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La terza Commissione del Consiglio regionale dell'Umbria si è adeguata al parere negativo espresso dal dirigente del servizio programmazione sociosanitaria – malattie rare
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La Sensibilità Chimica Multipla (MCS) è una malattia che pochi conoscono e che la maggior parte dei medici riconosce con difficoltà.
La malattia si caratterizza infatti per una serie di sintomi differenti, che possono colpire ogni organo, e le sue manifestazioni sono estremamente differenti da persona a persona e infatti il nome stesso dato alla patologia è piuttosto generico

Attualmente la patologia non è inserita tra quelle riconosciute come esenti dal nostro sistema sanitario nazionale tuttavia alcune regioni – per l’esattezza Toscana, Emilia Romagna e Abruzzo, nonché più recentemente il Veneto – grazie all’autonomia in materia, hanno dato alla malattia questo riconoscimento.

Per il prof. Giuseppe Genovesi medico specialista in endocrinologia, psichiatria e immunologia e ricercatore presso il Policlinico Umberto I di Roma, uno tra i primi a studiare la patologi , in Italia le persone affette da sensibilità chimica multipla siano circa 1 milione ma solo quindicimila, circa l’uno virgola cinque per cento del totale, sanno di esserne affette.
Altri specialisti che in Italia si sono particolarmente distinti negli studi su questa malattia sono il prof. Alessio e il Prof. R. Lucchini degli Spedali Riuniti di Brescia, il Prof. Tirelli, direttore del Centro Oncologico di Aviano, il dott. Cipolla dell’Ospedale S.Orsola Malpighi di Bologna, il Prof. Carrer dell’Università di Milano, il dott. Arcangeli e il dott. Rossi dell’Ospedale Careggi di Firenze.

Queste realtà e questi studi non sono tuttavia in grado di convincere la Direzione Regionale di Sanità ed il Consiglio Regionale dell’Umbria
Tornerà, infatti,  in Aula per il voto dell’Assemblea legislativa la proposta di legge dei consiglieri De Sio, Lignani Marchesani e Zaffini (FDI) che mira al riconoscimento della Sensibilità chimica multipla (Mcs) quale patologia rara, ma con il parere non favorevole della Terza commissione.

Durante la discussione è emerso che “non ci sono gli elementi oggettivi, scientifici, per inserire la malattia nell’elenco di quelle definite rare e non ci sono quindi le condizioni per poter legiferare”.
La proposta di legge mira al riconoscimento della Sensibilità chimica multipla (Mcs) quale patologia rara, prevedendone l’inserimento nell’ambito della organizzazione del servizio sanitario regionale, con strumenti e iniziative per la diagnosi e le cure.

Nel passaggio in Terza Commissione,  conclusosi con parere non favorevole, si sono espressi  a favore i consiglieri Stufara (Prc-FdS) e Brutti (Idv), ma si sono astenuti Buconi (Psi), Smacchi, Mariotti e Cintioli (Pd)
La decisione è arrivata dopo il parere, espresso in Commissione qualche giorno fa, del dirigente del servizio programmazione sociosanitaria – malattie rare, Gianni Giovannini, il quale ha rilevato la difficoltà di inquadramento fra le malattie rare secondo le postulazioni scientifiche a livello nazionale: “E’ un coacervo di sintomatologie – aveva detto – ma mancano gli indispensabili elementi oggettivi per riconoscerla come malattia rara. Non ci sono le condizioni per poter legiferare”.
 
Dopo la discussione, il presidente della Commissione, Massimo Buconi, ha ipotizzato una risoluzione che permetta di individuare un centro di riferimento per i pazienti, che consenta loro di accedere al servizio sanitario con il massimo grado possibile di sicurezza.
I malati, infatti, non possono avere contatti nemmeno con un generico ambiente ospedaliero e luoghi molto frequentati o esposti all’influsso di agenti chimici, stante la possibilità di un peggioramento delle condizioni di salute.

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