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Terranostra, l'associazione di categoria di Coldiretti, parla di presenze praticamente azzerate
agriturismo-poponi

Il terremoto in Umbria ha picchiato duro, con danni economici rilevanti, anche sul migliaio di agriturismi, con le scosse, che oltre a produrre danni materiali alle strutture ricettive nelle zone del sisma, hanno determinato una vera e propria fuga di turisti, disdette delle prenotazioni, presenze praticamente azzerate e previsioni ovviamente sempre più preoccupanti, in tutto il territorio regionale.
È quanto emerso tra l’altro dal Consiglio Direttivo di Terranostra Umbria, l’associazione per l’agriturismo, l’ambiente e il territorio della Coldiretti, riunitosi oggi a Perugia.
Si è affermata pure la necessità – sostiene Elena Pennacchi, presidente regionale Terranostra – di riconoscere un danno indiretto per il settore turistico, tenuto conto dell’impatto devastante del sisma per tutto il sistema ricettivo regionale, agriturismi inclusi.

Oltre a questo – spiega Albano Agabiti il presidente Coldiretti Umbria invitato ai lavori – per contribuire a risollevare il settore, sono in cantiere da parte di Coldiretti e Terranostra delle iniziative da rivolgere agli amministratori locali, riguardo alla sospensione di tasse e tributi per gli operatori del comparto, ma anche per il potenziamento di attività promozionali specifiche che rilancino l’immagine del territorio e quindi di tutte le attività economiche, insieme alla richiesta di alleggerimento di altri oneri da rivolgere a livello nazionale.
Intanto prosegue il contributo che Terranostra Umbria apporta all’adozione delle disposizioni regolamentari sulla disciplina regionale degli agriturismi, delle fattorie didattiche e sociali.

In Umbria – ricorda Coldiretti – il fenomeno degli agriturismi è cresciuto del 33,5% rispetto a dieci anni fa (2006), con il numero delle strutture che è arrivato a quota 1.271, sesta regione a livello nazionale. Un fenomeno che spinge la vacanza verde e rappresenta sempre più una vetrina del territorio, capace di creare sviluppo economico coinvolgendo gli altri settori, a partire dall’artigianato e dal turismo. Tra le province, continua a guidare Perugia con 1.082 agriturismi, seguita da Terni con 189. Quasi un agriturismo su cinque si trova in montagna, mentre il 47 per cento è gestito da donne. I posti letto sono 21.669, mentre quelli a tavola sono 13.209. Accanto ad alloggio e ristorazione, ma anche alla semplice degustazione, non mancano le attività sportive e naturalistiche suggerite dalle aziende agrituristiche.

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