I progressi che sta compiendo il progetto, italiano, per la produzione massiva di energia a basso costo da eolico troposferico sono chiaramente rappresentati dalle foto .
Da una piccola ala, prodotto artigianale adatto per le attività di ricerca e validazione, non per una diffusione su ampia scala, si è passati a qualcosa di molto più grande che ora è impegnato a dare prova di quel che può fare.
Foto che segnano una tappa importante e apparentemente tempestiva, perché entro il 2015 la società ha il compito di installare 200 macchine per la produzione di energia elettrica destinata al più grande impianto al mondo di CCU (carbon capture&utilisation) per la cattura e conversione dell’anidride carbonica in fertilizzanti e combustibili di sintesi in Arabia Saudita.
Per questo tipo di energia, la disponibilità di un’ala di potenza è il principale fattore abilitante:
I kite sportivi sono realizzati in materiali molto leggeri ma non sono pensati per produrre grandi potenze.
Il concetto di ala di potenza non è mai esistito sul mercato fino ad oggi e tutti gli attori del settore eolico troposferico, dopo aver sperimentato con successo la produzione di energia fino a poche decine di kW da kite sportivi (per prima KiteGen già nel 2006), si sono trovati di fronte alla difficile scelta tra sviluppare un sistema di piccola potenza, magari mobile, per adattarsi alla disponibilità di kite da poche decine di kW, oppure progettare un’ala efficiente, leggera ma resistente in grado di resistere ai megawatt.
Questo dilemma ha ovviamente toccato anche KiteGen la quale ha effettuato la seconda scelta, che è apparsa obbligata poichè rinunciare alla power wing avrebbe significato auto relegarsi in una nicchia di sistemi di piccola taglia. Essendo il fattore di scala fondamentale nell’eolico troposferico, i sistemi di piccola taglia producono energia costosa e con poca speranza di competere, data la novità, con le fonti rinnovabili già presenti sul mercato ed ampiamente collaudate.
Il sistema Kitegen promette energia a circa 1 centesimo di Euro/KWh, ossia 10 volte in meno rispetto ai più economici sistemi di generazione da fonte fossile