Castelrinaldi costituisce una delle sei frazioni del Comune di Massa Martana, situata a nord del Capoluogo, lindo paesino popolato da poche anime, e raggiungibile dai quattro punti cardinali attraverso un tratto della strada provinciale 414, e bisognante di indifferibile e radicale manutenzione, perchè letteralmente sfasciata e in stato di abbandono tale che più che una strada sembra aver assunto ormai le caratteristiche di una mulattiera o di un fosso.
L’asfalto in alcuni tratti è completamente scomparso, in altri ancor visibile a piccole e rade macchie di leopardo (rattoppi), dando origine a pericolosi crateri, buche, avvallamenti, sconnessioni e solchi “cigliari” che durante le piogge divengono corsi d’acqua, che impietosamente continua ad erodere e scavare, accelerando irreversibilmente il processo di degrado di quel poco che resta del manto stradale originario; che si sta irrimediabilmente sbriciolando pezzo dopo pezzo, costringendo le macchine a fare lo slalom, da destra a sinistra e da sinistra a destra per cercare di schivare sobbalzi e pericoli vari.
E gli abitanti di Castelrinaldi giustamente, ma invano, lamentano da tempo questo stato di cose sulle quali nessuno pone rimedio, neanche provvisorio o parziale: nessuno si fa vivo nonostante le reiterate segnalazioni partite anche dal livello Istituzionale locale (Comune di Massa Martana). Niente di niente. Nulla. Silenzio totale.
E si domandano ove sia e cosa faccia chi è preposto alla gestione di detta strada, cioè la Provincia di Perugia, che non può continuare ad ignorare la situazione, latitando o trincerandosi magari dietro alla solita frase fatta: non ci sono i soldi per intervenire. Chi altri se non il citato Ente gestore dovrebbe allora sistemare detta strada? Forse gli stessi abitanti con pale, picconi e camionate di breccia e betoniere di asfalto?
Chiedendosi nel contempo i residenti di Castelrinaldi, irritati e spazientiti, se per raggiungere le loro abitazioni dovranno a breve prevedere l’uso del mulo, del trattore o dell’elicottero, onde evitare di “sparire”, prima o poi, nelle buche o nei solchi dell’incredibile dissesto della loro unica strada di casa: divenuta ormai impercorribile e oltremodo pericolosamente insicura per il normale transito veicolare.
Attendendo con ciò una risposta chiara e risolutiva da chi di dovere.