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Con una lettera alla redazione, un nostro lettore, riporta l'attenzione sulla questione della variante urbanistica di Ponterio
ponterio

Effettivamente è da un po’ di tempo che la questione variante urbanistica di Ponterio non viene più affrontata, né dai favorevoli, né dai contrari alla modifica della destinazione d’uso dei terreni edificabili adiacenti l’Emi Superstore. Ma soprattutto tutto tace dal Consiglio Comunale di Todi che dovrebbe approvare o respingere la richiesta di variante.
A riportare l’attenzione anche di TamTam sull’argomento, è un cittadino-imprenditore di Ponterio che con una lettera inviata alla nostra redazione (versione integrale in Lettere e interventi), spiega i motivi per i quali la variante dovrebbe essere approvata.
La variante se approvata, “darebbe luogo – si legge nella lettera – ad un investimento per circa sei milioni di euro, dove avrebbero modo di lavorare tutte imprese locali ed inoltre, cosa non da poco, si verrebbero a creare decine di posti di lavoro. Senza calcolare le entrate per le casse Comunali, che si dice essere quantificate in circa 450.000,00 euro e questi soldi  potrebbero essere usati per completare il progetto di Quartiere di Ponterio, tanto richiesto e sbandierato dai sostenitori del no”.
Sostenitori del no, che nel tempo si sono effettivamente assottigliati tra i commercianti della zona, lasciando i soli politici di opposizione ad ergere un muro contro l’eventualità di tale investimento.

“In conclusione – si legge ancora nella lettera – vorrei dire che restando così le cose noi da Todi continueremo a spendere parte dei nostri soldi nel polo commerciale di Marsciano e Perugia e che tutti coloro che potrebbero avere una speranza di vedere un loro familiare con uno stipendio, bello o brutto che sia, dovranno aspettare che la fortuna bussi alla loro porta. Quindi cari signori che occupate gli scranni del Consiglio Comunale una volta tanto mettete da parte le vostre ripicche politiche,  prendete una decisione e portate a votazione questa richiesta di variante e poi ognuno si assumerà le sue responsabilità per il voto che ha espresso, ma non lasciateci nel limbo della indecisione”.
In effetti questa “non decisione” che si va profilando, non offre garanzie a nessuno. Infatti, nulla vieta alla società che vuole fare l’investimento in primo luogo di portare i propri soldi in un altro Comune che non sia Todi; o di utilizzare per i propri scopi altre strutture già esistenti sempre a Ponterio; oppure di ampliare (senza bisogno di alcuna variante) fino al 30% dell’attuale superficie commerciale dell’Emi, senza fare alcuna selezione dei settori commerciali da inserire nei nuovi spazi. Quest’ultime eventualità porterebbero a lasciare quasi intatti i problemi che i sostenitori del “no” portano a sostegno delle loro tesi, ma senza i vantaggi economici che ne deriverebbero per la comunità, dato dal potere contrattuale che si potrebbe esercitare per concedere l’approvazione della variante urbanistica (lavoro per le imprese, oneri di costruzione per il Comune, realizzazione degli spazi verdi previsti dal Progetto di Quartiere) e senza alcuna possibilità di concordare tipologia e grandezza dei settori commerciali da inserire nelle nuove strutture.

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