Sicuramente le persone che hanno necessità di entrare in contatto con il Servizio Sanitario Regionale avrebbero bisogno di qualche semplificazione nei rapporti.
Su queste pagine abbiamo recentemente segnalato la necessità di ripensare alla multipla prescrizione nei casi in cui i pazienti devono periodicamente approvvigionarsi degli stessi farmaci, recandosi ogni volta nello studi del proprio medico di fiducia.
Ma un’altra possibile semplificazione è stata richiesta dal medico massetano dr. Leandro Pesca nel corso dell’audizione in terza Commissione del Consiglio Regionale dell’Umbria.
“Ci sono alcune problematiche che non riguardano disponibilità economiche ma una diversa organizzazione del sistema, per renderlo più efficiente. Sarebbe necessario che il medico che prescrive un accertamento diagnostico provvedesse anche alla sua prenotazione.”
Sull’argomento è intervenuto anche il rappresentante della CISL Medici, Marco Caporali:” Il sistema di prenotazione tramite cup spesso crea incomprensioni, con prescrizioni che vengono richieste come urgenti anche se non lo sono, oppure usando termini sbagliati nella richiesta così da generare lunghe discussioni con i pazienti”.
Ce n’è dunque a sufficienza per cercare di limitare i “girotondi” delle persone che sono alla ricerca di maggior salute.
Nel corso dell’audizione segnalata dal direttore del distretto sanitario di base di Spoleto un problema che sembra in crescita e che coinvolge anche il periodo e le istituzioni scolastiche.” Ci sono grandi problemi in materia di autismo, ci arrivano diagnosi continue di questo tipo.
Non si ragiona di recupero del minore. Ci prediamo in carico la disabilità per tutta la vita. Siamo a contatto con realtà davvero molto difficili, con situazioni familiari drammatiche.”
In controtendenza, rispetto all’auspicata semplificazione, anche se giustificato da apparenti necessità economiche l’intervento del direttore del distretto sanitario base di Orvieto “Disturbi comportamento alimentare: come distretto abbiamo un budget che gestiamo attraverso passaggi nelle unità di valutazione che poi decidono quale via seguire: residenziale o semi residenziale.
Però da due anni una delibera regionale permette l’accesso al centro che si trova nella Asl 1 il ricovero di persone che non sono passate da alcun sistema di valutazione.
Questo ci porta a ricevere richieste di pagamento molto consistenti senza che sia stata valutata la effettiva necessità del ricovero.”