I cacciatori umbri hanno, per almeno una quindicina d’anni, la prospettiva di portarsi a casa molta carne di cinghiale, ogni anno sempre di più, poi bisognerà vedere se, come previsto da alcuni, il sole ci darà una mano a raffreddare la temperatura
Secondo ricercatori dell’università di Medicina veterinaria di Vienna, che hanno analizzato i dati sulla presenza di questi animali nell’ultimo secolo e li hanno messi a confronto con temperature e precipitazioni, il numero di cinghiali in Europa è in crescita costante dagli anni Ottanta, e la causa potrebbe essere l’aumento delle temperature dovuto al cambiamento climatico.
Le temperature miti in inverno favorirebbero la riproduzione e la sopravvivenza anche dei cuccioli mentre ghiande e faggina, negli ultimi anni, forse in conseguenza dell’aumento delle temperature, querce e faggi stanno producendo frutti, di cui si alimentano i cinghiali, in modo più abbondante.
Aumenteranno ovviamente i danni alle colture agricole, gli incidenti dovuti a l’attraversamento di strade da parte degli animali ed anche gli scontri fisici tra uomo e cinghiali