Ci sono volute 208 vite spezzate nel 2013 (dai Inail che non tengono conto dei tanti non più assicurati) nei campi, con cifre in aumento rispetto al 2012 quando gli agricoltori che avevano perso la vita erano stati 179 e rappresentavano il 35,2 per cento degli incidenti mortali sul lavoro nel Paese.
Ci sono voluti innumerevoli articoli di stampa che segnalavano il problema e finalmente una buona notizia per la sicurezza in agricoltura, perché il settore maggiormente colpito dagli infortuni mortali, ha ottenuto lo stanziamento di 15 milioni e mezzo di euro su scala nazionale per l’adeguamento dei vecchi trattori.
probabilmente una cifra non sufficiente a risolvere il problema ma l’importante è iniziare e giustamente l’ Osservatorio Sicurezza sul Lavoro Vega Engineering see ne compiace:
Il contributo che verrà erogato, tramite l’Inail, in conto capitale, coprirà fino ad un massimo del 65 per cento dei costi sostenuti e documentati per l’adeguamento di un trattore agricolo.
La scadenza delle domande è alle 18.00 del 3 dicembre 2014
Nella maggior parte dei casi gli agricoltori, soprattutto ultrasessantenni, sono deceduti a causa del ribaltamento del proprio trattore, schiacciati o peggio ancora annegati nei fossati dei loro campi.
Una tragedia che si è drammaticamente evoluta negli ultimi tre anni.
Per il “ribaltamento di veicolo/mezzo in movimento”, infatti, i morti in agricoltura sono stati 124 nel 2013, 84 casi nel 2012, 101 nel 2011.
Nello specifico, molto spesso si tratta del ribaltamento di un trattore con 119 casi nel 2013 (su un totale di 130 casi avvenuti per ribaltamento), 79 casi nel 2012 (su un totale di 97 casi), 97 casi nel 2011 (su un totale di 121).
Spesso, confermano i dati, gli incidenti si verificano a causa dell’inadeguatezza dei vecchi mezzi agricoli utilizzati per lo svolgimento dell’attività, mezzi che non sono stati sottoposti ad adeguamenti e alle più recenti indicazioni di settore.