Condividi su facebook
Condividi su twitter

Ormai si è sbriciolato sotto i colpi della crisi il modello “mattone” come investimento che non tradiva mai. Finiti i guadagni restano però le tasse. Come ipotizzato da tempo il prg di Todi, adottato nel 2002 e varato definitivamente nel 2005, ha agevolato le speculazioni dei grandi gruppi e illuso i piccoli proprietari che oggi si trovano sul groppone l’IMU, la TASI e la denuncia dei redditi per aree edificabili non più appetibili.
Oltre al fallimento di una pianificazione scellerata, che anziché tener conto di un modello di sviluppo della città e del territorio si è piegata ad esigenze affaristiche del tempo, oggi dobbiamo anche registrare un uso distorto dello strumento urbanistico vigente che, nel nome di un falso interesse pubblico, lo si ritiene immodificabile per continuare a incassare le tasse.
Tuttavia, chi amministra deve avere presenti le difficili condizioni economiche e lo stallo in cui si trova l’edilizia oggi. Una situazione che non è possibile ignorare e che il Comune di Todi deve affrontare seguendo le indicazioni dei cittadini che chiedono la riduzione delle aree edificabili o la retrocessione totale delle stesse. Pertanto, spero che a breve il Sindaco dia una risposta all’interrogazione del 6 giungo scorso, avanzata proprio per conoscere le intenzioni dell’amministrazione sulle oltre 100 istanze di retrocessione da aree edificabili ad agricole.
In una situazione del genere, con il minimo sforzo, il comune dovrebbe esaminare celermente le domande di retrocessione ed accoglierle, laddove possibile, con una variante al prg.
Chiaramente, una amministrazione seria e che avesse a cuore gli interessi dei cittadini, si porrebbe la necessità di approntare un bando pubblico esteso a tutti, in cui raccogliere le richieste di riduzione dell’edificabilità o di retrocessione del diritto di edificare. Tempi stimati tre mesi tra pubblicazione, istruttoria e approvazione. Obiettivo evitare il continuo strangolamento dei cittadini, limitare il consumo del suolo e contenere il dimensionamento del vigente prg.
Il dubbio costante è che che ciò sia compreso dal Sindaco di Todi, il quale continua a considerare i cittadini il bancomat del comune.

condividi su:

Condividi su facebook
Condividi su twitter