Secondo quanto comunica il Movimento 5Stelle, sono oltre 2mila le adesioni raccolte in Umbria al “Firma Day” per l’uscita dell’Italia dall’euro. Gazebo e banchetti sono stati allestiti tra sabato 13 e domenica 14 dicembre nelle maggiori piazze regionali, da Perugia a Terni.
“Siamo molto soddisfatti del risultato raggiunto – commenta il deputato cinque stelle Filippo Gallinella – abbiamo chiesto ai cittadini di esprimersi e gli umbri hanno risposto con una grande partecipazione. Prova ne è la raccolta firme che nella giornata di massima mobilitazione, nel giorno di Santa Lucia, ha superato quota 2mila adesioni.
Il Firma Day del 13 e 14 dicembre è stata l’occasione per ridare la parola a chi è strangolato dalla crisi economica ed è deluso dal malaffare politico.
Il risultato ottenuto ci spinge ad andare avanti per questa strada. Siamo convinti che tra le soluzioni per uscire dalla recessione ci sia il ritorno alla sovranità monetaria. Leva per rilanciare le nostre esportazioni e per non soggiacere più ai diktat dell’austerity”.
Propositi rispettabilissimi che evidenziano come l’uscita dall’euro è vista come presupposto per una bella svalutazione della moneta.
Soluzione che da sempre hanno visto nei loro sogni coloro che hanno le loro sostanze all’estero o nei beni rifugio o che hanno una bella dose di debiti da pagare.
Gli unici che andranno a rimetterci saranno i percettori di stipendi e pensioni, che non sono certo garantiti da una “scala mobile” dall’inevitabile aumento dell’inflazione ed in genere tutti i consumatori.
Sarà questa dunque la “soluzione finale” per trasformare tutti gli italiani in “cinesi”, salari reali con cui si potrà comprare sempre meno a meno di lavorare per 12 o più ore al giorno.
Probabilmente quelli che hanno firmato sono giovani o non ricordano che per esempio in Italia, nel periodo Novembre-1973 Novembre-1974, il dato dell’inflazione raggiunse il bel valore del 25,2%.
Fortunatamente c’era la scala mobile, che mitigò in parte l’impatto e non si raggiunse il dramma vissuto nella Repubblica di Weimer, che precedette e per molti provocò l’avvento di Hitler, quando i salari venivano pagati ogni giorno, perché quello successivo i prezzi sarebbero saliti oltre il 100%, e sui francobolli si stampigliava a mano un nuovo valore ogni dì.
Un dramma che ha scottato – non si dimentichi che l’origine di tutto fu l’immenso debito (toh chi si rivede!) che la Germania aveva col resto del mondo, sia pure per danni di guerra (14-18) – i tedeschi i quali, memori dei danni non vogliono certo ricaderci, per cui la concorrenzialità sui mercati internazionali non la vogliono perseguire con scorciatoie pericolose, ma anzi additare i pericoli: alto debito ed alta inflazione, da cui cercare di stare lontani e magari concentrasi sulla riduzione delle ruberie, degli sprechi, delle complicazioni inutili e delle sole chiacchiere