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Una offerta aumentata del 25 per cento incomincia a dare i suoi frutti, anche nella Usl 1 e all'ospedale di Perugia, con vari cittadini che vengono invitati ad anticipare viste ed accertamenti.
CUP

Qualche risultato verso la diminuzione nella lunghezza delle liste d’attesa in sanità si incomincia a vedere, dopo l’impegno regionale e delle strutture sanitarie sia in provincia di Perugia che in quella di Terni.

Vari cittadini sono stati, infatti, chiamati dai Cup con l’invito ad anticipare visite ed accertamenti diagnostici; l’anticipo al momento è solo di sette – dieci giorni rispetto all’appuntamento iniziale, ma è già qualcosa che dà il segnale che il processo s’è avviato

Dopo il piano di abbattimento partito ad ottobre, “sono 350 i richiami effettuati dalla Usl Umbria 1 e 142 i pazienti nuovi presi in carico – ha affermato il Dg Legato – per una offerta aumentata del 25 per cento“.
“Il rapporto ospedale-territorio – ha osservato il dg dell’azienda ospedaliera di Perugia, Orlandi – è stato centrale in questi ultimi anni, ma l’afflusso dei cittadini più fragili in maniera non appropriata è ancora una costante“.

Secondo il direttore dell’Azienda ospedaliera perugina infatti è “sull’appropriatezza, sulla richiesta appropriata delle cure, che bisogna concentrarci”.
“La situazione – ha proseguito Orlandi – non è drammatica ma dobbiamo cercare di ridurre ulteriormente le liste di attesa
“.
Insomma, per Orlandi è fondamentale mantenere “alta la guardia” lavorando sempre “sull’appropriatezza” grazie alla collaborazione dei medici di base.

Chiediamo ai cittadini che non sono in condizioni di rispondere alla convocazione della struttura per effettuare l’esame – ha infine dichiarato –, di provvedere alla disdetta, cosi come avviene per la prenotazione di treni, aerei, alberghi. Con la differenza che in quei casi si paga la caparra”.
“Da noi non siamo ancora a questo punto ma deve prevalere il senso civico”, ha concluso Orlandi.

Oltre che sui primi risultati dell’abbattimento delle liste di attesa è stato sull’assistenza ai pazienti cronici anziani, con conseguente sovraffollamento dei ricoveri ospedalieri, che s’è parlato stamani a Perugia tra i direttori generali dell’Azienda ospedaliera di Perugia e dell’Usl Umbria 1, Walter Orlandi e Giuseppe Legato,che hanno annunciato anche un nuovo progetto “innovativo” di integrazione tra azienda ospedaliera e azienda territoriale.

L’incontro, presenti anche i direttori dei Dipartimenti del S.Maria della Misericordia ed i Direttori sanitari delle due aziende è avvenuto nel salone d’onore di palazzo Donini ed è stato incentrato sul progetto di integrazione  “che non inizia oggi perché già attivo a Branca e Città di Castello, ma che si rafforza con l’Ospedale di Perugia” e che partirà nei primi mesi del 2015, attraverso residenze sanitarie assistite (RSA), che potranno contare in totale su 148 posti letto per anziani e con la costituzione di un nuovo reparto a gestione infermieristica per quei pazienti non in fase acuta, con una disponibilità di circa 60 letti

Sarà dunque la Usl Umbria 1 a farsi carico dei posti letto per questo “modello assistenziale assolutamente innovativo”, così definito da Giuseppe Legato, che può contare anche di ulteriori 60 posti, “una parte – ha detto Orlandi – sempre a gestione Usl e una parte a gestione dell’Azienda ospedaliera di Perugia”.

Obiettivo, per il direttore dell’Azienda Ospedaliera, “è quello di annullare i posti letto nei corridoi”. “Non è un un fenomeno decoroso ma non è nemmeno una situazione  tragica, come a volte è stata rappresentata, anche perché la normalità arriva in poche ore o al massimo in 24-48 ore nei periodi di maggiore affollamento “,  ha aggiunto Orlandi.

Il direttore dell’Usl Umbria 1 ha poi sottolineato che “anche oggi è possibile parlare di investimenti, nuovi progetti e servizi perché le aziende sanitarie della Regione Umbria  chiuderanno i propri bilanci  in sostanziale equilibrio di gestione”.

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