Petizione popolare per scongiurare l’approvazione della variante urbanistica a Ponterio di Todi “con la conseguente realizzazione di due altri poli commerciali a danno dell’attuale e già precario equilibrio commerciale e occupazionale esistente nel territorio del Comune di Todi”.
A lanciare la sottoscrizione, a partire da domenica 31 gennaio, il consigliere comunale Mauro Giorgi, già protagonista in passato di iniziative analoghe sulle questioni della collocazione del nuovo depuratore in località Cappuccini e dello spostamento della caserma dei carabinieri nel centro storico della città, con le quali era riuscito a raccogliere quasi 3.500 firme.
La raccolta di firme è supportata da un articolato documento nel quale vengono fornite in maniera dettagliata una serie di specifiche tecniche ed un elenco di considerazioni sugli effetti negativi dell’eventuale variante dal punto di vista ambientale, paesaggistico e socio-economico.
La conclusione è che “l’operazione che vuole favorire l’Amministrazione comunale di Todi non ha alcun senso, soprattutto perché tutto questo viene affrontato con la massima priorità a differenza della mancanza di tempestività e concretezza messa in campo per il completamento dell’insieme dei progetti relativi al Contratto di Quartiere di Ponte Rio”.
Questo il testo della petizione:
venuti a conoscenza della scelta di voler approvare la variante urbanistica in località Ponte Rio che modifica la destinazione d’uso di due lotti di terreno di proprietà privata da edilizia residenziale, così come attualmente prevede il PRG del comune di Todi, in edilizia commerciale per l’insediamento di due grosse strutture, per una superficie totale di 4.547,5 mq (una di 2.386 e l’altra di 2.161,5 mq), la cui gestione è legata alla Grande Distribuzione Organizzata, richiama l’attenzione degli Amministratori comunali di Todi sulla delicata questione, pertanto:
CONSTATATO che i lotti in questione si trovano a Ponte Rio di Todi, lungo via Martiri delle Foibe, tra il superstore EMI e il Centro Commerciali “Il Ponte”;
VISTO che sui lotti interessati dalla modifica di destinazione d’uso il PRG parte strutturale, attualmente in vigore, consente strutture finalizzate all’edilizia residenziale per la realizzazione di circa 30 appartamenti su strutture di due piani non superiori ad un’altezza di 6 metri e mezzo;
ACCERTATO che la superficie prevista da destinare alle attività commerciali è di appena 960 mq e che invece con l’approvazione della variante urbanistica verranno ampliati a 4.798, un incremento pari a 5 volte tanto, con la conseguente possibilità di prevedere tipologie di edifici commerciali fino a 2.500 mq ciascuna;
APPURATO che la variante in questione comporta anche l’aumento del 10 % sia degli indici di permeabilità del terreno sia di quelli della copertura del lotto;
VERIFICATO che i lotti in questione sono classificati come “Aree a Verde Pubblico” e pertanto sono escluse superfici da destinare al commercio superiori a 250 mq;
ASSODATO che le attuale infrastrutture che servono la zona sono state previste sulla base della pianificazione urbanistica prevista dal PRG, pertanto l’approvazione della variante urbanistica comporterebbe l’inadeguatezza anche delle strutture viarie;
PRESO ATTO che si è ben lontani dal completamento della “Contratto di Quartiere” che doveva servire alla riqualificazione dell’abitato di Ponte Rio e che invece a tutt’oggi fa registrare forti ritardi;
CONVINTI che l’operazione comporti anche una speculazione edilizia considerata l’attuale classificazione del terreno;
OSSERVATO che a seguito della richiesta della variante urbanistica si rende indispensabile l’assoggettabilità a VAS (Valutazione Ambientale Strategica), in quanto il precedente accertamento fu fatto ormai molti anni fa quando il contesto era completamente diverso, pertanto necessita di una ricognizione attuale;
RITENUTO che in tempi come quelli di oggi, durante i quali purtroppo si registrano sempre più aziende in crisi, sarebbe importante anche avere la sicurezza che le società proprietarie dei lotti in questione siano in grado di garantire sia l’investimento per il quale hanno richiesto la variante al PRG del Comune di Todi sia il piano di gestione di cui al punto seguente;
CONSIDERATO che le strutture sembrerebbero ospitare la vendita di articoli per l’abbigliamento sportivo, il bricolage, l’elettronica, ma che nello stesso contesto sono previsti anche esercizi come bar, tavola calda, pizzeria ed altro, l’impatto sulle attività commerciali esistenti sarà rilevante, aggravando ulteriormente così la loro condizione economica sempre più delicata;
CONSIDERATO che a subirne le conseguenze negative non sarà solo il tessuto commerciale della zona direttamente interessata, ma l’intero territorio comunale compreso il Centro Storico già fortemente provato;
CONSIDERATO che la suddetta trasformazione della destinazione urbanistica dei due lotti e la conseguente realizzazione di altrettante grosse strutture commerciali inciderà in maniera fortemente negativa anche dal punto di vista paesaggistico, infatti non a caso il PRG ha previsto la realizzazione di appartamenti e non di strutture massicce e imponenti di elevato impatto;
CONSIDERATO il difficile momento socio-economico che si sta attraversando e di fronte ad una crisi che potrebbe investire la Grande Distribuzione Organizzata i proprietari non ci penseranno certo due volte a chiudere le strutture, come accade in diverse altre realtà, con la conseguenza che dietro ad uno scenario del genere, oltre ad aver lacerato il tessuto commerciale e occupazionale, sul terreno non rimarranno altro che due “scatoloni” vuoti;
CONSIDERATO che la viabilità nettamente sottodimensionata rispetto all’eventuale esistenza di altre strutture commerciali penalizzerebbe ulteriormente la vivibilità degli abitanti di Ponte Rio, già sfavoriti in quanto “stretti” fra il fiume Tevere, la superstrada E45 a la ferrovia;
CONSIDERATO che anche dal punto di vista occupazionale non ci potranno essere benefici come spesso viene sottolineato, perché la messa in crisi delle altre attività, storicamente tutte gestite a livello familiare, porterà inevitabilmente ad una perdita occupazionale, che potrebbe essere perfino superiore all’incremento, del tutto ipotetico, che dovrebbe essere generato dai nuovi centri commerciali;
CONSIDERATO che non può esserci alcuna ricaduta positiva sulle attività commerciali esistenti nelle frazioni di Ponte Rio e Pian di Porto in quanto i fruitori delle attività dei Centri Commerciali tendono a completare i loro acquisti all’interno di questa tipologia di strutture;
CONSIDERATO che l’operazione che vuole favorire l’Amministrazione comunale di Todi non ha alcun senso, soprattutto perché tutto questo viene affrontato con la massima priorità a differenza della mancanza di tempestività e concretezza messa in campo per il completamento dell’insieme dei progetti relativi al Contratto di Quartiere di Ponte Rio;
CHIEDONO
ai destinatari della petizione un’attenta ed accurata riflessione che porti a scongiurare l’approvazione della “Variante al PRG parte operativa n° 10 ai sensi dell’art. 32 della L.R. 1/15 per la modifica delle destinazioni d’uso nell’ambito denominato PDP V 010 in località Ponte Rio” e la conseguente realizzazione di due altri poli commerciali che danneggino l’attuale e già precario equilibrio commerciale e occupazionale esistente nel territorio del Comune di Todi.