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Diritti e rispetto devono andare di pari passo. Per questo condanniamo nella maniera più assoluta l’atteggiamento degli organizzatori del Pride Village di Perugia che dileggiano la sensibilità dei credenti, scimmiottando nel manifesto della loro manifestazione l’immagine della Madonna, camuffata da drug-queen.
Non esistono motivazioni che possano giustificare la prevaricazione, lo scherno, le offese. E anzi, proprio in virtù di quella convivenza che Omphalos, Arcigay e Arcilesbica tanto invocano, si dovrebbe essere capaci di sostenere le proprie ragioni, senza offendere nessuno, senza prendere di mira in maniera assolutamente gratuita la religione, senza invocare una presunta laicità che poi si concretizza solo ed esclusivamente nella costante critica verso il cattolicesimo.
Manifestiamo la totale solidarietà a tutti quelli che, anche indipendentemente dalla loro religione, si sono sentiti offesi da un atteggiamento tanto sordo, quasi a voler sottolineare che i diritti stiano da una parte sola. A Todi, con la nostra amministrazione, saremo capaci di garantire cittadinanza ad ogni sensibilità, senza permettere che i diritti di qualcuno prevarichino le libertà di altri.
A proposito, ci viene da chiedere al candidato sindaco Carlo Rossini, che in più occasioni ha sottolineato la sua provenienza cattolica, cosa pensa di tutta questa faccenda. E se non ritenga opportuno intervenire sulla presidente della Regione, Catiuscia Marini – che tanto si sta spendendo in questa campagna elettorale – per far sì che la Regione, come si è impegnato a fare il Comune di Perugia, revochi il patrocinio al Pride Village nel caso in cui gli organizzatori non ritirino il manifesto in questione.

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