantite l’assistenza one-to-one con l’ostetrica, la sala operatoria dedicata per tutti i casi di emergenza/urgenza ostetrica e la presenza del neonatologo ad ogni parto 7 giorni su 7 h24. Inoltre sono favoriti  l’applicazione di tecniche di analgesia naturale (potenziamento delle risorse materne, tecniche di rilassamento ecc. ), l’attaccamento precoce al seno materno e il rooming-in.

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