Il Sindaco Rossini e la maggioranza di centrosinistra che lo sostiene, nella assoluta ignavia che da sempre li contraddistingue, hanno deciso di rinviare qualsiasi risposta in ordine alla famigerata variante di Ponterio. Si ricorderà che proprio a Dicembre 2015 uno dei gruppi imprenditoriali più importanti della nostra Regione aveva concordato con l’Amministrazione un grande investimento, a completamento della riqualificazione della zona di Ponterio.
Di fatto un mezzo miracolo in un momento in cui trovare privati che vogliano investire nelle nostre zone appare quasi come un miraggio (si parlava di circa 10 milioni di euro).
E così la Giunta approvò il progetto.
Poi la confusione è regnata sovrana. Da una parte il Sindaco che spingeva per l’approvazione della variante, dall’altra qualche consigliere della maggioranza con il mal di pancia. In mezzo tanti sciacalli che hanno soffiato sul fuoco.
Sta di fatto che in Consiglio comunale la decisione avrebbe dovuto essere presa a fine dicembre ed invece il Sindaco Rossini, in modo trionfalistico, assicurò tutti che il dibattito e le decisioni sarebbero state rinviate solo di “qualche giorno”.
Ebbene dopo sei mesi, della oramai “fantomatica variante di Ponterio” ancora non se ne sa niente!
Un indizio, però, emerge con evidenza. Nel bilancio preventivo del Comune, approvato dalla maggioranza di centro sinistra da pochi giorni, vengono previsti introiti per oneri concessori pari ad € 150.000,00.
Al di là del dato in sé, che denota comunque una città morta e sepolta con l’edilizia che non c’è più (si pensi che nel primo anno dell’Amministrazione Ruggiano si incassarono oltre un milione e mezzo di euro), appare evidente come si sia esclusa l’edificazione di nuovi insediamenti commerciali.
È un bene? È un male?
Sulla questione molti sono i ragionamenti che si sarebbero potuti e dovuti fare.
L’unica cosa che andava assolutamente esclusa, invece, è che il Sindaco si fosse nascosto, come al solito, senza esprimere alcuna decisione.
Alla stessa stregua, dopo quattro lunghi anni di rinvii e perdite di tempo, non si sa ancora niente della cosiddetta questione del depuratore.
Preme ricordare ai cittadini che appena assunta la carica di sindaco nel giugno 2012, il primo atto di Rossini è stato quello di decidere da solo che i lavori già appaltati non si sarebbero dovuti fare, poi lo stesso Sindaco ha deciso (sempre da solo), che il nuovo depuratore si sarebbe dovuto realizzare alla Cascianella, proprio sotto il quartiere più popoloso di Todi e aggiungendo disastro ambientale alla già complicata situazione della fornace.
Ebbene, anche in questo caso, dopo la confusione iniziale, non si è saputo più niente.
Il sospetto, ma oramai potremmo dire la certezza, è che anche in questo caso l’ignavia dell’amministrazione Rossini abbia rimandato la decisione per non esporsi, per non dire chiaramente come la pensa, per evitare quindi di dichiarare “da che parte sta”.
Ebbene, cari cittadini tuderti, questo è in estrema sintesi il paradigma di cinque anni di amministrazione Rossini.
Cinque anni spesi senza prendere alcuna decisione, rinviando ogni scelta ed evitando di assumere qualsivoglia iniziativa seria e strategica per lo sviluppo della città.
E così, mentre il mondo va avanti, noi abbiamo perso cinque lunghi anni dietro alle “crisi della maggioranza”, ai “mal di pancia dei socialisti”, ai ridicoli “rimpasti di giunta” e alle “riorganizzazioni del personale del Comune”; insomma abbiamo speso inutilmente tempo senza affrontare un solo nodo strategico utile allo sviluppo del nostro territorio.
Questa ignavia, questo immobilismo, questa assoluta mancanza di comprensione della “vita reale” e dei problemi della gente, sono il marchio più desolante della Giunta Rossini; un’amministrazione non a caso dipinta come la peggiore della storia repubblicana.
Il futuro della nostra città, siamo convinti, potrà essere affrontato soltanto dall’anno prossimo, quando il sogno di una Todi migliore potrà rispiegare le ali.
- Forza Italia - Todi
- 20 Giugno 2016
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