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Nel primo santuario al mondo dedicato all'amore misericordioso, intitolato alla Beata Madre Speranza, la Porta Santa sarà aperta domenica 13 dicembre 2015 alle 16; la chiusura domenica 13 novembre 2016, stesso orario.
Collevalenza santuario

Come già annunciato, anche nel Santuario di Collevalenza si aprirà la Porta Santa in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia indetto da Papa Francesco.
Un evento che per la media valle del Tevere e l’Umbria assume un particolare significato, alla luce del fatto che il Santuario nei pressi di Todi è proprio dedicato all’amore misericordioso.

L’evento è stato oggetto di una conferenza stampa aperta dal Prof. Antonio Colasanto.
Gli sono accanto il vescovo Mons. Benedetto Tuzia e P. Aurelio Pérez, Superiore Generale dei Figli dell’Amore Misericordioso.

Torniamo a varcare una porta santa ridando peso e nobiltà a un concetto come la misericordia, considerato spesso debole da un cultura intrisa di atteggiamenti forti.
Quasi come se la misericordia potesse impoverire questa apparente verità.
In questo ultimo periodo, grazie anche a Papa Francesco, c’è stata una rivalutazione che ha portato a dire che la virtù della misericordia è l’architrave della fede, vita stessa della Chiesa”.

Ha esordito così monsignor Benedetto Tuzia, vescovo dalla Diocesi di Orvieto-Todi, nel presentare sabato 12 settembre presso il Santuario di Collevalenza, il Giubileo Straordinario della Misericordia, fortemente voluto dal pontefice, che per la prima volta nella storia dei giubilei offre la possibilità di aprire la porta santa anche nelle singole diocesi.

E che, ancora una volta, trova in quella di Orvieto-Todi, un terreno fertile. Qui, infatti, è stato da poco salutato come “un tempo di grazia” il biennio giubilare concesso da Benedetto XVI in occasione del 750esimo anniversario del miracolo eucaristico e della promulgazione, l’anno successivo, della Bolla Transiturus con cui Urbano IV istituì per la Chiesa universale la festa del Corpus Domini.

È proprio nel primo santuario al mondo dedicato all’amore misericordioso, intitolato alla Beata Madre Speranza che ha speso la sua vita “nell’annuncio urgente dell’Amore immenso di Dio per ogni creatura, anche la più peccatrice e perversa, e in opere concrete di misericordia verso i più bisognosi”, che il vescovo aprirà domenica 13 dicembre 2015 alle 16 la porta santa dell’anno giubilare per poi richiuderla, domenica 13 novembre 2016, stesso orario.

In questa diocesi – ha spiegato Tuzia – abbiamo il privilegio di avere un luogo così particolare che parla di misericordia, come il santuario che lo annuncia già nel nome.
Un polmone spirituale per l’intero territorio dove si respira l’insegnamento di chi lo ha ispirato e di chi oggi ne prosegue la missione”.

Primo gesto di misericordia, dunque, l’apertura della porta santa.
Luogo privilegiato sarà il santuario ma l’annuncio arriverà anche nelle parrocchie.

Laici e religiosi andranno, infatti, di famiglia in famiglia a recapitare l’opuscolo attualmente in stampa contenente il Vangelo di Luca e alcuni spunti per il giubileo che sarà consegnato entro Natale.
Attesi, poi, i pellegrinaggi vicariali al Santuario e le celebrazioni dei giubilei delle Caritas parrocchiali e delle opere caritative, di ragazzi e bambini, quelli parrocchiali, della Regione Ecclesiastica Umbra e dei detenuti.

“Scoprire che l’amore misericordioso di Dio è la forza più grande – ha sottolineato padre Aurelio Pérez, superiore generale dei Figli dell’Amore Misericordioso – è un’intuizione che si fa annuncio esplicito, quello di una porta spalancata per tutti.
Siamo lieti che il giubileo venga aperto in questo santuario.
È un doppio riconoscimento all’opera di Madre Speranza. Prevediamo moltissima gente, l’augurio è che non rimanga solo un grande evento ma che parli realmente al cuore delle persone”.

Le opere di misericordia non sono solo quelle spirituali ma si sostanziano attraverso testimonianze concrete.
L’alloggio dei pellegrini è una di quelle individuate, accanto alla visita ai carcerati.
E poi: dar da mangiare agli affamati, consolare gli afflitti e visitare gli ammalati.
Segni giubilari che interesseranno l’intera diocesi.

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