A Collevalenza presso la struttura di accoglienza del Santuario dell’Amore Misericordioso, nei giorni 31 agosto e 1 settembre 2016 si terrà il 2° Convegno per Confessori.
Mercoledì 31 agosto:
• alle ore 7,30 il Convegno si aprirà con la recita delle Lodi nella cripta della Basilica;
• alle ore 9,00 – P. Aurelio Perez, Superiore generale Fam, svolgerà il tema:
“Il confessore, giudice severo o padre buono ? La testimonianza di Madre Speranza e il Magistero di Papa Francesco”. Seguirà dialogo con il relatore.
• Ore 16,00 – Mons. Alessandro Saraco, Officiale della Penitenzieria Apostolica relazionerà sul
tema: “Non ci si improvvisa confessori” (MV,17). Dall’esperienza personale della misericordia al ministero del perdono”.
Giovedì 1 settembre:
• alle ore 7,30 recita delle Lodi nella cripta della Basilica;
• alle ore 9,00 – Don Carmelo Carvello, docente di Liturgia nell’Istituto Teologico di Caltanisetta
relazionerà sul tema: “Misericordia e verità s’incontreranno”.
• Ore 16,00 – P. Giulio Michelini, docente di Sacra scrittura nell’Istituto Teologico di Assisi
relazionerà sul tema: “Il Vultus Misericordiae di Gesù incontra il volto dei peccatori”.
Seguirà dialogo con il relatore. Alle ore 18,30 Vespri in Santuario.
PER PREMOTAZIONI E ISCRIZIONI: Telef. 075-89581 – Fax 075-8958228
E-mail casadelpellegrino@ collevalenza.it Sito : www.collevalenza.it
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“Non mi stancherò mai di insistere – scrive Papa Francesco nella Misericordiae Vultus (17) perché i confessori siano un vero segno della misericordia del Padre. Non ci si improvvisa confessori. Lo si diventa quando, anzitutto, ci facciamo noi per primi penitenti in cerca di perdono. Non dimentichiamo mai che essere confessori significa partecipare della stessa missione di Gesù ed essere segno concreto della continuità di un amore divino che perdona e che salva. Ognuno di noi ha ricevuto il dono dello Spirito Santo per il perdono dei peccati, di questo siamo responsabili. Nessuno di noi è padrone del Sacramento, ma un fedele servitore del perdono di Dio. Ogni confessore dovrà accogliere i fedeli come il padre nella parabola del figlio prodigo: un padre che corre incontro al figlio nonostante avesse dissipato i suoi beni. I confessori sono chiamati a stringere a sé quel figlio pentito che ritorna a casa e ad esprimere la gioia per averlo ritrovato. Non si stancheranno di andare anche verso l’altro figlio rimasto fuori e incapace di gioire, per spiegargli che il suo giudizio severo è ingiusto, e non ha senso dinanzi alla misericordia del Padre che non ha confini. Non porranno domande impertinenti, ma come il pdre della parabola interromperanno il discorso preparato dal figlio prodigo, perché sapranno cogliere nel cuore di ogni penitente l’invocazione di aiuto e la richiesta di perdono. Insomma, i confessori sono chiamati ad essere sempre, dovunque, in ogni situazione e nonostante tutto, il segno del primato della misericordia”.
Papa Francesco, MV 17