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Olivi, viti, alberi da frutto, aiuole, giochi e tanta cura di mamme e papà per l'area verde della elementare di Porta Fratta
foto porta fratta parte corte

Li avevamo lasciati mesi fa impegnati nella manutenzione della scuola dei loro figli. Li ritroviamo a fine anno con la scuola trasformata in un parco-giardino.  Loro sono i papà e le mamme, la scuola è il plesso delle elementari di Porta Fratta.

Dopo le attività iniziate a marzo, il gruppo di volenterosi genitori – una ventina, soprattutto delle classi prime, spronati dal rappresentante di classe Massimiliano Scimmi, ma anche alcuni delle quinte –  ha continuano a lavorare alla cura delle aree esterne, stimolato da una disponibilità di spazi e da una collocazione del plesso particolarmente felice, incastonato com’è nel centro storico, a stretto contatto visivo con le mura urbiche, il tempio della Consolazione, i campanili di Santa Maria e di San Fortunato.

E così, dopo aver riverniciato le ringhiere, ripulito la corte scolastica e tagliato con regolarità l’erba, si è dato corso alla riqualificazione del terreno circostante.
In accordo con la dirigenza scolastica, con le maestre e con il Comune, i genitori si sono organizzati, ideando e realizzando la trasformazione di spazi anonimi e trascurati in un piccolo parco ludico-didattico. Non sono mancati casi in cui qualcuno, non potendo prestare la manodopera, ha fornito piante o materiali.

L’elenco di quanto fatto è sorprendente. Grazie anche alla collaborazione della fattoria didattica dell’Istituto Agrario sono state messe a dimora, coinvolgendo gli stessi bambini, alcune piante di olivo (offerte da una mamma) e un piccolo filare di viti, peraltro di varietà locali antiche.
Poco lontano le classi hanno piantato degli alberi da frutto, anche questi di varietà rare recuperate dal Parco 3A, occasione che ha fornito l’occasione anche per una lezione sulla biodiversità.

Una scarpata abbandonata, grazie a tufi e terriccio, è diventata una serie di otto aiuole-cassoni pieni di fiori colorati che dal prossimo anno potranno fungere da orti e trasformarsi anche in piccole serre.
I genitori hanno poi costruito il gioco della campana, messo delle panchine, dei cestini portarifiuti e sistemato il campetto polivalente con la rete da tennis/pallavolo.

Le maestre sono potute tornare a portare i bambini all’esterno con più frequenza e maggiori stimoli, tanto che il saggio teatrale di fine anno si dovrebbe poter tenere, tempo permettendo, non più in trasferta ma nell’area verde della scuola, dove i piccoli studenti si occupano della cura di piante e fiori.

I lavori promossi dai genitori dei bambini delle primi classi proseguono, con il coinvolgimento di sempre più volontari, tra l’apprezzamento anche degli abitanti del rione, per i quali quello spazio potrà tornare a rappresentare un polmone.

Ci sono altre aree contigue da recuperare e riqualificare. Anche l’antica torre medievale, che svetta inutilizzata sopra le aule, è diventata un obiettivo ambizioso della comunità scolastica: farla diventare una estensione a servizio di attività didattiche integrative.

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