Gentile Governatore, Gentili Presenti, sono davvero lieto e onorato di introdurre l’odierna Celebrazione dell’80° Anniversario dell’istituzione del Liceo Classico “Jacopone da Todi”, in cui ricordiamo con orgoglio la grande e prestigiosa vicenda del nostro Liceo Classico, fondato nel 1935, che ha avuto un ruolo fondamentale per la città di Todi, contribuendo in maniera duratura e significativa al suo avanzamento sul piano civile, culturale e formativo.
Nel corso di questo lungo periodo, l’esperienza vissuta nel Liceo Classico “Jacopone da Todi”, il cui nucleo originario si è poi espanso nei decenni, fino a comprendere anche i corsi del Liceo Linguistico, del Liceo Scientifico e del Liceo delle Scienze Umane, ha donato agli allievi – e in seguito cittadini – la possibilità di una formazione di elevato livello, di un confronto vivo e stimolante con docenti che si sono rivelati in molte occasioni come autentici maestri, di uno studio e approfondimento affascinante della civiltà classica, alla quale dobbiamo le origini del nostro modo di essere e di pensare, della nostra temperie culturale, quindi le nostre primigenie caratteristiche di cittadini dell’Europa, la nostra patria comune. Lo stesso ambiente fisico dello storico edificio di San Fortunato ha rappresentato, per tutti gli studenti che si sono succeduti in questi ottanta  anni, una bellissima testimonianza della storia e della memoria, che tuttavia è ancora viva e foriera di emozioni nel presente; è stata quindi una vera fortuna l’opportunità di respirare il senso della storia e della bellezza nella magnifica sede originaria del Liceo Classico, ubicata nel punto più alto della città, da cui si domina lo splendido paesaggio circostante. In questo contesto davvero straordinario, gli studenti, nel corso dei decenni, hanno potuto partecipare ad una esperienza formativa unica, basata sul nucleo essenziale degli studia humanitatis, il cui significato di fondo, a nostro avviso, può essere sintetizzato nella ricerca globale ed incessante dell’umano nelle sue espressioni più alte e profonde, tra cui segnaliamo la conoscenza e la bellezza, o ancor meglio il loro mirabile intreccio, di cui il Simposio platonico costituisce un impareggiabile modello filosofico, costituito dalla conoscenza della bellezza e dalla bellezza della conoscenza. L’essenza del Liceo Classico e degli studi che lo caratterizzano consiste proprio nel ritrovamento di una philosophia perennis che si dipana dalla lingua e dalla cultura dell’antica Grecia e di Roma, restituendoci il senso della meraviglia e dello stupore che, come ci insegnano magistralmente Platone e Aristotele, è all’origine della ricerca conoscitiva, della tensione inesausta dell’uomo verso la verità e la bellezza. Nelle aule del nostro Liceo, questo fecondo intreccio di verità e bellezza, che John Keats ha stupendamente sintetizzato, nella sua Ode on a Grecian Urn, con il famoso verso “Beauty is truth, truth beauty, – that is all” [“Bellezza è verità, verità bellezza, – questo è tutto”], si è realizzato avvincendo e conquistando gli allievi succedutisi nel tempo. Essi sono rimasti affascinati, ad esempio, dalla indimenticabile espressione del “venerando e terribile” Parmenide, alla base di buona parte della filosofia occidentale, “τὸ γὰρ αὐτὸ νοείν τε καὶ εἶναι” [“infatti è lo stesso il pensare e l’essere”], così come dal memorabile esordio del racconto di Enea a Didone della distruzione di Troia nel secondo canto dell’Eneide di Virgilio, “infandum, regina, iubes renovare dolorem” [“Regina, tu mi chiedi di rinnovare un dolore inesprimibile”]. Queste avvincenti esperienze formative rappresentano, allora, l’essenza del fascino senza tempo del percorso della conoscenza, che il nostro Liceo si è proposto di trasmettere alle giovani generazioni, indirizzandole al valore inestimabile della ricerca, perché, come ci ricorda splendidamente Socrate, “una vita senza ricerca non è degna di essere vissuta”.
Pertanto, Gentile Governatore, la sua presenza, che ci onora profondamente e di cui la ringraziamo sentitamente, per questa Celebrazione della storia e del  rilievo formativo del nostro Liceo, costituisce un momento importante, in primo luogo per le nostre studentesse e i nostri studenti, al fine di introdurre le giovani generazioni al senso e al significato dell’avventura della conoscenza nell’attuale contesto storico magmatico e incerto, ma al contempo gravido di opportunità e possibilità inedite e affascinanti. Sono note, infatti, la sua grande attenzione e la sua peculiare sensibilità nei confronti del mondo giovanile e della sua formazione, all’interno della dimensione ineludibile dell’unità dell’Europa. Lei, nelle sue pubblicazioni e nei suoi interventi pubblici, ha costantemente sottolineato l’importanza decisiva dell’investimento in conoscenza per il futuro della popolazione europea e mondiale, in particolar modo giovanile. Tale investimento, che pone in primo piano il capitale umano e la sua inesauribile vocazione al sapere ed alla ricerca, permetterà di affrontare con fiducia i vertiginosi cambiamenti in atto nel mondo contemporaneo, connessi in primo luogo all’espansione della scienza e della tecnologia, che potranno essere governati e indirizzati soltanto se saremo in grado, sul piano educativo e formativo, di dare una direzione e una prospettiva centrate sui valori perenni dell’humanitas, che il nostro Liceo coltiva e alimenta con passione ed energia. Il Liceo “Jacopone da Todi” si è prefisso appunto, nei suoi ottanta anni di storia, l’intento di coniugare efficacemente tradizione e innovazione. Infatti, la salvaguardia dei valori perenni della classicità non significa certo un arroccamento “anacronistico” nei riguardi del nuovo e del moderno: anzi, proprio una piena consapevolezza del percorso storico e culturale consente di rapportarsi con la contemporaneità in modo più avvertito e criticamente consapevole. Quindi, il suo intervento odierno, diretto in primis ai nostri giovani studenti, rappresenta uno straordinario omaggio, di altissimo profilo culturale ed educativo, al nostro Liceo, profondamente radicato, con i suoi quattro indirizzi di studio, nel tessuto cittadino e costantemente animato, come recita il suo motto, dalla volontà di seguire, sulle orme di Dante, “virtute e canoscenza”. Il vento gentile della conoscenza, infatti, corrobora e purifica la nostra mente e il nostro cuore, facendoci assaporare l’essenziale e l’imperituro, indirizzandoci verso la pienezza virtuosa dell’essere; e questo vento benevolo accarezza in particolare i nostri giovani, indicando loro la via luminosa della libertà della ricerca, della bellezza dell’apprendimento, della ricchezza dell’incontro con gli altri e con il mondo.                 Grazie.

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