Si sono svolte pochi giorni fa le elezioni per il rinnovo del Consiglio di Amministrazione della Comunanza Agraria di Massa Martana, Ente che gestisce una proprietà montana estesa per circa 740 ettari nel Comune di Massa Martana, costituita prevalentemente da boschi e pascoli.
La Comunanza è una istituzione che trae la sua origine fin dall’epoca medioevale, anche se la sua costituzione nella forma attuale risale al 1921.
Gli utenti della Comunanza Agraria, 437 iscritti residenti nel territorio comunale (uno per ogni famiglia), sono stati chiamati a rinnovare il Consiglio di Amministrazione per il quinquennio 2014/2019.
Si sono recati al voto 274 utenti (oltre il 62% degli aventi diritto) che hanno riconfermato alla guida dell’amministrazione il presidente uscente, il Perito Agrario Romano Filippucci, affiancato da quattro consiglieri: oltre ad Aurelio Ciarapica (Vice Presidente uscente) sono risultati eletti tre utenti che entrano per la prima volta in Consiglio: Giulio Baglioni, giovane neo laureato in Scienze Agrarie, Emiliano Becelli, Perito Agrario e dipendente di un’azienda agricola e Roberto Bagli, dipendente comunale.
Tutti i componenti del rinnovato Consiglio, che prestano la loro opera a titolo completamente gratuito, ringraziano gli elettori che hanno permesso la loro elezione, convinti che il ruolo di amministrare la proprietà collettiva dei Massetani sia importante e impegnativa.
Il Consiglio ritiene che grazie all’esperienza amministrativa delle persone già in carica e alle nuove professionalità elette verrà garantita un’efficace azione amministrativa e verranno eseguiti i lavori richiesti dagli utenti, anche con l’utilizzo di risorse economiche dedicate alla montagna da parte dell’Unione Europea tramite i bandi Regionali del nuovo Piano di Sviluppo Rurale.
In particolare l’attività programmata durante i prossimi cinque anni sarà incentrata ad agevolare, mediante la realizzazione e/o la manutenzione di opere, il soddisfacimento dei tre diritti di uso civico oggi esercitati e cioè:
il diritto di pascolo che permette di allevare allo stato brado il bestiame e consente di produrre carne di pregio, utilizzata direttamente dagli allevatori o negli agriturismi di loro proprietà;
il diritto di legnatico che permette di utilizzare i boschi del territorio e fornire ad ogni famiglia legname per il fabbisogno familiare di riscaldamento e ridurre i consumi energetici;
il diritto di raccolta dei tartufi che consente una integrazione del reddito proprio dei cavatori.
Inoltre si presterà massima attenzione anche alla gestione delle aree ricreative, dotate di tavoli, panche e camino che permettono alla popolazione di poter trascorrere momenti di svago all’aria aperta, in un ambiente salubre ed ai percorsi escursionistici presenti, facilmente percorribili a piedi, a cavallo o in mountain-bike.
La valorizzazione e l’uso consapevole di una risorsa collettiva quale è la montagna è oggi più che mai attuale; ciò che a prima vista può sembrare uno dei tanti enti “inutili”, assume invece una importanza significativa, in considerazione della superficie interessata, del risvolto ecologico, ambientale, economico e turistico.