1200 migranti arrivati martedì scorso in Italia ora sono stati trasferiti a Milano, Firenze ed in Umbria
La fuga dalle zone di guerra, carestia, malattie tutte cose in cui il nord del mondo ha le sue belle responsabilità è inarrestabile e non si vede all’orizzonte alcun piano serio, che comunque sarebbe a lungo termine, per rimuovere le condizioni che la provocano.
Anche in Umbria quindi arriveranno nuovi profughi che, come al solito, saranno accolti nel modo solito: presi in carico, cioè da varie organizzazioni ed associazioni che per ciascun profugo riceveranno dallo Stato un compenso, intorno ai 40 euro pro die, per provvedere al loro alloggio, pulizia cibo e prestazioni accessorie.
Una cifra che si presta a polemiche visto che un pensionato al minimo in Italia riceve circa un terzo di quella somma
I profughi quindi porteranno lavoro soprattutto per italiani, ma c’è il rischio – ne abbiamo avuti esempi anche a Todi – che da profughi si trasformino in “sbandati” perché il vecchio detto “ l’ozio è padre dei vizi” non ha mai trovato smentite.
Quindi forse è il tempo di pensare ad un modo diverso di fare assistenza, cominciando magari col lasciare ai profughi l’onore – onere di rifarsi il letto, pulire gli ambienti, smistare la spazzatura, farsi da mangiare secondo le proprie usanze da soli.
Così almeno una parte del tempo i migranti avranno cosa fare e non è detto che, se gli italiani saranno sufficientemente intelligenti, come hanno dimostrato essere quelli della Comunità di vita solidale “Vivere e Lavorare Insieme” di Pantalla di Todi e Gualdo Cattaneo, i profughi possano diventare del tutto o in gran parte autosufficienti procurandosi col loro lavoro anche i generi alimentari e non che occorrono per la loro vita, senza gravare più di tanto sullo Stato, come fa la Comunità che nulla ha mai chiesto, dimostrando che “Si Può Fare!”