Ritrovarsi. Ritrovarsi per stare insieme, per riallacciare i fili della memoria, per condividere i ricordi di un’adolescenza ormai lontana e di frequentazioni a volte diradatesi, altre addirittura terminate, dopo la fine degli studi, l’avvio della carriera lavorativa e la creazione di una famiglia.
Ritrovarsi: è quello che hanno sentito il bisogno di fare i “ragazzi” tuderti nati nel 1966. Ormai sulla soglia dei cinquant’anni, chi con le candeline già spente, chi ancora con il compleanno da festeggiare, hanno pensato fosse giunto il momento, almeno per una sera, di tornare indietro col tempo.
L’idea è partita da Rinaldo Bico e da Marco Giubilei, i quali hanno cercato per mesi i contatti dei propri coetanei, in particolare di quelli più lontani, trasferitesi da Todi anche da molti anni. E’ iniziata così la caccia ai numeri di cellulare, aggiunti pazientemente uno ad uno al gruppo Wzapp aperto per l’occasione.
Eh sì, perchè ci sono i social, la messaggeria istantanea e le altre diavolerie telematiche, comode forse per tenersi in contatto ma che non potranno mai emulare l’emozione degli abbracci con coloro con i quali hai condiviso gli anni della meglio gioventù.
Quelli del ’66 si sono ritrovati qualche sera fa a cena al ristorante San Faustino di Massa Martana. “Andiamo fuori comune perchè non mi va di farmi vedere a Todi da chi mi conosce in compagnia di gente che ha 50 anni”, sembra abbia proposto qualcuno dimenticando che li aveva ormai raggiunti pure lui.
A tavola si sono ritrovati, tra uomini e donne, in una cinquantina. “Ritrovati ma non sempre riconosciuti al primo acchitto – racconta sorridendo Rinaldo Bico – “visto che qualcuno era andato via da Todi da oltre trent’anni e che comunque il tempo trascorso ha lasciato i suoi bei segni su tutti noi!”.
Scattati i meccanismi della memoria, con la rievocazione di aneddoti e situazioni vissute insieme, la serata è trascorsa via in un clima di grande amicizia e complicità, con l’impegno, al momento di scattare la foto ricordo, di convocare prima della fine dell’anno una nuova rimpatriata nella quale coinvolgere tutti ma proprio tutti quelli del ’66.











