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Ho avuto modo di leggere solo oggi la “smentita” che Vi ha inviata il sindaco di Fratta Todina per la discarica sul Faena.
La signora in questione se non riconosce il territorio che per la terza volta “amministra”sarebbe utile che facesse una ricognizione per vedere- de visu- la situazione penosa del torrente Faena ,così ridotto grazie all’oculate amministrazioni comunali di Fratta Todina e Monte Castello di Vibio che per decenni hanno usato le rive destra e sinistra
del torrente come discariche per poi ricoprirle,non pensando che il torrente nel suo continuo evolversi avrebbe un giorno non solo riportato alla luce tali discariche, ma proprio per la INCOERENZA dei materiali costituenti le stesse, distrutte le rive. Ad ogni piena i rifiuti accumulati negli anni vengono trascinati a valle ed arrivano fino al Tevere !! Terza foto.
Vi allego anche due foto che testimoniano quanto Vi ho già denunciato lo scorso 27 Maggio,che fanno capire quanto sia vera la “smentita” del sindaco. Si vede la mia casa e la distruzione della riva sinistra dove sorge l’immobile.

faena 1bis

faena2
Per quanto riguarda la “comunicazione per emergenza ambientale” delle discariche, l’autocertificazione del 2013 del comune è del tutto irrilevante dal momento che la “mancanza di necessità di bonifica del sito” riguardava solo l’aspetto igienico –sanitario della zona usata diversi anni fa, ma non riguardava la natura dei materiali estremamente eterogenei ed incoerenti che hanno favorito la distruzione delle rive.
Con la suddetta comunicazione il sindaco si contraddice totalmente con quanto riportato nella prima parte della comunicazione a Voi inviata !!!
La “smentita” si contraddice poi in quanto se il mulino fu ricostruito dopo la piena del 1937 ,quando nel 1992 fu iniziata la “ristrutturazione” a detta dello stesso sindaco: Restavano le strutture verticali in pietra!!!
In ogni caso dare la licenza di costruzione su una zona con il precedente del 1937 ,ai fini della sicurezza non andava concessa!!!
La signora con nonchalance tipica politichese non accenna minimamente al problema della fognatura ed al parere favorevole espresso dal comune per la costruzione da parte di Umbra Acque
di un depuratore a 35 metri dalla mia abitazione,quando la legge impone un limite minimo di cento metri. Fra l’altro il comune quando nel 1992 diede le prime licenze per la “ristrutturazione”
si è completamente dimenticato che a 25 metri era stato costruito fin dagli anni 70 un collettore fognario che senza nessuna forma di depurazione scaricava ( E continua a scaricare) i liquami nell’alveo del torrente.
La tutela di problemi igienici –sanitari sono stati completamente dimenticati !! Le ultime tre foto allegate dimostrano che l’alveo in assenza di acqua è una FOGNA A CIELO APERTO.

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