Condividi su facebook
Condividi su twitter
Misure antidumping dell'UE nei confronti delle importazioni di prodotti piatti di acciaio inossidabile laminati a freddo (SSCR) da Cina e Taiwan
terni-acciaierie

La Commissione europea ha imposto dazi antidumping provvisori fino al 25,2% sulle importazioni di SSCR dalla Repubblica Popolare Cinese e fino al 12,0% sulle importazioni da Taiwan, in seguito alla denuncia che è stata presentata da EUROFER nel maggio 2014.

La Commissione ha confermato che le importazioni di SSCR dalla Cina e da Taiwan sono state vendute a prezzi di dumping e hanno causato un danno significativo all’industria dell’acciaio inossidabile UE.
Le importazioni dalla Cina e da Taiwan sono cresciute del 70% tra il 2010 e il 2013 e la loro quota nel mercato comunitario è aumentata del 64% nello stesso periodo.
Con un margine medio di sottoquotazione del prezzo europeo pari al 10,5%, la crescita delle importazioni oggetto di dumping da parte di Cina e Taiwan non ha consentito all’industria europea di mantenere la sua quota di mercato o diventare remunerativa.
Inoltre, la pressione di queste importazioni è peggiorata drammaticamente nel 2014 con una crescita dei volumi di oltre il 200% e un’espansione della quota di mercato del 180% rispetto al 2010.
 
“La decisione della Commissione europea di imporre per un periodo di sei mesi dazi antidumping ad una serie di prodotti di acciaio inossidabile provenienti dalla Cina e da Taiwan va nella direzione che da sempre avevamo auspicato, e ci auguriamo che la Commissione possa rendere il provvedimento stabile nel tempo”.
E’ quanto affermato dalla presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, che sottolinea inoltre come “già all’epoca della vicenda AST-Outokumpu come sistema istituzionale umbro avevamo sollecitato provvedimenti della Commissione Europea che salvaguardassero le produzioni di acciaio europee, e segnatamente l’industria siderurgica europea e con essa quella italiana e di Terni.
Misure che in presenza di un mercato globalizzato dell’acciaio avrebbero rappresentato anche un argine a forme e fenomeni anomali di concorrenza industriale”.
 
“Si tratta, dunque – ha aggiunto Marini –  di un provvedimento importante, non certo ispirato da logiche di protezionismo, ma da una necessità di salvaguardare anche la qualità ambientale e dell’alimentazione, visto che molte delle produzioni di acciaio inox sono destinate proprio all’uso alimentare”.
La presidente Marini, infine, ha ricordato come tale provvedimento sia stato anche oggetto di un confronto “sempre leale e positivo che in questi anni abbiamo sviluppato con gli stessi parlamentari italiani eletti al Parlamento europeo”.

Anche EUROFER, ovviamente,  accoglie con favore le misure antidumping dell’UE nei confronti delle importazioni di prodotti piatti di acciaio inossidabile laminati a freddo (SSCR) da Cina e Taiwan:
“Siamo lieti che la nuova Commissione si stia adoperando per porre rimedio a pratiche commerciali sleali. EUROFER ha sempre sostenuto che garantire condizioni eque di concorrenza a livello internazionale deve rientrare nel nuovo quadro di politica industriale dell’UE. L’imposizione di queste misure correttive da parte della Commissione non limiterà la concorrenza sul mercato comunitario.
Infatti, oltre alle vendite dei produttori comunitari, che hanno sufficienti capacità e sono in grado di fornire l’intera gamma di prodotti, vi è abbondanza di offerta da altri paesi non comunitari non soggetti a queste misure commerciali. Cina e Taiwan saranno anche in grado di continuare a rifornire i propri clienti in caso di vendita a condizioni non pregiudizievoli.”

“Questo aumento delle importazioni non ha alcun rapporto con l’evoluzione del consumo del mercato comunitario. La radice del problema risiede nelle enormi capacità produttive che si sono sviluppate in Cina. Tali capacità hanno in gran parte superato la capacità del mercato locale e non possono essere assorbite a livello nazionale. Taiwan ha anche un problema di sovraccapacità strutturale. Negli ultimi anni, l’industria dell’acciaio inossidabile dell’UE ha compiuto sforzi gravosi per ristrutturare, per ridurre sovraccapacità, per migliorare le sue prestazioni e per mantenersi competitiva a livello mondiale. Ma allo stesso tempo, la Cina ha sovvenzionato la propria industria dell’acciaio inossidabile che ora sta invadendo il mercato globale e sta alterando i flussi commerciali. Non è ammissibile che i nostri sforzi siano vanificati da un aumento delle importazioni sleali”, afferma il direttore generale EUROFER Axel Eggert.

Dal 14 agosto 2014, la Commissione europea sta anche conducendo un’inchiesta antisovvenzioni contro le importazioni SSCR dalla Cina e i risultati provvisori dovrebbero essere resi noti entro due mesi.

 

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter