Sono stato in questi giorni nel parco di Porta Fratta (o Amerina) realizzato nell’ambito dei lavori del PUC 2 dove, nell’agosto del 2010, durante gli interventi avvenne l’importante rinvenimento archeologico di un singolare pozzo di epoca romana. Come accertato dalla Sovrintendenza si trattava di un “fulgur conditum”, una vera e propria sepoltura di un fulmine, caratteristico rituale italico, collegato alla liturgia etrusca dei “libri fulgurales”, nel corso del quale i sacerdoti addetti recitavano l’espiazione, cioè pulivano il luogo colpito ed eliminavano le tracce del fulmine, sotterrando gli oggetti che quest’ultimo aveva trafitto e frantumato, recintandolo e consacrandolo.
Di particolare interesse era l’iscrizione (fulgur conditum) sulle lastre che coprivano la sepoltura del fulmine, nel quale erano stati sepolti gli elementi di rivestimento in marmo di un monumento, probabilmente funerario e i cui dati epigrafici dell’iscrizione riportano ad avanzata epoca imperiale.
La scoperta rivestì un particolare interesse poiché rari sono gli esempi relativi a questo rituale, praticato fin dall’età del Ferro.
Pertanto, di intesa con la Sovrintendenza, l’Amministrazione comunale dell’epoca realizzò un recinto che proteggesse e mettesse in risalto l’importante sito, con l’accordo di ricollocare in loco una copia della copertura recante l’iscrizione.
Purtroppo, invece, ho dovuto constatare non solo la mancata realizzazione e posa in opera delle lastre lastra di marmo, ma addirittura l’assenza di qualsiasi targa di riferimento, oltre al completo abbandono del sito con la ghiaia che copre il perimetro del monumento, che spesso diviene ricettacolo di carte e rifiuti vari.
Stante ciò, ritenendo che tale opera di restauro debba avere il giusto completamento, il sottoscritto interpella il Sindaco affinché:
1) Voglia disporre per una maggiore attenzione nella cura e manutenzione del prezioso sito archeologico, facendolo ripulire periodicamente;
2) Valuti la predisposizione di una apposita didascalia che indichi, ai cittadini e turisti fruitori del parco, l’origine ed il significato dell’opera;
3) Si interessi alla realizzazione delle copie dei marmi di copertura del pozzo romano recante l’iscrizione fulgur conditum;
4) Riferisca, comunque, se è intenzione dell’Amministrazione procedere o meno con il completamento del progetto di restauro e ripristino del sito, con la copia del coperchio del tempietto.
- Moreno Primieri - capogruppo Forza Italia Todi
- 14 Marzo 2015
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