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Il campeggio in Umbria può contare su 15 mila posti letto, distribuiti in una quarantina di strutture, e un tasso di utilizzo medio di circa il 20%,
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Con i suoi circa 15 mila posti letto, distribuiti in una quarantina di strutture, e un  tasso di utilizzo medio di circa il 20%,  il settore del turismo all’aria aperta  rappresenta in Umbria una voce importantissima nel complesso della ricettività turistica.
Un segmento che vive tante difficoltà, ma guarda con fiducia all’estate, dopo i segnali  confortanti – finché il tempo ha retto, ma d’altro canto per i campeggi il tempo è determinante – che sono stati registrati in occasione dei ponti del 25 aprile e del 1° maggio.

“Con la prossima stagione estiva speriamo di imboccare finalmente la via della ripresa”, dichiara Monica Migliorati, appena confermata alla guida della Faita Umbria, il sindacato delle strutture all’aria aperta aderente a Confcommercio, che rappresenta praticamente  l’intera categoria.
Monica Migliorati è stata rieletta in occasione del rinnovo del Consiglio Faita, composto da Claudio Baldoni, Enrico Pazzaglia, Luca  Raiconi, Maria Luisa Spinuzza, Luca Urbani, Carlo Valeri.

“Nell’ambito dei piani strategici di promo-commercializzazione turistica che la Regione sta mettendo in campo – sottolinea la presidente –  chiediamo politiche di  sviluppo e azioni promozionali specifiche per il nostro comparto, rivolte in particolare al mercato del Nord Europa, che  rappresenta da sempre la quasi totalità della nostra  utenza e rimane il nostro target di riferimento, verso il quale potenziare gli strumenti di comunicazione e a cui indirizzare campagne che incentivino a scegliere l’Umbria”.
In questa prospettiva Faita-Confcommercio ha in programma la realizzazione di materiale promozionale rivolto soprattutto al mercato estero e alla partecipazione alle fiere di settore.

L’associazione sollecita  inoltre all’assessorato regionale al Turismo una rapida pubblicazione del  bando sulla riqualificazione delle strutture, preannunciato da tempo, perché, fa notare Migliorati, “le imprese del settore – data l’attività stagionale – devono essere messe nelle condizioni di poter progettare per tempo gli interventi”.

Ma Faita guarda anche in una prospettiva più ampia  al futuro del settore: per questo a fine stagione (settembre/ottobre) ha in programma l’organizzazione di un  momento di confronto – con esperti, rappresentanti delle istituzioni nazionali e locali, operatori del settore – sul turismo sostenibile. “In questo evento – conclude Monica Migliorati – vogliamo ribadire, se mai ce ne fosse bisogno, che  la salvaguardia del contesto ambientale e naturalistico è anche una nostra priorità, ma nel contempo che  la tutela di natura e ambiente deve essere  intesa in una chiave di sviluppo, e non come limite, come divieto.  Solo così dal turismo-verde potrà arrivare benessere per i nostri comprensori,  nuove prospettive per le nostre strutture, nuovi posti di lavoro per tante persone”.

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