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Il bullismo imperante, ad opera di due minori, in una scuola di Gualdo Tadino ha portato il Tribunale dei Minorenni ad adottare un provvedimento molto duro
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Quanto sta accadendo a Gualdo Tadino è prima di tutto una sconfitta della scuola che dovrebbe con gli “insegnanti di sostegno” affrontare e contenere, se non risolvere, il problema; una scuola che invece si vede scavalcare dalla Giustizia con una soluzione che probabilmente non sarà una soluzione vera ma che almeno eviterà ulteriori danni alla società.

A Gualdo Tadino i Carabinieri hanno eseguito una misura cautelare, analoga a quella già eseguita in data 4 gennaio 2017 nei confronti di un minore marocchino di 15 anni, nei confronti dell’amico del primo indagato, un altro minore di origini marocchine di 16 anni, anch’egli destinatario dello stesso provvedimento emesso dal Tribunale per i Minorenni di Perugia, permanenza domiciliare per atti persecutori effettuati verso i compagni di classe.

Grazie alla costante opera di prevenzione e sensibilizzazione svolta da parte dei comandi territoriali dell’Arma dei Carabinieri – attraverso una serie di conferenze e di incontri avuti all’interno degli istituti scolastici con gli alunni, i docenti ed anche i genitori, sullo specifico tema degli atti di bullismo e sul contrasto allo specifico fenomeno -. alcuni genitori di alunni delle scuole medie di Gualdo Tadino, infatti, hanno allertato i militari denunciando quanto subito dai loro ragazzi.

Una serie di articolate e delicate indagini, durate circa due mesi, hanno consentito di evidenziare il comportamento vessatorio del ragazzo indagato che, sin dall’inizio di quest’anno scolastico, avrebbe messo in opera ripetuti e costanti episodi di violenza fisica e psicologica nei confronti di coetanei, sottoponendoli ad ogni tipo di vessazione, con minacce, insulti e lanci di oggetti.

I genitori, stanchi dei racconti dei propri figli spesso terrorizzati a tal punto da rifiutarsi di andare a scuola, si sono rivolti alla caserma dell’Arma, la quale sotto la guida della Procura per i Minorenni dell’Umbria di Perugia, è riuscita a far luce ed a documentare tali minacciosi comportamenti che hanno portato alla misura cautelare in argomento.
All’indagato, che è in attesa di essere ascoltato all’interrogatorio di garanzia da parte del giudice, è stato fatto divieto di uscire dalla propria abitazione e di incontrare persone al di fuori della propria sfera familiare.

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