Abbiamo scoperto senza tanta sorpresa, che la centralina posta al Quartiere Europa per monitorare l’inquinamento dell’aria, è decisamente inutile, perché in effetti anziché i fumi serve per analizzare il respiro degli abitanti di Cappuccini.
Si perché, secondo il parere di un esperto, il chimico professor Paolo Federici, quella centralina rileva soltanto la presenza degli elementi normalmente presenti nell’aria di qualsiasi centro abitato, dove non ci sono particolari condizioni inquinanti, come si dubita che possano esistere in quella zona di Todi più volte segnalata.
Il professor Federici afferma inoltre che per eseguire un monitoraggio dell’aria in presenza di questi particolari fenomeni, dove c’è la presenza di fumi sospetti di emanazione industriale, è necessario conoscere innanzitutto quali additivi vengono aggiunti alla materia prima, in questo caso l’argilla, per conformare tecnicamente il prodotto finito (polistirolo, segatura di legno, polvere di carbone, perlite, scarti industriali ecc..). (n.d.r. agli uffici Arpa vengono notificati giornalmente i processi di lavorazione attivati).
Questo perché durante la cottura dei manufatti, avvengono reazioni chimiche che possono emettere nell’aria diverse sostanze inquinanti e composti organici di varia natura, decisamente pericolosi per la salute della gente, come benzene, stirene, aldeidi ed altro.
Solo dopo che si è venuti a conoscenza dei processi di lavorazione e delle caratteristiche dei materiali aggiuntivi, si può posizionare la centralina, magari più di una ed in posizione strategica, come a fianco dell’attuale depuratore della Cascianella, corredata di appositi dispositivi tecnologici ed elettronici, adatti alla rilevazione delle specifiche esalazioni presenti nell’aria, conseguenti direttamente dall’uso di determinate sostanze, nei processi di lavorazione, altrimenti non serve assolutamente a niente se non ad analizzare i comuni componenti normalmente presenti nell’aria di un qualsiasi città.
Di fronte a queste rivelazioni fatte fra l’altro da un chimico esperto, il professor Federici noto a tutti, vorrei sperare nella sensibilità di chi ha il dovere, enti, tecnici e politici, di intervenire tempestivamente ed opportunamente, per far adeguare i meccanismi di analisi della centralina-ine per dare maggiori certezze alla popolazione, che evidentemente a questo punto non si sente più sicura.
Non aggiungo commenti perché i fatti, se confermati, parlano da soli.