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Illustrati i dati dela gestione nel quadriennio 2013-2016; l’agenzia della Regione Umbria punta ora su internazionalizzazione di pmi e Industria 4.0
Platea (1)

Tra il 2013 e il 2016 Sviluppumbria è riuscita a contrarre i costi annuali di gestione del 34 per cento, riducendoli dai circa 1,3 milioni di euro iniziali agli attuali 860 milioni di euro (-437mila euro), aumentando allo stesso tempo il volume delle attività, facendo utili consistenti e incrementando, così, il suo patrimonio netto di 720mila euro (+14,6%). Sono questi i risultati più significativi della recente azione di risanamento, ristrutturazione e riorganizzazione che ha interessato l’agenzia della Regione Umbria che si occupa di mettere in campo programmi, progetti e strumenti a sostegno della competitività e crescita dell’economia regionale.

I dati sono stati presentati all’opinione pubblica mercoledì 18 ottobre a Perugia da Gabrio Renzacci e Mauro Agostini, rispettivamente presidente e direttore generale di Sviluppumbria. Accanto a loro, anche la presidente della Regione Umbria Catiuscia Marini e l’assessore regionale Antonio Bartolini. “Questo è il frutto di un lavoro attento e certosino – ha commentato Renzacci – che ha ‘cambiato pelle’ a Sviluppumbria la quale sta, adesso, lavorando su progetti molto innovativi e diversificati. Un’attenta gestione ha portato a un risparmio consistente sulle spese correnti. Questo significa: efficienza, poter gestire bene i soldi della comunità e farlo con trasparenza”.

Parole queste che trovano conforto nei numeri che sono stati forniti nel corso dell’incontro, a partire dai 250mila euro di aumento calcolato del valore di Sviluppumbria nel bilancio regionale o dal dato positivo del saldo utile lordo, nel quadriennio, che corrisponde a +86.748 euro. Il reddito ante imposte è passato, infatti, da -950mila euro nel 2013 a 354.058 euro nel 2014, 363.070 euro nel 2015 e 319.620 nel 2016. “È un esempio di come lavorando in maniera manageriale ed efficiente – ha sottolineato quindi Agostini – si possa gestire una piccola parte della pubblica amministrazione, facendone un valore aggiunto piuttosto che un problema”.

Dalla soddisfazione per i risultati ottenuti, i vertici dell’agenzia sono passati a illustrare le attività portate avanti per conseguire la propria mission e quelle in programma nell’immediato futuro. “Operiamo in un raggio d’azione – ha ricordato Agostini – che spazia dal supporto alla creazione e allo sviluppo d’impresa, al sostegno all’innovazione tecnologica e ai processi d’internazionalizzazione, dalla promozione turistica alla gestione del patrimonio immobiliare della Regione Umbria, fino ai progetti complessi di ingegneria finanziaria. Abbiamo finanziato numerose imprese in questi anni mettendo in movimento un volume di iniziative significativo”.

In particolare, nel biennio 2016-2017, sono state 450 le piccole e medie imprese umbre che si sono viste finanziare progetti per un ammontare di 136 milioni di euro, mentre sul turismo le iniziative di promozione sono incrementate del 188 per cento. Il Fondo di ingegneria finanziaria ha permesso, invece, con un impegno complessivo di 11,2 milioni di euro, investimenti per 21,7 milioni di euro e un incremento occupazionale di 264 unità. “Ora dobbiamo puntare sull’internazionalizzazione delle società e delle aziende medio piccole – ha detto Renzacci –. I mercati internazionali sono, infatti, quelli su cui si possono raccogliere i maggiori benefici. Ma chiaramente, vogliamo anche lavorare su tutto ciò che riguarda l’Industria 4.0”. “L’export umbro – ha spiegato Agostini – è andato bene in questi anni ma ci sono margini per migliorare. Abbiamo innovato gli strumenti dell’internazionalizzazione, introducendo i voucher per i servizi consulenziali e le missioni all’estero. Questo è uno dei punti centrali per far sì che l’Umbria possa agganciare stabilmente la ripresa economica”.

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