Secondo appuntamento con questo nuovo format. Non potevo non parlare della cura dell’Ansia, della cura di alcune forme di Depressione lieve che possiamo trattare e risolvere con la fitoterapia senza che si trasformino in forme importanti e gravi. Ora partiamo della depressione unipolare o depressione maggiore, è il disturbo dell’umore più diffuso nella popolazione adulta. A soffrirne sono soprattutto le donne, probabilmente a causa di una predisposizione di tipo ormonale. Il disturbo può insorgere a qualunque età.
Il disturbo depressivo maggiore è una patologia cronica che tende a persistere per tutta la vita, ma caratterizzata dall’alternanza di periodi di benessere e fasi di riacutizzazione dei sintomi depressivi, che tendono ad attenuarsi spontaneamente per poi ricomparire a distanza di tempo. Il numero e la durata degli episodi depressivi sono estremamente variabili e imprevedibili. Alcune persone sperimentano soltanto uno o pochi episodi depressivi nell’arco della vita. Altre possono sperimentarne molti a breve distanza di tempo l’uno dall’altro. Se non adeguatamente trattata, ogni riacutizzazione può durare da poche settimane a diversi mesi o, addirittura, anni.
Soffrire di disturbo depressivo maggiore non significa semplicemente “essere tristi” o “giù di corda” ogni tanto, ma trovarsi in una condizione di persistente e severo abbattimento, al quale si è incapaci di reagire, indipendentemente dalla propria volontà e dalla presenza di persone che cercano di essere vicine e di trasmettere positività. Le esatte modalità di presentazione del disturbo depressivo maggiore sono sempre estremamente soggettive: anche a parità di gravità, quindi, il disturbo può assumere caratteristiche molto diverse da paziente a paziente.
Negli anziani l’insorgenza di un disturbo depressivo della depressione può essere particolarmente subdolo sia perché tende a determinare sintomi lievi e poco definiti, facilmente interpretabili come un semplice riflesso dell’età che avanza o come disturbi organici associati a malattie diverse. Sul fronte dell’umore, gli anziani depressi si presentano particolarmente annoiati, pessimisti, insoddisfatti, tendono a fare le stesse cose ogni giorno ed evitano l’interazione sociale.
Ora come trattare queste forme iniziali? può la fitoterapia venirci incontro?
Può farlo e può risolver in maniera quasi repentina grazie alla Griffonia Simplicifolia è una pianta tropicale della tradizione africana, “scoperta” solo in anni recenti dall’erboristeria e dalla fitoterapia occidentale. I semi di questa pianta contengono notevoli quantità di 5-HTP (5-idrossitriptofano), precursore diretto della serotonina.
La serotonina è uno dei principali neurotrasmettitori del sistema nervoso ed è coinvolta nella regolazione del tono dell’umore, del senso di fame, del sonno (la serotonina è infatti, a sua volta, il precursore della melatonina) e di altre importanti funzioni.
Da segnalare il fatto che dosi alte di idrossitriptofano contenuto nella Griffonia hanno la capacità di ridurre l’appetito e promuovere la perdita di peso, aumentare l’umore in maniera continuativa , ridurre l’ansia e le vampate di calore, combattere l’obesità per la sua notevole ed efficace capacità di attenuare il senso smoderato di fame e, migliorare la qualità del sonno.
I dosaggi standard e le modalità di assunzione di griffonia e quindi di 5-HTP vanno da 50 a 100 milligrammi per 1-3 volte al giorno, preferibilmente prima dei pasti, benché in qualche caso gli effetti siano molto rapidi, in genere sono necessarie alcune settimane perché i miglioramenti si consolidino.
Reperibile in farmacia sotto varie forma, compresse , estratto secco, opercoli e tintura madre a diverse concentrazioni.
La griffonia può essere serenamente assunta al posto di un ancor più noto rimedio naturale per i disturbi dell’umore, l’iperico (Hypericum perforatum), spesso – esageratemente – temuto per le sue possibili interazioni con i farmaci eventualmente assunti in contemporanea: la griffonia non ha effetti sul metabolismo dei medicinali.
La griffonia può essere anche assunta insieme all’iperico e ad altre erbe che agiscono sulla sfera nervosa (rodiola, schisandra, passiflora ecc.), soluzione infatti scelta da molte aziende nella formulazione di prodotti naturali per il benessere psicoemotivo.
Sconsigliamo invece l’assunzione di griffonia insieme a farmaci antidepressivi, così come la scelta di rinunciare autonomamente ai farmaci per sostituirli con la griffonia.
Al prossimo appuntamento ©
Dott. Giulio Lattanzi
farmacista, nutrizionista
Farmacia C. “ Le Fornaci“
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