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Noto per la sua attività di docente e biologo, pochi a Todi lo conoscono come pittore e scultore: sua l'opera per i 150 anni dell'Istituto Ciuffelli
danilo

Per le celebrazioni dei 150 anni dell’Istituto “Ciuffelli” di Todi – di cui la mostra “L’arte dei campi”, aperta fino all’8 giugno nei Palazzi Comunali, rappresenta una delle più vivide testimonianze – è stato lasciato un segno di quelli destinati a durare nel tempo segnando fisicamente l’importanza di certi anniversari.
Il riferimento è alla scultura che è stata inaugurata proprio all’ingresso della scuola, in prossimità del chiostro dell’ex monastero medievale di Montecristo, divenuto “Cittadella Agraria” nel 1883, vent’anni dopo l’istituzione della prima Colonia Agricola.
L’opera è firmata da Danilo Cerquaglia, artista tuderte particolarmente legato al Ciuffelli, per esserne stato allievo negli anni ’60 e poi per quasi 40 anni docente. Il suo è stato un atto di omaggio vero e proprio, carico di significati artistici, scientifici ed umani.

E’ stato lui stesso, alla presenza del Prefetto di Perugia e degli ultimi cinque Presidi dell’Istituto (tra cui l’attuale, Marcello Rinaldi, suo compagno di studi all’Agraria), a spiegare l’ispirazione che lo ha guidato, il senso dei segni e dei materiali utilizzati per dare corpo alla scultura, composta da due steli in ferro e ceramica raku che richiamano gli studi di genetica di Mendel (datati guarda caso 1864), la terra alla quale tutti viene da pensare quando si parla di agricoltura e due diverse fasi storiche della scuola.
“150 anni seminando conoscenza”: questo il titolo dell’opera, al cui svelamento hanno voluto essere presenti Auro e Celso Ceccobelli (con lui nella foto), ai quali Danilo Cerquaglia si è detto grato per averlo avviato alla tecnica raku e che rappresentano per lui un fondamentale riferimento.

Danilo Cerquaglia, 61 anni, biologo, come formazione artistica è un autodidatta. Ha sempre dipinto fin da giovane, anche se c’è stata una lunga pausa nella sua attività legata agli impegni professionali come docente e biologo.
Alla fine degli anni ’90, incuriosito dall’opera di Piero Dorazio, che ha conosciuto e frequentato per diversi anni, matura la sua ricerca verso l’astrazione, affascinato dalla scomposizione prismatica della luce attraverso cromatismi geometrico-spaziali, che vanno a volte oltre i confini della tela. Lo interessa lo studio della materia che manipola creando dei lavori di “intaglio” su superfici a volte solo monocromatiche.
All’inizio degli anni duemila ha cominciato la sua partecipazione a mostre e concorsi con una sempre più costante ed apprezzata attività artistica. Oggi si interessa con particolare attenzione all’antica tecnica Raku, sviluppando anche temi inerenti al mondo della biologia, come ben sintetizza la scultura dedicata ai 150 anni del “Ciuffelli”, posta all’ingresso di aule e laboratori anche per ricordare a tutti che le scuole possono e debbono saper educare al bello.

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